Questa miscela è ricca di aromi e sapori con sfumature molteplici speziate, agrumate, di frutta e di agrumi. Ne deriva un gusto inconfondibile, con note esotiche e fresche al palato. Un forte fondo speziato e agrumato, con un finale dolciastro ed energetico - un pizzico di tè verde Japan Genmaicha aggiunge grinta all'infuso. Delizioso ghiacciato per l'estate, è rinfrescante e dissetante; ideale come aperitivo e soprattutto dopo i pasti, per facilitare la digestione. Saporita e calda, invece, in inverno aiuta nel benessere di naso e gola.
Infuso zenzero menta mandarino: proprietà e benefici
Questa miscela rappresenta un rimedio naturale utile per digerire meglio, dopo il gonfiore di una cena pesante o dopo aver assunto alimenti non facilmente digeribili. Le sue proprietà contribuiscono ad un più rapido sollievo postprandiale, stimolando l'assimilazione del cibo e riducendo problemi correlati alla pesantezza di stomaco. L'infuso zenzero, menta e mandarino propone un mix di ingredienti che attenuano la sensazione di gonfiore e la flatulenza, grazie alle loro doti naturali carminative. Oltre a favorire la regolare motilità gastrointestinale, la tisana è utile per l'eliminazione dei gas – anche grazie alla presenza della carota e dell'arancio.
La combinazione di zenzero e menta, in particolare, ha proprietà che aiutano a lenire le irritazioni dello stomaco e doti antinausea. Per chi desidera un'infusione che contrasti i disturbi intestinali legati al ciclo mestruale, lo zenzero e il cartamo favoriscono quest'azione.
L'infusione può essere utile per la depurazione, dopo un pasto pesante o all'interno di una dieta detox. La carota e il tè verde favoriscono il drenaggio dei liquidi corporei e la funzionalità delle vie urinarie. Seguendo un regime alimentare detox, lo zenzero e il tè verde aiutano ad aumentare la temperatura del corpo (termogenesi) e accelerare il metabolismo. Un processo che facilita l'effetto brucia grassi e il consumo di calorie.
La tisana può essere utile, assunta calda, ai fini del benessere di naso e gola, con il suo effetto balsamico dovuto alla mela e allo zenzero.
Origini e Storia della coltivazione
Lo zenzero è una pianta originaria dell'Asia, apparsa per la prima volta nelle zone meridionali della Cina o nel sud-est asiatico, secondo diversi studi. Da lì si diffuse nel resto dell'Asia, in India, nelle isole Maluku (le cosiddette isole delle spezie) e nell'Africa occidentale. Il suo nome "zenzero", ha una radice nella parola sanscrita "srngaveram" che significa “radice di corno” e descrive il rizoma (radice sotterranea) da cui deriva la spezia.
Arrivò in Europa nel I secolo circa, quando gli antichi Romani commerciavano le spezie con l'India, compreso lo zenzero. Dopo la caduta di Roma, fu Marco Polo nel Medioevo che lo riportò dal suo viaggio in Oriente e lo rilanciò come popolare. All'epoca lo zenzero era costoso e pregiato, usato per le pietanze e come medicina naturale. Nel XV secolo lo zenzero fu portato nei Caraibi, dove iniziò a crescere con facilità. Oggi è il maggior produttore di zenzero al mondo è l'India. Il rizoma viene raccolto quando il gambo della pianta appassisce. I rizomi dello zenzero vengono utilizzati raccolti freschi, essiccati e sottaceto.
La menta è stata coltivata da millenni e, secondo alcuni studiosi, sarebbe praticamente impossibile trovarla in natura nella sua forma originale. Era nota già in alcuni testi della Bibbia, e nella mitologia antica si dice che la menta derivi da una rivale di Proserpina, moglie di Plutone, trasformata nella pianta della menta. Nell'antica Atene, la menta era un profumo usato sulle braccia. Diffusa in altre parti d'Europa durante il Medioevo, era già conosciuta come rimedio per sbiancare i denti, per la digestione e per insaporire le salse. Ad oggi Sono noti molti ibridi e cultivar della menta, che possiede una distribuzione in molte parti del mondo, compresa l'Africa, l'Australia e l'America.
