Il Gomasio o Gomashio, che si traduce "sale di sesamo", è una miscela di condimenti giapponese a base di semi di sesamo interi e sale marino. I semi vengono tostati tostati e tritati finemente (o pestati al mortaio), e danno vita a questo condimento naturalmente vegetale. Come aromatizzante salato il gomasio viene cosparso sul cibo, per aggiungere sapore e accrescere il gusto umami. È una miscela versatile e deliziosa, che in tavola è molto apprezzata da chi si alimenta con una dieta vegetariana o vegana, e da chi segue un'alimentazione macrobiotica. Il gomasio, infatti, è una parte fondamentale di questo regime alimentare ispirato dal buddismo Zen, il cui obiettivo è bilanciare yin e yang.
Non è un condimento eccessivamente leggero, dato che il sesamo è un seme oleoso, ma sicuramente rappresenta una scelta di benessere per evitare un eccesso di sodio e sale. È molto amato per il suo valore nutrizionale e il sapore unico, soprattutto in questa versione che inserisce il sesamo nero.
Gomasio nero: proprietà e benefici
È un condimento semplice ma riesce comunque a fornire nutrienti preziosi. Grazie ai semi di sesamo, il gomasio rende disponibili minerali salutari come magnesio, calcio, zinco e ferro. Inoltre, contiene composti nutrizionali di valore come aminoacidi e proteine. Rende disponibili vitamine B1 e B6, K, e può aiutare in una dieta equilibrata.
Rappresenta un modo molto più nutriente per salare leggermente il cibo, aggiungendo anche un tocco di salinità intensa – pur avendo un rapporto di sale molto basso. È l'ideale per avere un condimento a basso contenuto di sodio. Per questo, aiuta anche nella gestione della pressione sanguigna, quando è necessario sostituire il sale da cucina nella tua dieta - il gomasio può essere un'ottima alternativa. In questa versione di gomasio nero, si usano sia il sesamo bianco che quello scuro, più ricco di nutrienti. Il sesamo bianco proviene dall'Africa mentre il sesamo nero dall'Asia. Quello nero è molto apprezzato in Cina e Giappone per le sue doti di antiossidante naturale. Per quanto riguarda la composizione, infatti, il sesamo nero abbonda di elementi fitochimici benefici, tra cui antiossidanti polifenoli, triterpeni, acidi grassi, minerali, amminoacidi essenziali, vitamine; oltre ai minerali come calcio, ferro, fosforo. In entrambe le versioni, scura e chiara, il sesamo dona omega 3 e fitosteroli utili al benessere dell'organismo, e fibre adatte per il sistema digerente.
A livello di sapore, i due tipi di sesamo si miscelano nel gomasio, combinando il gusto leggermente più forte e la croccantezza di quello nero, con il sapore meno intenso dei semi di sesamo bianchi.
Come usare il gomasio nero in cucina
È adoperato al posto del sale o come condimento da cospargere sugli alimenti – un mix per tutti gli usi. La sua sapidità dipende dal fatto che, quando i semi di sesamo vengono tostati in padella, rilasciano i loro oli che rivestono i granuli di sale, esaltandone il gusto. Il gomasio, infatti, è prevalentemente salato e incorpora il delicato tono dei semi di sesamo per aumentare le proprietà umami dei piatti, dal gusto saporito. Questa semplice miscela inserisce solo tre ingredienti ma l'impatto aromatico sul cibo è eccezionale. Bastano alcuni cucchiaini di gomasio secco per donare carattere ad un'insalata, alle ricette a base di riso e cereali, nelle verdure crude o cotte. Si adopera spesso prima di servire i piatti, come condimento di finitura a crudo, ma può essere anche impiegato nelle marinate. Non è consigliabile portare il gomasio a temperature elevate dato che il sesamo, già tostato, potrebbe rilasciare altri composti. Nella cucina orientale è ottimo sul riso le polpette di riso, i noodle saltati nel wok, il sushi e il sashimi – spesso si arrotola il sushi nel gomasio poco prima di servirlo. Mentre in tutto il mondo è diventato un condimento aromatico, spesso disseminato sulle zuppe, sulle patate e in particolare nelle verdure – è ottimo sui broccoli e il radicchio. Arricchisce anche i legumi come i fagioli o i ceci al vapore, e può accompagnare l'hummus. Può insaporire piatti di pasta e ricette nostrane, a cui dona una nota esotica oltre che un tono sapido intenso. Un pizzico di gomasio può condire ottimamente la carne, come nelle ricette di pollo giapponese marinato nel gomasio. Si usa spesso anche sul salmone e nei piatti di pesce. Molte persone lo usano per salare le patatine fritte, le fritture e le popcorn. Aromatizza anche per contrasto dolci o frutti particolari come nelle ricette dei toast all'avocado.
