Le caratteristiche del tè rooibos con mela e cannella

Un infuso in cui il famoso tè rosso africano si sposa con vari altri ingredienti per creare una miscela di sapori intensi, dolci e speziati e dalle proprietà antiossidanti. Andiamo a vedere i principali in breve, il rooibos, conosciuto anche come tè rosso africano, in realtà è un falso tè, si tratta di un infuso la cui preparazione è simile a quello della tradizionale bevanda cinese, ma non è ricavato dalla Camellia sinensis bensì da una pianta della famiglia delle Fabaceae, la Aspalathus linearis, originaria della regione del Cedeberg in Sudafrica. Le popolazioni locali probabilmente conoscevano ed utilizzavano la pianta ben prima dell’epoca coloniale, ma non per farne una bevanda da bere per piacere, quello probabilmente è iniziato in età coloniale, forse per la difficoltà di procurarsi tè. Oltre alla mancanza di riscontri archeologici che confermino un’origine precedente un indizio in tal senso è il fatto che rooibos, che vuol dire cespuglio rosso, sia parola afrikaans (la lingua dei coloni olandesi e dei loro schiavi) e non esista un nome nelle lingue delle popolazioni indigene.

Il sapore dell'infuso di solo rooibos non è molto diverso da quello di un tè, viene descritto come terreno e con sentore di tabacco o simile al matè. La cannella è una spezia ottenuta da un albero originario dello Sri Lanka, il nome scientifico è Cinnamomum verum, vengono chiamate cannella anche altre piante del genere Cinnamomum. La cannella viene infatti chiamata anche, seppur più raramente, cinnamomo.
La particolarità di questa spezia è che non si ricava da semi o frutti della pianta, come accade nella stragrande maggioranza dei casi, ma dal fusto e dai ramoscelli che assumono l’aspetto di una pergamena. Oltre agli usi culinari, specialmente in campo dolciario, sia in abbinamento col cioccolato, che in dolci a base di frutta, che nella preparazione di caramelle, alla cannella sono attribuite proprietà medicamentose, in particolare antiossidanti, antibatteriche e antinfiammatorie.

L’uso della cannella è così antico che è citata nella Bibbia nel libro dell’Esodo. Fra gli ingredienti dell’infuso trovate anche i fiori di cartamo, forse il nome non vi dice niente ma se aggiungiamo che il Carthamus tinctorius è conosciuto anche come zafferanone intuirete che viene utilizzato come alternativa economica allo zafferano, anche se le due piante dal punto di vista della classificazione botanica non sono nemmeno lontane parenti, il Cartamo essendo una Lauracea è nella stessa famiglia della succitata cannella e dell’alloro, mentre lo zafferano che si ricava dal Crocus sativus essendo parte della famiglia delle Iridaceae è imparentata con gli iris e varie altre piante da fiori ornamentali.

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