Questo frutto di piccole dimensioni, nel novembre 2013 si è guadagnato il titolo di peperoncino più piccante al mondo e ancora oggi rappresenta uno tra i più pungenti e temibili in assoluto. In brevissimo tempo e grazie al passaparola, è diventato un “must” per chi desidera avere nella dispensa delle spezie un peperoncino eccezionalmente piccante. Ideale per aggiungere un calore intenso ai piatti preferiti, dosando con grande attenzione un pizzico di Carolina Reaper – è più che sufficiente!

Quali sono le proprietà del peperoncino Carolina Reaper?

Mostra delle doti speciali in quanto a gusto e aroma, con un effetto super piccante ormai famoso. Questo peperoncino è rinomato per il calore intenso ma, sebbene il Carolina Reaper meriti la sua reputazione “infuocata”, mostra anche un'inaspettata dolcezza nel sapore, leggermente fruttato. Un effetto che dona una sensazione di dolcezza al palato, prima che si manifesti il calore estremo.

Quanto è piccante il Carolina Reaper?

Questo peperoncino detiene il Guinness World Record 2017 come uno più piccanti del pianeta. Vanta una piccantezza che, misurata dai laboratori di Winthrop University della Carolina del Sud raggiunse il valore 1.569.000 nella Scoville Heat Unit (SHU). Addirittura in alcuni test raggiunse la soglia di 2.200.000 SHU! Questo significa che può sviluppare un calore medio eccezionale di oltre 1,5 milioni sulla scala Scoville, superando il detentore del record, il peperoncino Trinidad Moruga Scorpion (media di 1.400.000 SHU). Per fare un confronto, si può pensare ad un peperoncino jalapeno, che presenta una media di circa 5.000 SHU e un peperoncino nostrano misura in media da 30.000 – 50.000 SHU. La scala Scoville è la misura ufficiale del livello di calore del peperoncino. Valuta la piccantezza in unità di calore Scoville, o SHU, che si basano sulla concentrazione di capsaicina e altri capsaicinoidi, le sostanze chimiche irritanti che conferiscono al peperoncino il suo calore. Sono composti che possiedono anche benefici per il nostro benessere, dato che la capsaicina e altri composti favoriscono la digestione, la circolazione sanguigna e la regolare funzionalità dell'apparato cardiovascolare. I peperoncini possiedono anche doti antiossidanti e di stimolo per il metabolismo. In ogni caso, le dosi del Carolina Reaper devono essere veramente minime, quindi i benefici della capsaicina si possono sfruttare meglio tramite altre tipologie di peperoncini.

Peperoncino Carolina Reaper, ecco le controindicazioni

ATTENZIONE USARE CON CAUTELA! Già mentre si manipola questo peperoncino super-piccante è necessario indossare guanti e protezioni per la pelle, gli occhi e le mucose. Le sostanze del peperoncino possono causare irritazioni esterne, specialmente se hai la pelle sensibile. Bisogna fare attenzione alla polvere di Carolina Reaper macinata, specialmente a contatto con acqua calda. Per sicurezza, è necessario non toccarsi gli occhi o la bocca (evitare qualsiasi contatto accidentale con aree sensibili) e lavare le mani dopo aver maneggiato il peperoncino Carolina Reaper. Inoltre, si consiglia di aprire le finestre per disperdere le particelle di capsaicina nell'aria, riducendo il rischio di inalarle e di incorrere in irritazioni respiratorie. Nelle pietanze, è fondamentale non eccedere nelle dosi, dato che questi peperoncini possono avere effetti collaterali anche seri. Il bruciore può diffondersi in bocca o sulle labbra, come bruciore di stomaco, ed è quindi sconsigliato alle persone affette da ulcere, gastrite e gastroenterite, reflusso gastroesofageo, diverticolite, sindrome del colon irritabile, morbo di Crohn, emorroidi. Il suo alto calore è sconsigliato per l'alimentazione di bambini, donne in gravidanza e allattamento.