Merluzzo al gomasio
Ingredienti:
8 filetti di merluzzo (o nasello o pesce gatto) - 2 cucchiai di farina - 2 cucchiai di pangrattato - 3 cucchiai di succo di Yuzu (o limone o lime) - 3 cucchiai di olio d'oliva - 4 cucchiai di Gomasio.
Preparazione
Mescolare in una ciotola la farina, il pangrattato e il succo di yuzu. Passare il merluzzo nel composto di pangrattato. Friggerli in olio bollente in padella per circa 2-3 minuti, poi cospargerli di gomasio. Servire con verdure grigliate o insalata.
Origini e Storia del gomasio
Questo condimento deriva il suo nome da goma, parola giapponese che significa sesamo, e shio che significa sale. A volte è chiamato sale di sesamo, ed è tradizionalmente preparato con semi di sesamo non decorticati, con lo strato esterno intatto. È un metodo per aggiungere un po’ di amarezza. In alternativa, si possono usare i semi di sesamo decorticati per ridurre il sapore amaro. I semi di sesamo vengono tostati fino a doratura e lasciati raffreddare, prima di macinarli (o pestarli) e unirli al sale marino. La sua storia nasce in Giappone come spezia principale della dieta macrobiotica, fondata da George Ohsawa, che affonda le sue radici nella cucina giapponese. Alcuni concetti di questa dieta sono stati sviluppati già all'inizio del XX secolo, sebbene alcuni aspetti risalgano al XVII secolo. La dieta macrobiotica è una dieta pescataria, che enfatizza l’uso di prodotti coltivati localmente e la soia fermentata.Chiaramente la dieta macrobiotica include il pesce, ma il gomasio rappresenta comunque un condimento vegano nella sua versione base. Lo strumento tradizionale per preparare il gomasio è il suribachi, una ciotola di ceramica in cui si usa il surikogi in legno - l'equivalente giapponese del mortaio o pestello, che rende più facile macinare i semi di sesamo. Nella cucina occidentale, si possono usare sia i pestelli sia i macinaspezie (o robot da cucina).
La grande diffusione in tutto il mondo del gomasio è dovuta in parte al successo crescente della cucina giapponese, ma anche della cucina macrobiotica. Ad oggi è un condimento di facile reperibilità, usato in tutti i tipi di cucina. Una variazione giapponese include nella miscela anche le alghe secche. Alcuni tipi di Gomasio, infatti possono incorporare una piccola striscia di kombu e schiacciarla insieme i semi di sesamo tostati. Inoltre, alcune miscele includono anche zucchero. Parlando del sesamo (Sesamum Indicum) una pianta erbacea della famiglia delle Pedaliaceae, è nota da millenni e ad oggi ne conosciamo circa 30 varietà. È stato utilizzato come alimento, medicinale, in pratiche rituali e spirituali in Asia e Medio Oriente. In Giappone sono presenti sia il sesamo bianco sia il sesamo nero, con diverse ricette.
Gomasio nero: quando è sconsigliato
È un condimento generalmente sicuro, ma per evitare effetti indesiderati è preferibile non consumarlo in modo eccessivo. Le controindicazioni del gomasio, più che altro, sono legate al suo contenuto calorico elevato, data la presenza del sesamo.