Frutta e fiori
Lo zenzero è una pianta da fiore, lo Zingiber officinale della famiglia Zingiberaceae. ama i climi miti e la sua coltivazione è più efficace nei climi tropicali e subtropicali. Prospera con molte precipitazioni, ama i terreni vulcanici ricchi e ha bisogno di un ottimo drenaggio. La spezia si ricava dal rizoma (radice), mentre mostra in superficie foglie lanceolate e fiori bianchi o gialli.
La pianta del Malus domestica della famiglia delle Rosaceae, è quella che produce le mele. L'albero è originario dell'Asia ma diffuso ormai in tutto il pianeta. I frutti si diversificano nei colori e nelle tante varietà, che distinguono le mele per colore, dimensione e consistenza della polpa.
La pianta dell'ibisco è la Hibiscus sabdariffa, della famiglia Malvacee. Cresce nelle regioni tropicali e subtropicali di tutto il mondo. Il calice e i fiori sono usati come aromi, come coloranti e in erboristeria per la preparazione del tè all'ibisco.
L'albero dell'arancio dolce è il Citrus x sinensis appartenente alla famiglia Rutacee. Probabilmente è nato come ibrido tra il pomelo e il mandarino, in Cina. Nei secoli le varietà di arancio sviluppate sono numerose, e le arance dolci si distinguono dalle arance amare.
Le carote derivano dalla pianta Daucus carota della famiglia Apiaceae. La carota è un ortaggio molto comune, diffusa in Europa, Asia e Nord Africa. Mostra un fusto verde e foglie fini, e la tipica radice arancione che si usa in cucina.
La Mentha è una pianta erbacea della famiglia Lamiaceae. Possiede fino a 24 specie, e tante varietà, tutte con proprietà erboristiche simili. La pianta cresce fino a circa 1-2 metri di altezza, con le celebri foglie da infusione, che mostrano un margine seghettato.
Il tè nasce dalle foglie della pianta Camellia Sinensis (detta anche Thea sinensis), sempreverde originaria dell'Asia orientale. La Camellia rappresenta un genere che comprende circa 250 specie di alberi e arbusti, appartenenti alla famiglia delle Theaceae. Il Genmaicha, un tipo di tè verde giapponese, nasce come una miscela di foglie di tè e riso soffiato.
Il cartamo deriva dalla pianta Carthamus tinctorius, della famiglia Asteraceae. Detta anche zafferanone (usata come sostituto dello zafferano), la pianta è originaria di ambienti aridi, con piogge stagionali. I fiori giallo-arancioni vengono essiccati per gli infusi e per la cosmesi.
Valori nutrizionali dell'infuso di zenzero menta mandarino
I principali principi attivi sono gli antiossidanti e sali minerali rilasciati dagli elementi della miscela. Tra i principi attivi sono presenti gli acidi (acido malico, citrico e tartarico), i tannini e i componenti dello zenzero (gingeroli e gli shogaoli). Sono presenti sostanze come mentolo e carotenoidi, oltre a numerosi antiossidanti polifenoli della menta del tè verde giapponese Genmaicha. Come adoperare gli ingredienti nell'infusione
L'infuso si ottiene inserendo in una tazza (250 ml), circa 3-5 grammi della miscela di zenzero menta e mandarino, con acqua a temperatura di 100 °C.
Lascia in infusione dai 10 ai 12 minuti, prima di bere. Aggiungi miele o zucchero, se lo desideri.
Infuso zenzero menta mandarino: effetti collaterali e controindicazioni
Per evitare la comparsa di effetti indesiderati è necessario rispettare le dosi consigliate e non eccedere nel consumo dell'infuso. L'assunzione eccessiva può provocare diarrea, disturbi gastrointestinali, mal di testa. Inoltre, l'infusione può provocare disturbi per coloro che soffrono di reflusso gastroesofageo, ulcera gastrica e duodenale. Consigliata cautela durante la gravidanza o l'allattamento.