Caratteristiche dell'infuso "Rooibos Earl Grey, al Bergamotto"

Innanzitutto chiariamo che sappiamo che è una licenza chiamare un non tè Earl Grey, inoltre i conoscitori del tè diranno che nel momento in cui scriviamo Earl Grey è pleonastico specificare che ci sia essenza di bergamotto, perché è proprio la caratteristica dell’Earl Grey.
L’Earl Grey che è una delle miscele di tè più amate in occidente, forse la più amata, altro non è che tè nero aromatizzato con essenza di bergamotto (un agrume). La miscela prende il nome dal conte (earl in inglese) Charles Grey che fu primo ministro del Regno Unito, c’è una leggenda (naturalmente) legata alla sua nascita, la ricetta fu svelata al conte da un miscelatore di tè cinese come ringraziamento per aver salvato il figlio dall’annegamento. L’Earl Grey è talmente amato che il suo nome è rimasto legato all’invenzione di questo tè pur essendo il primo ministro che abolì la schiavitù. Il Citrus x bergamia di norma non lo si trova in commercio perché il succo è molto amaro, ma il suo estratto ha molti utilizzi.
La x in mezzo al nome scientifico sta ad indicare che si tratta di un ibrido, come praticamente tutti gli agrumi, ci piace sempre ricordare che al mondo oggi si contano circa 200 specie di agrumi eppure derivano tutte da incroci a partire da sole tre specie originarie: pomelo, cedro e mandarino. Chi siano i “genitori” del bergamotto non è certo, con ogni probabilità uno è l’arancio amaro (Citrus x aurantium).
Una curiosità sull’etimologia: sono soprattutto testi anglosassoni a notare l'assonanza con la città di Bergamo, ma non ci sono fonti storiche che legherebbero per qualche motivo la città lombarda e questo agrume. Qualcuno suggerisce una correlazione, invece, con la pera bergamotta visto che il bergamotto ha una forma abbastanza simile a questa pera, c’è solo un problema, la pera bergamotta è stata selezionata in Belgio solo nell’Ottocento e il nome le deriverebbe dal profumo che ricorda quello del bergamotto, quindi la relazione sarebbe inversa.
Secondo altre fonti comunque la somiglianza della forma del bergamotto con certe varietà di pera c’entra e l’etimologia deriverebbe dall’espressione turca-ottomana “ beg armudu” che significa “pero del Signore”. Questa miscela a base di rooibos e bergamotto (con anche scorza di limone) punta ad essere un’alternativa salutare (il rooibos non contiene caffeina e contiene pochi tannini) al vero Earl Grey.
Come sapore non dovrebbe discostarsi di molto visto che il rooibos in effetti ha un sapore molto simile a quello del tè, solo un po’ più dolce proprio per l’assenza di caffeina e tannini.
Ma allora perché l’abbiamo chiamato falso tè? In effetti il rooibos è conosciuto come tè rosso africano, ma il punto è proprio questo, se vogliamo essere rigorosi del nome tè possono fregiarsi solo gli infusi ricavati da una pianta originaria dell’Estremo Oriente chiamata Camellia Sinensis, invece il rooibos è ricavato da Aspalathus linearis, una Fabacea (cioè parente dei legumi) originaria del Cederberg, una regione sudafricana vicina a Città del Capo.

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