Come acquistare il nostro Carolina Reaper

Si tratta di una spezia particolare, non sempre facile da acquistare. Se avete difficoltà a trovare questa spezia e desiderate un peperoncino di qualità, il nostro negozio online la propone in diverse confezioni salva-freschezza.
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Come usare il peperoncino Carolina Reaper in polvere

Senza lasciarsi spaventare dalla sua estrema piccantezza, con le tecniche e gli abbinamenti giusti si può sfruttare la potenza del Carolina Reaper per creare piatti appetitosi. Questo peperoncino in polvere porta in tavola un calore audace e indimenticabile, ma l'importante è utilizzarlo in dosi moderate.
Per smorzare leggermente la sua intensità, i Carolina Reaper si possono abbinare ad alcuni ingredienti che ne riducono il livello di calore, senza sacrificare il loro sapore unico. Si tratta dei prodotti caseari come latte, yogurt o formaggi morbidi, che aiutano a neutralizzare la capsaicina. Altri ingredienti utili per mitigare la piccantezza sono lo zucchero e i dolcificanti come il miele o lo sciroppo d'acero: si legano alle molecole di capsaicina, riducendone l'impatto al palato. In ultimo gli ingredienti acidi come l'aceto, il succo di limone o di agrumi, aiutano a scomporre la capsaicina e creano un contrasto rinfrescante.

Cosa cucinare con il Carolina Reaper?

Ricette salate: il Carolina Reaper può essere impiegato per un semplice piatto di spaghetti "aglio, olio e peperoncino”, nelle ricette di penne all’arrabbiata o pollo alla diavola. È utile per insaporire in modo intenso zuppe, stufati o piatti esotici come chili messicani e curry indiani o thailandesi. La dolcezza iniziale permette l'esperienza del sapore che cambia in piccante, mentre si mangia. Questo peperoncino macinato si usa anche da cospargere sulle verdure grigliate e come aggiunta ad ingredienti consistenti e croccanti (noci tostate, aglio, cipolle).
Aromatizzante: il profumo piacevolmente fruttato rende il Carolina Reaper indicato nella realizzazione di conserve extra-piccanti, per l'uso in gelatine e marmellate (fragola in particolare). Un equilibrio tra dolce e piccante, che coinvolge nell'insaporire formaggi, pane tostato, dolci. La versione del Carolina Reaper in polvere può essere messa in infusione in aceto o nella preparazione di olio d'oliva piccante, permeando il liquido con calore e sapore intensi. Questi oli o aceti diventano ottimi da usare come tocco piccante per condimenti, marinate e ricette creative.
Salse: per chi ama le salse piccanti, una minima dose di Carolina Reaper può essere utilizzata per creare ricette decisamente pungenti; in particolare con le salse dal gusto leggermente affumicato. Le salse con Carolina Reaper rappresentano un accompagnamento perfetto per patatine, tacos o carni alla griglia, panini, pizze e focacce.
Sughi: diventa un elemento infuocato nei sughi di pomodoro, ottimo in in aggiunta ad un sugo di pomodorini freschi e basilico saltati in padella.
Carne: il Carolina Reaper in polvere si può usare in piccolissime quantità come strofinamento secco su carni alla brace, grigliate o per il barbecue. Si può adoperare con estrema parsimonia per la preparazione della carne secca, insaccati o salumi (uno degli usi più comuni del Carolina Reaper è la creazione di salsicce).
Per le marinate piccanti tipiche dei barbecue americani, mescolate il Carolina Reaper in polvere con ingredienti liquidi come succo di limone, salsa di soia, aglio e miele. Lasciate marinare le carni per alcune ore o per tutta la notte. La marinata renderà più tenera la carne, infondendo sapori decisi e il calore del Carolina Reaper.
Si può anche strofinare a secco la carne, e spesso si creano dei “rub” che comprendono Carolina Reaper macinato e una miscela di erbe, spezie e sale. Il rub va applicato su carni come maiale, pollo o manzo, prima di grigliarle o arrostirle. Il peperoncino strofinato o tramite marinata infonde nella carne il calore intenso, creando una pietanza dal sapore stuzzicante.
Dolci: gli usi culinari dei peperoncini Carolina Reaper includono i dessert al cioccolato piccanti, ottimi se si usa la combinazione di cioccolato fondente e peperoncino, per un'esperienza unica di dolcezza e piccantezza insieme. Un altro dolce apprezzato è il tartufo di cioccolato al Carolina Reaper, per un calore esplosivo nel dolce morbido. Si può incorporare il peperoncino nell'impasto dei dolcetti o nella ganache al cioccolato, per gelati e sorbetti creativi. Si abbina bene con la dolcezza di frutti tropicali come l'ananas o il mango, che contrastano piacevolmente con il calore del peperoncino. Si consiglia di tenere a portata di mano un bicchiere di latte per raffreddare il calore al palato, se percepito eccessivo.
Cucina internazionale: i peperoncini Carolina Reaper sono molto diffusi nella cucina messicana, in particolare nelle salse piccanti in combinazione con pomodori, cipolle, aglio e coriandolo. Queste salse sono celebri su tacos, enchiladas o altri piatti messicani e tex mex piccanti.
Nella cucina indiana si usano nei curry, mescolati con spezie aromatiche come il cumino, il coriandolo e la curcuma. Si adoperano anche nei chutney e nei sottaceti locali, insieme a ingredienti pungenti come il tamarindo, l'aceto e il lime. Questi condimenti piccanti sono l'accompagnamento per spuntini come samosa o pakoras, e altri piatti di street food indiano. Un percorso di gusto simile avviene nella cucina tailandese, dove i Carolina Reaper aggiungono una forte carica a piatti come il curry, i soffritti e le zuppe – come la famosa zuppa Tom Yum (gamberi, funghi ed erbe aromatiche). Si combinano con ingredienti thai come la citronella, il galangal e le foglie di lime kaffir; nelle salse thai con scalogno, aglio e pasta di gamberi. Nella cucina caraibica, i peperoncini Carolina Reaper apportano il loro calore ardente ai sapori tropicali di stufati, marinate e salse piccanti come il Jerk o la salsa scotch bonnet – destinate a pollo arrosto, pesce alla griglia, riso e fagioli.

