La comodità e il gusto del peperoncino frantumato
Per chi desidera arricchire le proprie ricette con un sapore che risveglia il palato, questa spezia pungente può trasformare piatti normali in straordinari, con sapori e aromi unici. In particolare, la versione del peperoncino frantumato diventa un ingrediente che non solo apporta calore sul cibo ma delizia con la sua corposità. Molto amato da chi vuole sentire la sua consistenza al palato, il peperoncino tritato è versatile su diverse ricette. Può dare sapore ad alimenti neutri o virare il sapore delle ricette verso toni ancora più audaci. Ottimo su verdure e ortaggi, nelle zuppe e sui piatti a base di uova e formaggio, il peperoncino frantumato piccante viene aggiunto anche a prodotti da forno, pasta o pizza. Diventa un alleato in cucina per rendere più piccante la cucina creativa. Trasforma i piatti anche a livello decorativo, con le sue vibranti tonalità rosse e le sfumature di semi e buccia tritati. Un brivido caldo e intenso da tenere nella dispensa delle spezie, a portata di mano!
Quali sono le proprietà benefiche del peperoncino
A livello organolettico questa spezia mostra doti tipiche dei frutti piccanti del peperone: un effetto piccante ma con un gusto e un aroma dalle tante sfumature. I fiocchi di peperoncino frantumato, infatti, mostrano i semi rimasti nella miscela e creano un sapore particolare, con possibili note fruttate profonde e gradazioni dal delicato al pungente. Oltre alle doti di gusto, il peperoncino dona le sue proprietà benefiche al nostro organismo. È stato considerato un rimedio naturale presso le popolazioni sudamericane, europee e nella medicina ayurvedica.
Indipendentemente dalla varietà che si adopera, il peperoncino possiede proprietà e composti in grado di favorire il nostro benessere. Questa spezia saporita è famosa per la presenza di flavonoidi e capsaicinoidi (che donano il sapore piccante). Si tratta di sostanze che fungono da antiossidanti, insieme alle vitamine e ai sali minerali presenti nel peperoncino. Partendo dalla funzione antiossidante, i flavonoidi aiutano a contrastare l'azione nociva dei radicali liberi (molecole che possono creare danni alle cellule). La funzione più nota del peperoncino, in cucina, è comunque quella legata alle sue doti digestive. Facilita il transito del cibo aumentando la salivazione e la produzione di succhi gastrici. Un aiuto per l'assimilazione degli alimenti che contrasta il gonfiore addominale - favorisce l'espulsione dei gas in eccesso. All'interno di una dieta per dimagrire equilibrata, le proprietà del peperoncino possono stimolare il metabolismo, aumentando la quantità di calore prodotta dal corpo. Inoltre, l'uso delle spezie come il peperoncino frantumato, dona un senso di sazietà utile alla gestione dell'appetito. Possono insaporire gli alimenti al posto del sale, aiutando la riduzione del sodio in tavola. Oltre ad agevolare la digestione, le sostanze contenute nei peperoncini permettono un’ottima conservazione del cibo anche ad alte temperature – per questo, storicamente sono stati usati come antibatterici naturali.
La sostanza contenuta nel frutto, la capsaicina, insieme agli altri composti capsaicinoidi, agevola pure la regolare funzionalità dell'apparato cardiovascolare. Possiede un effetto dilatatorio per i vasi sanguigni, favorendo così la regolare circolazione del sangue. Stimolando dei recettori del calore e del dolore nell'epidermide, la capsaicina favorisce l'ossigenazione del sangue e migliora il suo afflusso. Un effetto che può regolare temporaneamente la pressione (non può certo sostituire una terapia anti-ipertensiva). Il peperoncino contiene altre sostanze utili al sistema cardiovascolare come potassio e magnesio,che si uniscono ad altri sali minerali tra cui calcio, fosforo, ferro e zinco.
Altri potenziali benefici dal suo consumo sono dovuti alle sostanze nutrizionali come le vitamine. Il peperoncino è ricco di vitamina C, presente in ottime quantità, e contiene vitamina A, E, PP, vitamina B6 e vitamina K. Rende disponibili i carotenoidi (alfa-carotene e beta-carotene), che l'organismo può convertire nella vitamina A. Queste vitamine rappresentano un vantaggio per il benessere della vista; stimolano il sistema immunitario e sono utili per l'assorbimento del ferro.
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Peperoncino, quali sono le controindicazioni?
