Presente come alimento e nella tradizione erboristica fin dall'antichità, l'ortica rappresenta una risorsa naturale per il nostro organismo e come erba aromatica. Sebbene sia nota per il potere urticante delle foglie fresche, una volta raccolte ed essiccate queste parti diventano facilmente adoperabili: nelle ricette e per le infusioni.
Quali sono le proprietà e i benefici dell'ortica?
Questa pianta erbacea non è sempre nota per le sue doti riconosciute in erboristeria, dove è considerata un'efficace pianta officinale.
Tra le proprietà benefiche che la rendono, ci sono quelle disintossicanti e diuretiche. Le foglie di ortica rappresentano un alimento detox utile per stimolare le fisiologiche funzionalità depurative dell'organismo, e il corretto drenaggio dei liquidi corporei in eccesso. Favorendo la diuresi, l'ortica aiuta anche il benessere delle vie urinarie. Inoltre, aiutando il corpo ad eliminare il sale e l'acqua in eccesso, potrebbe essere utile per regolare temporaneamente la pressione sanguigna. Grazie a questa sua azione depurativa, l'assunzione di ortica viene consigliata anche per favorire la regolarità intestinale.
Un altro punto a favore dell'uso dell'ortica in foglie è dovuto alle sue proprietà utili al benessere della funzionalità articolare. Diversi studi si concentrano sulla capacità di ridurre le irritazioni e il dolore da artrite, collaborando in modo naturale con altri rimedi per aumentare l'efficacia antireumatica. L'infusione agisce in modo calmante sui tessuti muscolari e sulle articolazioni.
Un elemento importante dell'ortica è dato dalla sua concentrazione di vitamine e sali minerali. La pianta è particolarmente ricca di potassio, fosforo, ferro, calcio, magnesio, potassio; oltre a nutrienti benefici come i carotenoidi, l'acido folico, le vitamine A, C e K e alcune vitamine del gruppo B. In più, contiene composti utili al nostro organismo come gli acidi grassi (linoleico, palmitico, oleico, etc.), e polifenoli (quercetina, acido caffeico, cumarine e altri flavonoidi). Diversi nutrienti contenuti nell'ortica in foglie agiscono come antiossidanti, proteggendo le nostre cellule dai danni dei radicali liberi e dei processi di invecchiamento. Il consumo di ortica è considerato come un toccasana per le donne e per coloro che soffrono di carenze di ferro.
Come un vero integratore naturale, l'ortica facilita l'apporto di queste sostanze nell'organismo e aiuta il benessere di pelle, unghie e capelli. Si può usare anche un infusione da frizionare a livello topico, per il benessere del cuoio capelluto. Aiuta a lenire le irritazioni del cuoio capelluto, depurare dalla forfora, donare antiossidanti e vitamine in questa zona cutanea così delicata. L'ortica in infusione svolge un'azione riequilibrante e purificante anche sui capelli grassi, e per frizionare la pelle che tende ad un'eccessiva produzione di sebo.
Le foglie di ortica favoriscono la funzionalità delle prime vie respiratorie; la pianta è stata usata nella medicina popolare per alleviare i fastidi delle allergie stagionali e le condizioni lievi di raffreddore.
Solitamente il consumo di ortica essiccata è sicuro, rispetto a possibili effetti collaterali. È importante, comunque, valutare l'effetto diuretico per coloro che assumono farmaci per la pressione sanguigna o medicinali diuretici – può aumentare il rischio di disidratazione.
L'ortica è facile da aggiungere in cucina e alla routine quotidiana: basta acquistare l'ortica in foglie essiccata nella sua migliore qualità. Sul sito di vendita spezie online Natura d'Oriente, è possibile comprare le foglie di ortica secche ad un prezzo conveniente, scegliendo la quantità tramite confezioni da 25 g fino a 500 grammi.
Come si usano le foglie di ortica per un infuso o un decotto?
La versione delle foglie secche di ortica è utile per spandere i nutrienti nell'acqua bollente, maneggiandole con sicurezza. Per l'infusione si deve inserire in una tazza di acqua bollente un cucchiaino di foglie essiccate, ad una temperatura di 100 °C. Lasciare in infusione per circa 10 minuti. Per l'applicazione sul cuoio capelluto, si mettono 2 cucchiai abbondanti di foglie di ortica secche in 500 ml d'acqua bollente, lasciandole in infusione per circa 15 minuti.
Il decotto, usato per contrastare la forfora e depurare la chioma, si prepara con 100 g di foglie di ortica, da portare ad ebollizione in 500 ml di acqua. Dopo l'ebollizione si abbassa il fuoco e si fa bollire il tutto per circa 30 minuti. Si filtra per l'utilizzo prima dello shampoo, con una frizione sul cuoio capelluto
Come usare le foglie di ortiche in cucina?
Anche se di solito le foglie essiccate sono predilette per le infusioni, non bisogna dimenticare che possono essere utilizzate in cucina nella preparazione di gustose pietanze. Il gusto leggermente amaro, simile alla rucola e agli spinaci, rende l'ortica particolare nelle zuppe e con le uova. L'ortica è molto versatile, ed è nota fin dal tempo dei Romani come alimento aromatico come spezia depurativa. Puoi inserire le foglie in cottura o aggiungerle a crudo per la finitura di stufati, zuppe, fritture e persino frullati. Spesso nelle ricette si utilizzano 1-2 cucchiaini di foglie essiccate, ben sminuzzate, per insaporire e favorire la depurazione intestinale.
