Finocchio superior: proprietà, benefici:
Il finocchio è molto ricco di sali minerali, soprattutto potassio, calcio e fosforo, utili per rinforzare le ossa e per prevenire crampi e stanchezza.
Contiene molte vitamine, in particolare la vitamina A, essenziale per proteggere e mantenere sana la pelle e per regolare il funzionamento della retina e della vista, la vitamina B, elemento fondamentale per il corretto funzionamento del sistema nervoso e dell’apparato cardiocircolatorio, e la vitamina C, sostanza molto importante nella prevenzione di numerose patologie perché rafforza il sistema immunitario e svolge un’efficace azione antiossidante. Anche il fegato trae giovamento dal consumo di finocchi, che rappresentano dei validi disintossicanti e che contribuiscono al miglioramento delle funzioni epatiche.
Inoltre, il finocchio ha effetti diuretici, favorendo la produzione di urina e, di conseguenza, l’eliminazione delle tossine da parte dell’organismo, ed è indicato in caso di inappetenza, dato che stimola l’appetito e la secrezione gastrica attraverso l’azione dei suoi principi aromatici.
Il finocchio ha un contenuto calorico molto ridotto, è povero di grassi ma molto ricco di fibre, quindi è un alimento particolarmente indicato per la propria linea. Costituisce anche un ottimo rimedio per i problemi di digestione, in quanto contrasta i processi fermentativi che avvengono nell’intestino crasso e contribuisce all’eliminazione dell’aria che si accumula nello stomaco e nell’intestino, lenendo in tal modo anche i dolori causati dalle coliche gassose nei neonati.
Il contenuto di fitoestrogeni rende il finocchio un ottimo equilibrante naturale dei livelli degli ormoni femminili, il che lo rende particolarmente utile nello stimolare la produzione di latte nelle donne alle prese con l’allattamento, nel ridurre i disturbi che precedono il ciclo mestruale e nell’alleviare i sintomi della menopausa.
Origini e cenni di storia:
Il finocchio selvatico era conosciuto nel Mediterraneo fin dall'antichità per il suo uso alimentare, aromatizzante e curativo. Il finocchio (Foeniculum vulgare Mill.) è una pianta erbacea mediterranea della famiglia delle Apiaceae (Ombrellifere).
Conosciuto fin dall'antichità per le sue proprietà aromatiche, la sua coltivazione orticola sembra che risalga al 1500. Durante il Medioevo, Carlo Magno decretava la presenza negli orti imperiali di questa pianta dalle qualità taumaturgiche. Plinio oltre a consigliare questa pianta per curare la vista e mantenersi giovani, gli attribuiva molte virtù terapeutiche: “le foglie stimolano l’appetito sessuale” e “in qualunque forma il finocchio aumenta lo sperma”. Discoride e Galeno consigliavano alle puerpere di mangiarne il fusto per favorire la produzione di latte.Nella stessa epoca i semi del finocchio si usavano per aromatizzare piatti di maiale o conservare salumi come la finocchiona.
L'espressione "lasciarsi infinocchiare" deriva dall'abitudine dei cantinieri di offrire spicchi di finocchio orticolo a chi si presentava per acquistare il vino custodito nelle botti. Il grumolo infatti contiene sostanze aromatiche che modificano leggermente la percezione dei sapori, rendendo saporito il successivo assaggio di un vino di qualità scadente o prossimo all'acetificazione.Oggi semi, rametti teneri e fiori del finocchio, nella varietà selvatica amara (finocchiella o finocchietto dal lieve retrogusto di liquirizia), sono utlizzati per aromatizzare molti piatti, soprattutto del Sud e Centro Italia. Nell'Europa centrale aromatizzano soprattutto il pane di segale, nel subcontinente indiano e in Cina (tostati e macinati) entrano nelle miscele di spezie.Il finocchio oltre che nella varietà selvatica amara (finocchiella o finocchietto) dalle proprietà stimolanti, digestive, antisettiche, diuretiche, può essere coltivato nella varietà ortaggio dolce, di cui si consuma il fusto o guaina, indicato come contorno cotto o crudo.
Uso in cucina: Straccetti di persico con limone e pangrattato, ingredienti: quattro filetti di pesce persico quattro cucchiai di olio extravergine d'oliva uno spicchio d'aglio un cucchiaio di semi di finocchio succo di un limone due cucchiai di pangrattato un cucchiaio di prezzemolo tritato sale.
PREPARAZIONE: Prendere il filetti di pesce persico e tagliarli a cubotti o a listarelle. In una pentola mettere l'olio e uno spicchio d'aglio schiacciato e far soffriggere, aggiungere il pesce e i semi di finocchio, far abbrustolire finchè il persico non prende colore, salare e mettere il succo di limone. Coprire e far sfumare, una volta che tutto il limone si sarà consumato mettere il prezzemolo ed un cucchiaio di pangrattato, alzare la fiamma per far attaccare il pangrattato. Impiattare e cospargere con le briciole di pangrattato rimaste in pentola.