Questa spezia può scatenare effetti collaterali, soprattutto in dosi elevate. Non è consigliato a coloro che soffrono di gastrite ed ulcera, dato che può provocare irritazione della mucosa gastrica, provocare bruciore di stomaco e reflusso acido. A livello esterno, la piccantezza del peperoncino può causare bruciore alle mucose di palato, naso e occhi. Si consiglia di maneggiare sempre con cura il peperoncino per evitare irritazioni, e lavarsi le mani dopo averlo toccato. Inoltre, è consigliato un uso moderato della spezia durante la terapia con anticoagulanti – può essere utile il parere del medico per chi assume farmaci per la pressione arteriosa, in particolare bassa.
Come si usa il peperoncino frantumato in cucina
Questi “fiocchi” piccanti rappresentano un tocco eccitante nelle pietanze, con diversi livelli di calore che si possono inserire senza coprire il gusto del cibo. Il peperoncino frantumato è molto utile per trovare il giusto equilibrio di piccantezza: la sua versione tritata può essere dosata con cura, valutando bene la quantità senza la concentrazione estrema del peperoncino in polvere. Sarà possibile ottenere il livello perfetto di calore desiderato, e una densità differente. Il peperoncino essiccato e spezzettato, infatti, è particolarmente apprezzato da chi desidera sentire la sua consistenza nell'assaggio, e per questo viene utilizzato in modo particolare su verdure, pasta, pizza, legumi e zuppe. Si può scegliere di cospargere il peperoncino delicatamente a fine cottura, oppure usarlo in modo audace per dare un tocco di piccantezza più intenso nella cottura– che ravviva i sensi e si fa ricordare al palato. Nei soffritti, il peperoncino frantumato viene inserito in padella con poco olio, soffritto per pochi secondi; dopo aver fatto raffreddare il tutto, si aggiunge il resto dell'olio per ottenere un sapore e un aroma intenso. Può attenuare il suo gusto pungente a contatto con i latticini, come la panna, il burro, il formaggio fresco e lo yogurt - la capsaicina è solubile nel grasso, che aiuta a neutralizzare le sostanze più piccanti.
Cosa cucinare con il peperoncino frantumato? Può trasformare un'ampia varietà di piatti ordinari con il suo sapore “ardente”, e si presta in particolare alle ricette saporite a cui dona profondità e vivacità.
Ricette salate: un pizzico di peperoncino in fiocchi può insaporire una semplice zuppa, le uova, le frittate e i formaggi morbidi. Squisito per saltare le verdure, e per un tocco pungente sui legumi, viene usato anche per un tocco di calore negli stufati. Regala consistenza e colori vivaci alla pizza e ai sughi della pasta, come nelle ricette di "spaghetti aglio, olio e peperoncino" e "penne all'arrabbiata". Insaporisce i prodotti da forno, focacce e bruschette.
Carne: ottimo per aromatizzare piatti esotici come i curry indiani o i laab thailandesi (insalata di carne tritata), il peperoncino frantumato piccante è celebre nei piatti sudamericani come la bistecca grigliata. Si usa anche per le marinate destinate alla carne prima di grigliarla, arrostirla o scottarla – brillante il peperoncino mescolato con aglio, erbe e un pizzico di agrumi. Un pizzico piacevole anche sugli spiedini di gamberi, polpo e frutti di mare.
Salse: la presenza di semi e peperoncini aggiunge note piccanti e sfumature particolari come guarnizione finale su salse, creme spalmabili; ottimo sull'hummus, nel chimichurri o nel condimento per l'insalata.
Aromatizzante: si usa mettere in infusione l'olio con i peperoncini frantumati, oppure aggiungerlo al burro per un sapore pungente. Si può usare anche per aromatizzare o marinare il tofu alla griglia.
Dolce: a chi piace sperimentare, il peperoncino frantumato conferisce una personalità unica anche ai dessert, con ricette creative che uniscono peperoncino e cioccolato – miscelando dolcezza e sapore infuocato. Si può anche unire il peperoncino con nocciole e cereali, per un'insalata audace.
La Ricetta: Spaghetti aglio olio e peperoncino
Ingredienti
: 350 g di spaghetti - 3 spicchi di aglio – 1 cucchiaino di peperoncino frantumato - 100 ml di olio di oliva – 1 pizzico di prezzemolo – sale q.b.