Ricette salate: tra gli usi più comuni della pianta ci sono le ricette per il risotto all'ortica e la frittata di ortiche. Il sapore delle foglie di ortica è ottimo nelle zuppe e per donare un tocco terroso sui condimenti di pasta o pizza. Si può aggiungere un pizzico di ortica secca nell'impasto del pane e nei tortini salati.
Salse: le foglie di ortica possono insaporire i condimenti e i ripieni per pasta, riso e gnocchi. Si può provare la versione secca in un pesto di ortica e per un Chutney (salsa agrodolce di origine indiana) con olio, peperoncini rossi, cumino e foglie di ortica essiccata.
Bevande: le foglie di ortica possono essere inserite a frullati e altri ingredienti di tisane e tè – si abbina bene con rosmarino, scorze di limone, foglie di menta piperita, pepe.
La Ricetta: Risotto alle ortiche
Ingredienti
200 g di riso per risotti - 1 scalogno - 1 litro di brodo di verdure - 200 g di ortica (20 g di ortica essiccata) - 1 cucchiaino di rosmarino tritato - 1 cucchiaino di origano tritato - olio extravergine doliva q.b - sale q.b - pepe nero q.b. - vino bianco (facoltativo)
Preparazione
Prepara 1 litro di brodo di verdure, secondo la tua ricetta, e portalo ad ebollizione. Nel frattempo trita uno scalogno e scalda in padella due cucchiai di olio extravergine d'oliva. Inserisci e lascia rosolare lo scalogno brevemente in padella.
Quindi versa il riso in padella e tostalo leggermente, seguendo la normale preparazione del risotto. Abbassa la fiamma e mescola con un cucchiaio di legno per evitare che si attacchi; versa due mestoli di brodo di verdure e continua a mescolare.
Se vuoi unire alla preparazione del risotto un pochino di vino bianco, inseriscilo ora in padella per sfumarlo. Aggiungi a poco a poco il brodo e lascia cuocere, inserendo nel frattempo anche le erbe aromatiche: le ortiche, il rosmarino e l'origano tritati.
Mano che viene assorbito, porta il risotto a cottura in circa 20 minuti (o seguendo le indicazioni del prodotto) continuando a mescolare ogni tanto con il cucchiaio di legno. A cottura finita regola di sale e di pepe, condisci con un cucchiaio d'olio extravergine d'oliva. Lascia riposare il risotto con il coperchio per un paio di minuti, per spandere gli aromi. Servi caldo mettendo in tavola il Parmigiano grattugiato per chi desidera un tocco finale saporito.
L'Origine e la Storia dell'ortica
La pianta principale è l'Urtica dioica, della famiglia delle Urticaceae. È distribuita in quasi tutto il mondo, particolarmente diffusa in Europa, Nord America, Nord Africa e alcune parti dell’Asia. Il suo nome scientifico deriva dalla parola latina uro, che significa “bruciare”, dato il potere irritante dei peli che ne ricoprono le foglie e i fusti. Queste parti sono note per la sensazione di bruciore al contatto (urticante). La parola dioica deriva da quella greca “oikia”, e significa due case: spesso l'ortica porta fiori maschili e femminili su piante separate. Cresce fino a circa 2 metri di altezza, diffondendosi in modo rapido e ampio. Le foglie dentate mostrano una struttura con tricomi (peli) che pungono provocando prurito, arrossamento e gonfiore al contatto. Tuttavia, una volta trasformate tramite essiccazione, liofilizzate o cotte, le foglie di ortica possono essere tranquillamente maneggiate e consumate. Spesso considerata un'erba infestante di campi e giardini, recentemente l’ortica è stata rivalutata da chi pratica l’agricoltura biologica per la sua capacità di aumentare il profumo delle erbe aromatiche dell’orto.
Nota fin dall'antichità, era adoperata dagli antichi egizi per curare l'artrite oppure i dolori come la lombalgia e il mal di schiena, stimolando la circolazione per portare calore alle articolazioni. I Romani la utilizzavano nei campi militari, in cui le truppe si strofinavano le foglie addosso per tenersi al caldo. In tal modo, secondo alcune fonti, portarono fino in Inghilterra i semi della varietà di ortica romana (U. pilulifera). Anche Petronio, scrittore e politico romano del I secolo, consigliava di fustigare con l'ortica reni e natiche per stimolare salute e di virilità. Questa pratica detta urticazione o rubefazione divenne nota nella medicina popolare, e per secoli fu usata l'ortica per trattare reumatismi e artrite - è rimasta in voga fino all’Ottocento.
Popolarmente era conosciuta anche con il nome di orticone, “erba brucia” o “vendetta della suocera” - dato che punisce le coppie che si gettano di nascosto nell'erba. Per sfruttare l'ortica per le sue doti antireumatiche, nella civiltà contadina si usava il decotto delle foglie per riscaldare le mani, contrastando l'artrosi. Il decotto si adoperava anche per frenare la caduta dei capelli e per le proprietà depurative e diuretiche. Dalla pianta si ricavava anche una fibra tipo la canapa per i tessuti, e la carta. Ad oggi spesso la pianta viene trasformata sotto forma di integratore, oltre che in foglie d'ortica secche, comode per l'uso alimentare, come quelle che proponiamo in vendita su Natura d'Oriente.