Ginepro bacche: proprietà, benefici:

Le bacche di ginepro,  vantano preziose proprietà digestive e antisettiche. La juneprina presente nelle bacche aumenta la produzione degli acidi gastrici.Grazie ai terpeni, le bacche sono in grado di disattivare una specifica molecola responsabile dello stato infiammatorio, per cui molto adatti per artrite, reumatismi e dolori articolari in genere, slogature e accavallamento di nervi.
Le bacche di ginepro hanno anche proprietà diuretiche, ottimo alleato dunque per combattere la ritenzione idrica e l’eccesso di acido urico.

Il ginepro, poi, è indicato per chi soffre di diabete, riducendone la glicemia nel sangue. Secondo altri recenti studi, inoltre, il ginepro potrebbe essere molto utile anche in caso di inappetenza.

Ottime anche per combattere altri problemi cutanei come verruche, eczemi e psoriasi.

Origini e cenni di storia:

Il ginepro era noto già presso gli antichi Romani, che lo elencavano  fra le spezie essenziali  in quanto era considerato un sostituto popolare del pepe. Il ginepro è entrato in molte ricette dedicate alla selvaggina, e il suo legno è stato utilizzato nelle cotture allo spiedo o alla griglia perché trasmetteva alle carni un gradevole aroma resinoso.

Nelle credenze popolari il ginepro era consigliato, per le sue foglie pungenti, come rimedio contro le streghe, e di questa pianta doveva essere sia il bastone per girare la polenta, che un ramo appeso sopra la porta della casa o della stalla.

I rami di ginepro, possiedono proprietà toniche, digestive, stimolanti, diuretiche e sudorifere, e alimentavano il fuoco quando in casa c’era un malato, arrivando a distribuirne le foglie appena raccolte su piastre incandescenti del camino, in modo che i suoi effluvi aromatici e medicamentosi inondassero la stanza. Il famoso abate Kneipp suggeriva addirittura di avvolgere il malato d’influenza in una coperta che doveva essere riscaldata ai vapori di una pentola in cui bollivano rami e bacche di ginepro. Questo suggerimento è passato alla storia della fitoterapia popolare col nome di mantello del dottor Kneipp.

Uso in cucina: filetto alla piastra in salsa aromatizzata, ingredienti: Filetto di manzo (4 fette da circa 250 g l'una) 1 kg Vino rosso corposo 500 ml Scalogno 30 g Chiodi di garofano 3 Bacche di ginepro 6 Alloro 2 foglie Pepe nero q.b. Sale fino 1 pizzico Rosmarino 1 rametto Salvia 3 foglie Timo 2 rametti Burro 20 g Farina 00 10 g Olio extravergine d'oliva 20 g.

Preparazione: Per preparare il filetto alla piastra in salsa aromatizzata di vino rosso, cominciate dalla carne. In una pirofila cospargete i filetti di olio di oliva e lasciateli marinare, nel frattempo iniziate la salsa di vino. Tritate finemente rosmarino, salvia e timo, quindi mondate e tritate finemente anche lo scalogno. Versate tutto il vino rosso in un capiente tegame, aggiungete il trito di scalogno, i chiodi di garofano, le bacche di ginepro e il trito di erbe aromatiche.
Aggiustate di pepe e unite al vino anche le foglie di alloro: fatelo sciugare a fuoco vivo fino a ridurlo: impiegherà circa 15 minuti.
Filtrate la riduzione ottenuta con un colino raccogliendo e tenendo da parte la salsa.

In un altro tegame fate fondere dolcemente il burro e incorporatevi la farina, mescolando con le fruste per eliminare tutti i grumi. Versate a filo il vino filtrato, mescolate a fuoco dolce fino a che il composto non si raddensa, quindi tenetelo da parte al caldo.
Scaldate ora la griglia e quando è pronta adagiatevi sopra i filetti: girateli dopo 2-3 minuti o più a seconda dei vostri gusti, quindi salateli. Impiattate la carne, se volete adagiandola su un letto di insalata, quindi cospargetela con la salsa.
Il filetto alla piastra in salsa aromatizzata di vino rosso è pronto.

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Scheda tecnica

Provenienza
Italia
Tipologia
Spezie intere

Riferimenti Specifici

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