La Ricetta: Salsa al peperoncino Carolina Reaper

Ingredienti:
4 pomodori grandi freschi - 1/2 tazza di foglie di coriandolo fresco - 1/2 cucchiaio di Carolina Reaper in polvere - 1/2 cipolla (tagliata a dadini) - 2 spicchi d'aglio - Succo di 1 lime fresco - 1 cucchiaino di zucchero – 1/2 cucchiaino di cumino – 1/2 cucchiaino di sale marino grosso Preparazione
Inserire e lavorare tutto in un robot da cucina o in un frullatore, tranne le cipolle. Per ridurre in purea la salsa, usare pomodori non troppo acquosi.
Aggiungere le cipolle alla fine e frullare solo per un secondo, in modo che le cipolle rimangano a pezzettini. Versare la salsa in un barattolo di vetro sterilizzato o in un contenitore di plastica. Mettere in frigorifero oltre un'ora, per far sviluppare gli aromi delle spezie. Conservate la salsa in frigorifero.

Da dove proviene il Carolina Reaper?

Il Carolina Reaper deriva dalla specie vegetale Capsicum chinense, a differenza di altri peperoncini che provengono dalla Capsicum annuum. Entrambi fanno parte delle 5 specie principali del genere Capsicum, ma la chinense comprende i peperoncini più piccanti in assoluto, come l'Habanero e lo Scotch Bonnet. Il Carolina Reaper è un peperoncino che proviene, in realtà, da una pianta ibrido nata dall'unione di due specie di peperoncini molto piccanti, il Naga Morich Pakistano e l'Habanero Rosso. La sua origine si deve ad Ed Currie, un coltivatore della Carolina (lo stato USA) proprietario della Puckerbutt Pepper Company. Dopo diversi tentativi nel 2011 fece incrociare le due varietà Habanero La Soufrière (Saint Vincent) e un Naga (Pakistan) dando vita a questa nuova specie, conosciuta anche inizialmente con il nome HP22B. Nel 2013, nella sua serra in South Carolina, erano già cresciute sette generazioni di questa pianta. Si presenta come un peperoncino di piccole dimensioni, di colore rosso, con una estremità che ricorda la coda di uno scorpione, lungo più o meno tra i 3 e i 5 centimetri. Il suo nome, appunto, deriva dalla coda piccola e appuntita, che ricorda un po' la falce della Grande Mietitrice (Carolina Reaper significa Mietitore della Carolina).
Sempre nel 2011 un reporter radiofonico ne mangiò casualmente un pezzo e rimase sconvolto per la sua piccantezza veramente estrema. Definì il retrogusto quasi come un dolore fisico, non riuscendo a quantificare il grado di piccantezza, e gli dedicò un servizio. In breve tempo venne analizzato a livello di piccantezza, e fu insignito del titolo di peperoncino più piccante al mondo entrando nel GUINNESS WORLD RECORDS nell'agosto 2017. Prima del Carolina Reaper il record era del Trinidad Scorpion, originario di Trinidad e Tobago, conosciuto come "Butch T".
Ad oggi il Carolina Reaper è stato affiancato e superato nell'estrema piccantezza dal Dragon's Breath, sviluppato dal gallese Mike Smith (nei laboratori della Nottingham Trent University, ha raggiunto 2,4 milioni di SHU) e da un'altra creatura di Ed Currie, il produttore del Carolina Reaper, con il suo Pepper X (sostiene che raggiunga i 3,18 milioni di SHU).

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Scheda tecnica

Piccantezza
Piccante estremo
Scala di Scoville 2023
2.000.000 - 2.200.000
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