Il Rooibos al mango e maracuja è una tisana dedicata a chi ama un “tè” aromatizzato con gusti freschi e tropicali, nella miscela oltre al mango e maracuja che ne costituiscono la parte principale insieme al tè rosso africano, trovate anche altri frutti tropicali come la papaja e l’ananas.

Caratteristiche dell'infuso a base di rooibos, mango e maracuja

Vediamo i tre ingredienti principali nel dettaglio. Il rooibos è detto anche tè rosso africano ma c’è un motivo se abbiamo virgolettato la parola tè, in verità la parola tè dovrebbe indicare solo gli infusi derivati dalla Camellia sinensis, una pianta originaria dell’estremo oriente (infatti sinensis vuol dire semplicemente cinese).
Detto questo anche se il rooibos è invece ottenuto da un arbusto (o cespuglio) originario del Sudafrica chiamato Asphalatus linearis (si tratta di una Fabacea cioè di una leguminosa, quindi nemmeno lontana parente della Camellia), il procedimento per ottenerlo è simile (si prendono le foglie, si fanno fermentare e poi essiccare e poi vengono sminuzzate), la preparazione della bevanda per infusione è identica e il sapore è molto simile a quello di un vero tè, con note di terra e di tabacco. Il rooibos rispetto al tè ha un grosso vantaggio è pieno di antiossidanti ma non ha la caffeina, contenuta invece nel tè.
Una curiosità storica: rooibos è parola afrikaans, cioè la lingua dei colonizzatori schiavisti olandesi, le popolazioni locali certamente conoscevano la pianta e la utilizzavano in qualche modo, ma la bevanda ottenuta da un infuso e consumato alla stessa maniera del tè è con ogni probabilità invenzione dei coloni che forse avevano difficoltà a procurarsi il tè e trovarono un sostituto.
Il mango è un frutto esotico originario dell’Asia è in particolare di una regione che comprende il nordest dell’India, il Bangladesh e il Myanmar. Il nome scientifico dell’albero da cui si ricava il mango comune è Mangifera indica, va detto che anche i frutti di altre specie del genere Mangifera sono detti mango. La famiglia di appartenenza è quella della Anacardiaceae. L’albero è di grandi dimensioni e longevo, può produrre frutti all’età di 300 anni. Il frutto può variare molto in dimensioni, forme e colori a seconda delle diverse cultivar e così pure il sapore che comunque è in genere molto dolce. La polpa e la buccia del mango sono molto ricchi di carotenoidi, anche qui a seconda della cultivar varia sia la quantità che il tipo di carotenoidi.
La maracuja è invece originaria del Sudamerica, con tre ingredienti abbiamo toccato tre continenti! Il nome scientifico della pianta è Passiflora edulis, o meglio la Passiflora edulis è tra le diverse specie del genere Passiflora che si coltivano per i frutti, probabilmente la più diffusa, ma anche i frutti di altre specie del genere Passiflora come P. antioquiensis e P. coccinea, sono chiamati maracuja, ma in realtà la maracuja che viene esportata in tutto il mondo e che in Italia viene chiamata anche frutto della passione è la Passiflora edulis, in compenso altre specie del genere Passiflora anche se meno piacevoli al palato vantano proprietà calmanti.

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Scheda tecnica

Gusto
Tropicale
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