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La radice di Angelica archangelica è nota da secoli, per le sue caratteristiche benefiche sul nostro benessere. 

Deriva dall'erba perenne usata dalla medicina alternativa, per trattare diverse condizioni e disturbi, grazie alle sostanze in essa contenute: oli, acidi preziosi, tannini e vitamina B1.

Angelica radice: proprietà e benefici

Le sostanze fitochimiche della radice di Angelica possiedono proprietà toniche, stimolanti, ottime per la digestione e carminative - calmano i dolori di stomaco e aiutano ad eliminare i gas intestinali.

Per questo la radice di Angelica usata per la tisana, è stata sempre usata contro gli stati di irritazione dello stomaco, dove i disturbi gastrici sono accompagnati da acidità o ipoacidità.

Queste sue proprietà sono ottime, quindi, in caso di indigestione, mal di stomaco, e coliche.

È nota anche per stimolare l'appetito, in caso di inappetenza.

Le piccole dosi di olio volatile contenuto nell'Angelica (radice), possiede effetti stimolanti sul sistema nervoso centrale, e nella medicina popolare è stata usata in passato nel trattamento della stanchezza psico-fisica, oltre che per attenuare i sintomi delle nevralgie.

Questo suo effetto sul sistema nervoso, di sedativo naturale per l'ansia, è stato valorizzato dalla medicina alternativa anche per contrastare la difficoltà a prendere sonno. 

Si tratta di proprietà note da secoli, dato che diversi estratti di Angelica venivano adoperati nella medicina tradizionale indiana per il trattamento dell'ansia.

L'Angelica in radice rende disponibili delle sostanze espettoranti e lenitive utili a contrastare tosse, raffreddore, e sintomi lievi dell'influenza. È una tra le radici di erbe medicinali annoverate nell'uso per calmare i sintomi dei reumatismi e dell'artrite.

La radice essiccata dell'Angelica è stata usata per secoli come antibatterico e anti-fungino naturale, avendo delle proprietà depurative, utili anche per migliorare il benessere dell'apparato urinario.

Origini e Storia della coltivazione

L'Angelica archangelica è conosciuta anche come Angelica officinalis ed è nota da secoli nel territorio europeo. 

Secondo la tradizione, il suo nome deriva da un sogno, in cui un monaco vide in apparizione Michele Arcangelo, che lo istruì su quale erba usare per aiutare le vittime della peste bubbonica che stava decimando l'Europa nella metà del Seicento.

Quando si scoprì che questa erba era utile per proteggere e guarire la peste, fu raccolta tutta l'Angelica disponibile nelle campagne.

Secondo la tradizione, la radice di Angelica doveva essere imbevuta nell’aceto e  annusata, oppure  tenuta in bocca – allora veniva considerata per il suo potere antinfettivo naturale.

Nonostante questa leggenda, sappiamo che erano presenti delle feste pagane per la fioritura dell'Angelica, prima dell'avvento cristiano – diffuse soprattutto in Pomerania, Prussia e Livonia con canti e danze.

L'Angelica era considerata un'erba magica, di cui i contadini facevano collane di foglie per proteggere i bambini dalle malattie e dalla stregoneria. Veniva usata come tonico ricostituente, dopo una malattia, e come antinfiammatorio naturale nel caso di catarro o per il sistema respiratorio.

Oltre a questi usi terapeutici, l'erba è adoperata in cucina e come aromatizzante per bevande alcoliche come il gin. 

A livello popolare la sua diffusione era possibile perché in tutto il mondo esistono oltre 60 specie di piante medicinali appartenenti al genere Angelica, usate negli antichi sistemi di medicina tradizionale, specialmente in Oriente - l'Angelica cinese (dong quai) viene chiamata “ginseng femminile”, ma possiede caratteristiche differenti da quella europea.

Era utilizzata l'Angelica americana anche dai nativi del Nord America: le tribù indiane trattavano con questa pianta le malattie respiratorie.

In Europa la radice è accettata oggi nella farmacopea di diversi paesi, come commestibile quando viene presentata con il taglio tisana – sbucciata e poi bollita.

