Puoi trasformare il tuo vino rosso in una calda e profumata bevanda invernale, grazie a questo mix selezionato, pronto da mettere in infusione. Le spezie per il vin brulé macinate sprigionano un delizioso aroma, apprezzato fin dall'antichità, che rende il vino un'occasione non solo di piacere per il palato, ma anche di benessere. Il meraviglioso odore diventa inebriante nelle fredde serate invernali, spandendo nell'aria gli aromi di cannella, chiodi di garofano e noce moscata. Sono le spezie associate al Natale, che creano un'atmosfera calda e conviviale. Questa bevanda calda e confortante ti scalderà come aperitivo, digestivo durante le feste natalizie e in altre occasioni speciali. Perfetto abbinamento per le feste in casa, per accogliere gli ospiti in modo caloroso e delizioso.
Un vin brulè dal gusto intenso, dolce e speziato, rappresenta anche un ottimo rimedio corroborante; contro il freddo, scalda il corpo e dona gli effetti positivi delle spezie sul nostro organismo. Questo vino caldo favorisce il benessere del sistema immunitario contro i malanni di stagione, agendo per liberare le vie respiratorie. Il calore speziato aiuta a contrastare in modo naturale raffreddore, tosse, catarro, congestione nasale. I profumi del brulé aiutano il buonumore e, insieme al vino rosso caldo e allo zucchero, conciliano il sonno se si beve prima di andare a dormire. Usato da molti secoli, in passato veniva usato come antinfiammatorio naturale e, secondo alcuni, per il suo potere afrodisiaco. Anche nei secoli seguenti questo vino “bruciato” ha avuto successo, conosciuto anche come “vino speziato caldo” in molte tradizioni europee. Dovunque è una bevanda invernale, usata soprattutto nel periodo dell'Avvento o nelle feste di Natale. In Italia spicca il vin brulé piemontese, che ha preso il nome dal francese (brulé significa bruciato) introducendo questa bevanda nella cucina locale. Oggi è diventato un perfetto aperitivo invernale, un drink invitante e originale a base di vino e spezie!
Quali sono le spezie per il vin brulé?
Ecco come aromatizzare il vino rosso in modo semplice e piacevole!
La cannella infonde il sapore tipico delle feste invernali, dolciastro e pungente. L'aroma di questa spezia si diffonde con note pepate e intense, avvolge i sensi e si combina perfettamente con il vino caldo, creando una complessità intrigante.
I chiodi di garofano aggiungono un sapore speziato caldo e dal delicato tocco pungente; un retrogusto dolciastro si fonde perfettamente con la cannella. I sentori floreali e la nota fruttata che infondono, è perfetta per abbinarsi alle arance e limoni del vin brulé.
La noce moscata suscita un'altra nota calda speziata al vino, aggiungendo note pungenti leggere e un tocco dolciastro. Un sentore agrumato si diffonde nella bevanda, accompagnandosi ottimamente con gli agrumi della preparazione.
Prova il nostro preparato per il vin brulé
Questa combinazione di spezie macinate è particolare, non facile da trovare soprattutto nella pratica versione macinata. Puoi acquistarla nel negozio di spezie online Natura d'Oriente. Trovi diverse confezioni di preparato per vin brulé, con un peso variabile da 50g, 75g, 100g e 250g, 500g e 1 kg e imballaggi salva-freschezza. I nostri servizi di vendita e consegna riservano un ottimo prezzo, sia su questo insaporitore per il vino rosso caldo sia per altre spezie sfuse.
Come si usa il preparato per vin brulé
La miscela di sapori per il vino rosso caldo in questo caso è costituita da spezie macinate, pronte a diffondere il loro aroma. Una miscela di cannella, chiodi di garofano e noce moscata, comoda per la ricetta - si inseriscono tutte le spezie nella pentola in cui si andrà a bollire il vino. Se le spezie sono macinate, come nel nostro preparato per vin brulé, è possibile spargerle direttamente in pentola per sprigionare ancora meglio i profumi durante l'ebollizione. In alternativa, si può adoperare un sacchettino di stoffa oppure un infusore per il tè, da immergere nel vino caldo. In questo modo si potranno integrare al liquido senza disperdersi – e si estrae la bustina qualche minuto prima di servire.
Questa combinazione di cannella, noce moscata e chiodi di garofano può essere usata anche con altre preparazioni, in abbinamento al vin brulé. Nelle giornate più fredde, si può preparare un dolce da spolverare con questi aromi – nella cucina nord europea si usano le spezie del vino caldo per il crumble e per la pasticceria natalizia.
Come preparare il vin brulé fatto in casa?
Prima della ricetta, qualche consiglio. Scegli con attenzione il vino, meglio se corposo, fruttato e di buona qualità per esaltare le spezie. Non deve essere costoso, dato che ne serve molto, e adatto per avere un sapore gradevole una volta riscaldato. Tra i vini migliori per il vin brulé ci sono il Sangiovese, il Lambrusco, il Merlot, più leggero il Pinot Nero e più legnoso il Cabernet Sauvignon; per i più esigenti la tradizione del vin brulé piemontese usa il Barbera, il Nebbiolo e il Barolo. Nella tradizione nordeuropea si aggiunge il Brandy, che amplifica la gradazione alcolica.
