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L'Assenzio è la pianta amara e aromatica per eccellenza della tradizione erboristica, nota fin dall'antichità per le sue proprietà digestive. Questa sua varietà, l'Assenzio pontico che cresce nell'arco alpino italiano, era usata nella medicina popolare 

Si utilizzano le parti della sommità della pianta, quelle aeree, per le tisane e per creare liquori, mentre i rami fioriti venivano trinciati per le proprietà emmenagoghe.

Assenzio pontico: proprietà e benefici

Tra le proprietà dell'Assenzio pontico più note, ci sono le capacità di protezione digestiva, comuni alla pianta dell'Assenzio maggiore.

Nell'erba dell'assenzio, sono contenute sostanze come l'acido malico, che migliorano la digestione, favorendo l'assorbimento del cibo e la motilità delle vie biliari (presenta principi attivi per la corretta funzione epatica).

È impiegata come eupeptico: la tisana delle sommità di Assenzio pontico, può migliorare l'attività del tratto digestivo e stimolare l'appetito.

Storicamente questa pianta officinale ha anche un'azione vermifuga (la molecola del tujone intorpidisce i parassiti intestinali) e possiede anche un leggero effetto lassativo. Presenta anche 

Le proprietà dell'Assenzio pontico comprendono anche la protezione a livello di benessere femminile. Aiuta il corpo nella regolarità del ciclo mestruale, grazie all'azione che stimola il flusso sanguigno, e lenisce i sintomi di nausea, dolori e tensione premestruale – può calmare le contrazioni muscolari.

È stata indicata per secoli nel trattamento dell’amenorrea e della dismenorrea, come pianta emmenagoga. 

L'assenzio pontico è utile anche ad una corretta funzionalità delle vie respiratorie. Alcune sostanze, flavonoidi e oli volatili, stimolano la respirazione, aumentano la pressione sanguigna, proteggono la funzione cardiaca. 

Produce un effetto stimolante sul sistema nervoso noto già nei tempi antichi: sembra che i partecipanti ai giochi olimpici alleviassero la tensione muscolare e nervosa grazie all'assenzio.

Ancora oggi viene adoperato come tonico contro la stanchezza psico-fisica, dato che alcune sostanze come hanno un effetto benefico, praticando sollievo dal dolore.

Un infuso di infiorescenze di assenzio è utile contro reumatismi muscolari e articolari, nevralgie.

Origini e Storia della coltivazione

L’assenzio è stato definito “pianta senza diletto” ossia sgradevole, perché si tratta di una pianta amara in tutte le sue parti. 

Nel tempo è entrato nell'uso comune dire “è amaro come l'assenzio” riferendosi a qualcosa di sgradevole; non di meno, quest'erba officinale è stata sempre usata nei secoli in quanto benefica.

Nota già anticamente per la sua amarezza, nelle Sacre Scritture simboleggiava le difficoltà della vita, mentre per gli Egizi aveva significati religiosi oltre che terapeutici.

Per i romani, gli estratti assenzio avevano una grande efficacia contro i parassiti gastrointestinali (vermi), come già descrive Plinio nel I secolo d.C. (Historia Naturalis).

In alcuni trattati medievali veniva citata come “madre delle erbe”, per le sue proprietà magiche – s soprattutto alle donne, donava la capacità di regolarizzare il ciclo mestruale e aiutare i parti. 

Il suo succo veniva unito all'inchiostro per impedire che le tarme divorassero la carta. 

La pianta prende il nome Artemisia dalla dea Artemide, nome greco della dea Diana – protettrice della caccia. Secondo altri autori, fu la regina turca Artemisia II di Alicarnasso (circa 350 a.C.), che avrebbe dato il suo nome a questa pianta.

Nei secoli successivi, l'assenzio è stato sempre più famoso come pianta da cui estrarre il celebre liquore Assenzio, nella sua versione di Assenzio maggiore (nome scientifico Artemisia absinthium), differente da quello Pontico. 

L'Assenzio pontico è un'erba officinale che cresce nell'arco alpino, è parte della famiglia dell'assenzio e delle piante “Artemisia”, ma con la denominazione di Artemisia vallesiaca. In riferimento ad un territorio dove cresceva, il Cantone Vallese (o Valois o Wallis) nelle Alpi Pennine in Svizzera. 

Fa parte del genere Artemisia, che è rappresentato da molte varietà, alcuni abbondanti e altre rare, che crescono in zone di montagna.

Pianta e fiori

L'Assenzio pontico alpino (Artemisia vallesiaca All.) è una pianta perenne che fa parte della famiglia delle Asteraceae, detta anche assenzio svizzero.

Cresce nell'area compresa tra le zone alpine di Valle d'Aosta, Piemonte e l'alta Valle del Rodano, e nella maggior parte dei casi è una pianta coltivata (raramente è spontanea).

Preferisce i terreni non troppo umidi, ma freschi e soleggiati, e raggiunge più o meno i 40 cm di altezza.

Questa varietà Pontica, o romana, è grigia, caratterizzata da un’intensa crescita delle radici, mentre le foglie grandi sono verde-argento e i fiori sono riuniti in una pannocchia di circa 20 cm.

I tempi dei fiori sono fondamentali per capire quando fare la raccolta – alla fine dell'estate, prima che la pianta sia entrata in piena fioritura. Quando i boccioli si sono formati ma i fiori non sono aperti.

La parte più pregiata è la sommità, richiesta in liquoreria e per il taglio tisana dell'Assenzio, quindi il taglio va effettuato a circa 15 cm da terra.

Valori nutrizionali dell'Assenzio pontico

Tra le componenti dell'Assenzio ci sono oli essenziali contenenti cingolo, alfa-tujone, beta-tujone, altri terpeni, canfora, piperitone, tannini, e altre sostanze specifiche.

L'Assenzio contiene anche vitamine (gruppo B e vitamina C), potassio, calcio, alcuni grassi e minerali. Dispone di fibre alimentari, acidi grassi saturi e circa 300 calorie per 100 grammi.

Come consumare l'Assenzio pontico come tisana e in cucina 

Per un buon infuso delle sommità taglio tisana, è consigliabile utilizzare per una tazza (250 ml), circa 3-5 grammi di radice di Assenzio pontico, con acqua a 100 °C. 

Lascia in infusione dai 5 ai 7 minuti, prima di bere la tisana.

Assenzio pontico: effetti collaterali e controindicazioni

Tra gli effetti indesiderati di questa pianta, c'è il fatto che è controindicata in gravidanza e durante le condizioni infiammatorie acute del tratto intestinale o digestivo.

L'Assenzio potrebbe influire sull'efficacia dei farmaci che riducono l'acidità. Inoltre, il suo uso è vietato per chi soffre di ulcera, e per chi soffre di gastrite.

Può creare reazioni allergiche con rush cutaneo a chi è particolarmente sensibile.

Ricordiamo, che in dosi troppo elevate le Artemisie rappresentano delle piante tossiche. L'assunzione quindi deve essere pensata per periodi non eccessivi, con intervalli tra l’una e l’altra terapia, per evitare che la pianta diventi nociva.

L'Assenzio è la pianta amara e aromatica per eccellenza della tradizione erboristica, nota fin dall'antichità per le sue proprietà digestive. Questa sua varietà, l'Assenzio pontico che cresce nell'arco alpino italiano, era usata nella medicina popolare 

Si utilizzano le parti della sommità della pianta, quelle aeree, per le tisane e per creare liquori, mentre i rami fioriti venivano trinciati per le proprietà emmenagoghe.

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Scheda tecnica

Provenienza
Italia

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