Preparazione
In un'ampia pentola mettete a bollire l'acqua salata. Levate l'anima interna all'aglio, tritatelo. Appena l'acqua bolle, in una padella mettete aglio e peperoncino frantumato con abbondante olio, e fate rosolare a fuoco basso per circa 2-3 minuti. Quando l’aglio comincia a sfrigolare e dorare, prendete mezzo mestolo di acqua in cottura, e versatela nell’olio facendo soffriggere il tutto mentre la pasta cuoce. Se preferite un sapore più delicato, eliminate gli spicchi d'aglio dopo averli soffritti. Scolate gli spaghetti a metà cottura, tenendo da parte l'acqua. Aggiungete gli spaghetti nella padella, aggiungendo un altro mezzo mestolo di acqua di cottura se serve. Terminate la cottura in padella a fuoco medio, mescolando spesso e facendo restringere bene il sughetto. Impiattate, cospargete con un po' il prezzemolo e servite subito gli spaghetti aglio olio e peperoncino.
Da dove deriva il peperoncino?
Il peperoncino rosso essiccato e frantumato deriva da alcune varietà della pianta del genere Capsicum. La stessa dei peperoni, appartenente alla famiglia delle Solanacee. Questi frutti nascono verdi prima di maturare in un colore che va dal rosso arancio al rosso scuro intenso. Vengono coltivati in molti paesi, crescono al meglio con un clima soleggiato e caldo (21-29 °C), donando frutti soprattutto nei mesi estivi. Storia e diffusione della spezia Il peperoncino ha una storia antichissima, che nasce nel continente sudamericano. Era un elemento importante nella dieta e come rimedio naturale in tutte le civiltà precolombiane. Presso gli Aztechi, i Maya e gli Inca la pianta del peperoncino era ritenuta sacra e veniva usata persino come moneta di scambio. In tutti questi millenni, il peperoncino è stato utilizzato come frutto in tavola, come simbolo sacro e magico, considerato una medicina naturale dalle antiche popolazioni locali, e persino un afrodisiaco. Chiamato Axi, veniva abbinato particolarmente ai fagioli e al cioccolato. In Europa il peperoncino arrivò con le esplorazioni di Cristoforo Colombo, che già durante il suo primo viaggio conobbe la pianta, e la portò ai Reali di Spagna nel secondo viaggio (1494). I collaboratori di Colombo, tra cui il medico di bordo Diego Alvarez Chanca, avviarono la coltivazione e già sessanta anni dopo il peperoncino si era diffuso in tutta la penisola iberica. Da qui si espanse in tutto il continente e anche in Italia, grazie alla facilità di coltivazione della pianta, che attecchisce anche in vaso. Chiamato pepe d'India, pepe cornuto, siliquastro, inizialmente non fu una spezia di grande successo, dato che il suo sapore pungente non venne gradito ai ricchi e ai nobili; mentre fu apprezzato dai contadini, che riuscirono ad insaporire verdure e piatti non molto gustosi. Inoltre, il giudizio negativo della Chiesa iniziale fu di una spezia che suscitava “insani propositi" – considerata a lungo un eccitante naturale. Nel '700, si afferma il nome scientifico Capsicum mentre il termine peperoncino (diminutivo di peperone) è recente, compare le prime volte sulla fine dell'Ottocento.
Il suo successo gastronomico arriva solo agli inizi del Novecento, in cui si diffonde per insaporire piatti modesti e popolari, prendendo l'appellativo "spezia dei poveri". Il peperoncino conservava la carne, e con le sue proprietà antibatteriche naturali era d'aiuto nei paesi caldi. Con il peperoncino i messicani insaporivano le tortillas, gli africani la manioca, gli asiatici lo usavano su riso e verdure, e nelle regioni meridionali italiane aromatizza la cucina povera. Oggi il peperoncino è diffuso in tutto il mondo, secondo solo al sale marino come condimento. In Europa la nazione con il maggior consumo è l'Ungheria dove prevale la Paprika, polvere della varietà dolce di peperoncini o peperoni.
Seguono la Francia e la Spagna dove si trovano gli unici peperoncini con marchio europeo di qualità: Peperoncino di Espelette e Pimiento del piquillo. In Italia il peperoncino è molto diffuso nelle regioni meridionali, specialmente in Calabria, mentre viene usato in modo minore in Grecia, in Macedonia e in Inghilterra all'interno dei condimenti speziati come Curry e Chutney. Ad oggi, il peperoncino frantumato in scaglie può essere costituito da una miscela di peperoncini diversi, combinati tra loro per regolare il calore, oppure da un'unica varietà di peperoncino; solitamente sono realizzati con i frutti disidratati, lasciando i semi per un tocco amarognolo.