Per il vin brulè puoi usare qualsiasi pentola o casseruola grande, l'importante è che sia adatta alla cottura lenta, per mantenere caldo il vin brulè senza preoccuparti che bolla - potrebbe diventare amaro. Inoltre, se riscaldato troppo potrebbe somigliare all'uva passa con un sapore sciropposo. Quanto dolce e speziato deve essere il vin brulé? Dipende da te. Puoi dosare lo zucchero e il preparato di spezie come preferisci. Ricorda che le spezie sono potenti, ne bastano poche per dare un tono pungente, specialmente se bevi più di un bicchiere. Inoltre, quando il vino sarà ben caldo, puoi anche dolcificare con un tocco di miele o sciroppo d'acero, e guarnire con arancia, bastoncini di cannella, anice stallato o mirtilli essiccati. Una preparazione semplice e squisita che si accompagna ottimamente con caldarroste, noci, strudel di mele e torte con frutta secca. Come si conserva il vin brulé? Si può tenere in caldo per diverse ore, meglio se in una pentola isolante e con il coperchio. Inoltre, si può riutilizzare quello avanzato per creare una gelatina, ottima accostata ai formaggi stagionati. Un'alternativa analcolica al vin brulé? Si può usare il succo di mela, per il brulè di mele, oppure il brulé di mirtillo rosso e/o melograno, da scaldare e aromatizzare.
La Ricetta: Vin brulé tradizionale
Ingredienti: 1 litro di vino rosso - 250 grammi di zucchero di canna - 25 g di spezie (preparato per vin brulé Natura d'Oriente) - 2 arance non trattate - 1 mela – 1 stecca di cannella (facoltativa, per la guarnizione) Preparazione
Lava le arance e taglia la scorza, senza includere la parte bianca (darebbe un risultato amaro). Taglia la mela in fettine sottili e metti da parte. In una grande casseruola inserisci zucchero, scorze di arancia, pezzetti di mela e il preparato del vin brulè (se preferite potete inserire le spezie per vin brulé in un sacchetto di tela chiuso). In ultimo, aggiungi il vino rosso, mescolando bene. Metti sul fuoco basso e porta tutto al punto di ebollizione lentamente, continuando a mescolare per far sciogliere lo zucchero. Abbassa subito e fai sobbollire per 5 minuti a fiamma dolce. Spegni i fornelli e, con l'aiuto di uno stecchino in legno, avvicina alla superficie del vino una fiamma, con grande attenzione. È il procedimento per “bruciare” il vino: fa evaporare l’alcol, che prenderà fuoco e manderà piccole fiamme blu. Lascia fiammeggiare fin quando si spegne completamente. Filtra il vin brulé con un colino a maglie fittissime. Servi caldo fumante, se preferisci con una stecca di cannella per decorare il bicchiere
Non vuoi bruciare il vino? Prova il procedimento a fuoco basso e senza fiamme. Dopo aver inserito tutti gli ingredienti, riscalda e arriva appena sotto il punto di ebollizione. Abbassa la fiamma e mantieni questa temperatura per 10-15 minuti, facendo sobbollire e mescolando di tanto in tanto. Il vino non deve mai bollire, per non far evaporare l’alcol. Filtra e servi con le fette d'arancia o la stecca di cannella per guarnire.
Il vin brulé e le sue spezie: origine e storia
Le origini di questa bevanda calda risalgono addirittura all'antica Roma, quando si usava bere come alcolico il “conditum paradoxum”. Si tratta di una ricetta nata già nell'antica Grecia, passata poi ai Romani. Secondo il famoso cuoco romano Apicio, la ricetta è presente nel suo “De re coquinaria” come vino scaldato e dolcificato con miele, intriso di aromi come pepe, zafferano, datteri e foglie di nardo. Ottimo per un caldo ristoro degli ospiti a fine del pasto. Nel Medioevo la tradizione proseguì, in parte modificandosi: si diffusero vini speziati freddi come l'ipocras (ippocrasso), che si avvicinavano al moderno vin brulé per il contenuto di spezie e nel gusto. In altri contesti, si sviluppò probabilmente per rimediare al sapore del vino rancido o poco gradevole. I conventi mantennero alcune tradizioni antiche, e in particolare nelle confraternite dei frati si abbinava il vino bruciato alle spezie. Nel tempo questo vino caldo è diventato una bevanda tipica delle zone alpine, diffusa fino nel Nord Europa con diversi nomi In Italia, la tradizione piemontese fece nascere il vin brulé ossia bruciato - dal verbo francese “bruler” che significa “bruciare”. Nel resto del continente è conosciuto come vin chaud francese, mulled wine inglese, gluhwein tedesco e glögg svedese. In ogni versione ci sono storie, curiosità e ingredienti segreti locali. La base è sempre quella del vino rosso a cui si aggiungono zucchero e spezie, differenti in base alle disponibilità. Molto usate sono le mele e gli agrumi, sempre presenti nel vin brulé tradizionale.