Caratteristiche del nostro infuso d'ispirazione natalizia: Rooibos Arancia e Vaniglia
Una tisana a base di rooibos pensata avendo in mente il periodo natalizio, ecco quindi che al cosiddetto tè rosso africano sono stati abbinati ingredienti dolci e dal sapore caldo ed avvolgente come la vaniglia e la cannella, ma anche l’arancio, il frutto più tipico della stagione, per contrastare con una una nota di freschezza. Rooibos è parola afrikaans (la lingua dei colonizzatori olandesi del Sudafrica) che indica sia la pianta da cui viene ricavato il prodotto che l’infuso preparato e consumato esattamente come un tè.
Beh, non proprio esattamente, secondo molti il rooibos andrebbe tenuto in in infusione più a lungo, anche dieci minuti, notoriamente invece il vero tè non va tenuto in infusione più di cinque minuti perché più lo si tiene in infusione più tende a diventare amaro. Ma perché diciamo vero tè? Perché anche se il rooibos è preparato e consumato con modalità sovrapponibili a quelle del tè, anche se il suo sapore è molto simile a quello del tè nero, in realtà tè si dovrebbe chiamare solo un infuso ottenuto da una pianta asiatica chiamata Camellia sinensis, mentre il rooibos è ricavato da una pianta della famiglia delle Fabaceae originaria del Sudafrica il cui nome è Aspalathus linearis. Il rooibos tende ad essere più dolce rispetto al tè nero e il motivo è anche il motivo per cui viene presentato come alternativa più salutare: non contiene caffeina e ha un contenuto di tannini molto basso.
Una curiosità sul nome: rooibos vuol dire cespuglio rosso, peccato che le foglie dell’Aspalathus siano invece verdi, diventano però rosse con la fermentazione che fa parte del processo per ottenere il prodotto con cui si prepara l’infuso. Il processo prevede: fermentazione, essiccazione e sminuzzamento, esattamente come per il tè e come per il tè anche del rooibos esiste una versione verde che altro non è che il risultato di non passare per la fermentazione.
Dai frutti di una orchidea, cioè una liana rampicante, chiamata Vanilla planifolia si ottiene la spezia nota come vaniglia. La Vanilla planifolia è originaria del Messico e il nome deriva dallo spagnolo vaina che deriva a sua volta dal latino vagina che vuol dire guaina, forse si riferisce alla forma del fiore, oppure a quella dei frutti che sono dei baccelli simili a piselli o fave. Gli europei si innamorarono presto della vaniglia, ma rimase qualcosa per ricchi per molto tempo, anche perché il Messico ne detenne il monopolio per due secoli perché non si trovava il modo di coltivarla altrove, non finché si comprese il ruolo di un certo tipo di api nell’impollinazione.
L’arancio dolce, nome scientifico Citrus x sinensis è uno degli agrumi più antichi e probabilmente il frutto più coltivato al mondo. Non è uno degli agrumi originari però, delle duecento specie di agrumi esistenti al mondo quelle originarie sono solo tre: pomelo, cedro e mandarino, tutti gli altri sono ibridi, magari antichissimi, magari naturali, ma ibridi, la x nel nome scientifico sta proprio ad indicare quello. Originario della Cina e altre zone dell’estremo oriente, sinensis non vuol dire altro che originario della cina, ora è coltivato dovunque il clima sia adatto. Clima adatto per l’arancio che è un frutto invernale significa inverni miti e piovosi e infatti dov’è che se ne producono tanti e di qualità? Sud Europa, in particolare Spagna e Italia meridionale e i due stati degli USA conosciuti per l’inverno mite, vale a dire California e Florida. L’arancio oltre che per la sua dolcezza è rinomato per