Finocchiella selvatica fiore: proprietà, benefici:
La finocchiella selvatica in fiore (Foeniculum vulgare) anch'essa come quella in semi viene utilizzata per il rilassamento della muscolatura addominale (crampi addominali), nei casi di meteorismo, nelle dispepsie, nelle coliche gassose sia degli adulti che dei bambini.
Le proprietà di questa spezia sono innumerevoli, infatti la grande quantità di fitoestrogeni rende il finocchio un buon tonico uterino, adatto per alleviare i sintomi della menopausa, stimolare il flusso mestruale e ridurne i dolori.
Le foglie del finocchietto selvatico sono molto fresche e dall’aroma meno deciso dei semi.
La finocchiella selvatica in fiore sono considerati una spezia da utilizzare in cucina per arricchire di sapore i nostri piatti e come ingredienti nella preparazione casalinga di pane, crackers e grissini. Il loro sapore è piuttosto dolce e ricorda quello dell'anice.
La finocchiella oltre che nella varietà selvatica amara (finocchiella o finocchietto) contiene proprietà stimolanti, digestive, antisettiche, diuretiche, può essere coltivato nella varietà ortaggio dolce, di cui si consuma il fusto o guaina, indicato come contorno cotto o crudo.
Origini e cenni di storia:
La finocchiella selvatica in semi o “Foeniculum volgare”, pianta erbacea mediterranea della famiglia delle Apiaceae, era conosciuta nel Mediterraneo fin dall'antichità per il suo uso alimentare, aromatizzante e curativo.
I cosidetti semi in relatà sono i frutti del finocchio, erroneamente considerati semi.
A Roma, i gladiatori considerati un simbolo di virilità si alimentavano anche con il finocchio per accrescere il loro vigore e coraggio, mentre le matrone lo assumevano per mantenere la "linea". Plinio oltre a consigliare questa pianta per curare la vista e mantenersi giovani, gli attribuiva molte virtù terapeutiche: “le foglie stimolano l’appetito sessuale” e “in qualunque forma il finocchio aumenta lo sperma”.
Durante il Medioevo, Carlo Magno decretava la presenza negli orti imperiali di questa pianta dalle qualità taumaturgiche.
Nella stessa epoca i semi del finocchio si usavano per aromatizzare piatti di maiale o conservare salumi come la finocchiona.
Ha sempre origini medioevali il verbo “infinocchiare”, derivato dal gambo di finocchio offerto dai tavernieri ai clienti per non far distinguere la qualità del vino servito. Oggi semi, rametti teneri e fiori del finocchio, nella varietà selvatica amara (finocchiella o finocchietto dal lieve retrogusto di liquirizia), sono utlizzati per aromatizzare molti piatti, sopratutto del Sud e Centro Italia.
Nell'Europa centrale aromatizzano sopratutto il pane di segale, nel subcontinente indiano e in Cina (tostati e macinati) entrano nelle miscele di spezie.