Pianta e fiori

L'Angelica Archangelica è una pianta biennale della famiglia delle Apiaceae/Umbelliferae, che cresce spontaneamente nelle zone di montagna, nei boschi, in terreni umidi; soprattutto lungo i fiumi.

È conosciuta anche come Angelica officinalis e si differenzia da altre specie comunemente usate, che sono l'Angelica atropurpurea (americana) e l'Angelica sinensis (cinese). 

La zona di crescita spontanea della Angelica Archangelica è soprattutto in Europa nei territori di Romania, Polonia, Germania, Scandinavia (Norvegia, Danimarca, Finlandia, Svezia, Islanda, Isole Faroe), oltre che Russia e Groenlandia.

Molto più spesso viene coltivata, per i suoi steli e radici commestibili dolcemente profumati. 

È una pianta di media altezza, che può crescere fino a circa 2 metri, con grandi foglie e fiori bianco-verdastri, piccoli e numerosi. 

Ama la luce e l'umidità, sviluppandosi bene nella terra ricca di nutrienti e grassa, vicino all'acqua corrente.

Le radici, le foglie e i semi sono usati per scopi curativi e gastronomici. Le radici di Angelica, adoperate nella fitoterapia, sono lunghe e spesse, a forma di fuso, carnose e ramificate. 

La fioritura avviene normalmente da luglio ad agosto, mentre i frutti di colore giallo chiaro, hanno un forte odore pungente e un sapore da dolciastro a piccante. 

Come diverse altre specie di Apiaceae, il suo aspetto è simile ad alcune piante velenose (Conium, Heracleum e altre), quindi non dovrebbe essere consumata se non si è assolutamente certi di averla riconosciuta.

L'Angelica richiede una conservazione speciale per l'uso: mantiene le sue caratteristiche curative solo se viene adoperata entro un anno dalla raccolta.

Angelica archangelica è conosciuta anche con altri nomi come Angelica da giardino, Angelica selvaggia, sedano selvatico, angelica norvegese.

Valori nutrizionali dell'Angelica

Le radici della pianta contengono olio volatile, acido caffeico, acido clorogenico, acido angelico, acido fumarico, acido ossalico, acidi grassi, tannini e vitamina B1.

Inoltre, tra le altre sostanze fito-chimiche ci sono angelicina, safrolo, scopeletina, acido linoleico e acido valerico.

Come consumare l'Angelica radice come tisana e in cucina 

Per un buon infuso, è consigliabile utilizzare per una tazza (250 ml), circa 3-5 grammi di radice di Angelica, con acqua a 100 °C. 

Lascia in infusione dai 10 ai 12 minuti, prima di bere la tisana.

Una tazza di tisana al giorno è utile in caso di affaticamento psico-fisico, aerofagia, emicranie e disturbi gastrici.

Per gli usi in cucina, sappiamo che la radice di angelica, viene usata per le sue caratteristiche aromatiche nella produzione di gin, vermut, altri liquori o amari. Ha un sapore inizialmente dolciastro, poi diventerà muschiato. 

Vengono usate di questa pianta anche le foglie più tenere, che possono essere aggiunte alle insalate miste, al posto degli spinaci, e hanno un sapore amarognolo. Le costole centrali della foglia, invece, vengono cotte al vapore e sbollentate, usate come sedano. In Islanda e Finlandia vengono mangiati anche gli steli.

Le foglie possono essere utilizzate anche per gli infusi, oppure saranno candite come guarnizione o decorazione. 

Anche i semi di Angelica possono essere usati per fare delle tisane, o per aromatizzare i liquori, torte e caramelle.

Angelica radice: effetti collaterali e controindicazioni

La pianta non è raccomandata per le donne in gravidanza e che seguono l'allattamento dei neonati.

Inoltre, alcune persone possono sperimentare una sensazione di mal di stomaco, se viene usata una combinazione di radice di Angelica e altre erbe.

Evita di assumere l’Angelica prima dell'esposizione al sole, in quanto contiene delle sostanze fototossiche (psoraleni).

Ricordiamo che la radice deve essere sempre utilizzata quando è completamente essiccata, per l'uso alimentare.

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Scheda tecnica

Provenienza
Polonia

Riferimenti Specifici

ean13
8056479084418
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