La freschezza fruttata della pesca si sposa perfettamente con lo zenzero piccante e speziato, in una combinazione che si esalta anche grazie ad altri ingredienti. Ne deriva un infuso dissetante e ricco di gusto, ideale freddo per una pausa rigenerante nei lunghi pomeriggi d'estate. L'aroma penetrante dello zenzero si fonde con la dolcezza avvolgente della pesca, in una raffinata miscela dal gusto estivo e delicato. In inverno, diventa una combinazione profumata e benefica per le vie aeree. Mescolando lo zenzero pungente con il carattere dolce della frutta (mela, melone, arancia) e le note floreali di ibisco, pesca e rosa, nasce un'infusione robusta ma dal gusto delicato. Questa deliziosa miscela esalta il sottotono naturale fruttato, con una punta impreziosita dal pepe e dagli aromi naturali. Tanta bontà diventa un “bevi e mangia” perfetto, con ingredienti commestibili dopo aver sorseggiato l'infuso.

Infuso zenzero e pesca: proprietà e benefici

L' infuso di pesca e zenzero contiene principi nutritivi che favoriscono la digestione e aiutano a purificare l’organismo. L'ibisco, l'arancia e lo zenzero sono benefici per il transito del cibo nell'apparato gastrointestinale e contrastano stati di nausea e indigestione. Contribuiscono ad alleviare e i problemi associati, come gonfiore e flatulenza. Insieme ai fiori di pesca e al melone aiutano la regolarità e la funzionalità delle vie urinarie, favorendo il drenaggio dei liquidi in eccesso nel corpo. Inoltre, lo zenzero dona il suo effetto termogenico, ossia produce calore e permette all'organismo di bruciare calorie più facilmente. Gli ingredienti rendono diversi sali minerali e sostanze, tra cui calcio e potassio, che rendono l'infuso rimineralizzante e ricostituente in estate. In particolare, la rosa canina svolge un'azione di sostegno ed elementi come lo zenzero e l'ibisco sono degli ottimi antiossidanti. Facilitano la protezione delle nostre cellule dai radicali liberi, sostanze responsabili dell'invecchiamento.

Dal punto di vista del benessere, in più, l'ibisco sostiene la regolarità della pressione arteriosa mentre lo zenzero aiuta nella funzionalità cardiovascolare e per la normale circolazione del sangue. I principi attivi dello zenzero, chiamati gingeroli, favoriscono il libero flusso sanguigno, migliorando la circolazione – questo spiega perché nella medicina orientale lo zenzero è stato usato in passato come uno stimolante afrodisiaco. Assumendo questo infuso caldo, in inverno si attenuano le irritazioni della mucosa orofaringea grazie all'azione dello zenzero, dei fiori di pesca e della rosa; aiutando la funzionalità dell'apparato respiratorio.

Origini e Storia della coltivazione

Lo zenzero deriva dall'omonima pianta, probabilmente originaria del sud-est asiatico e presente sul territorio orientale da millenni. La storia dello zenzero risale a circa 5000 anni fa, e il suo uso medicinale e culinario era molto diffuso nel sud-est asiatico, in India e in Cina. Esistono centinaia di varietà ornamentali di zenzero, il cui punto in comune sono le foglie verdi e appuntite. È la parte sotto terra, il rizoma, a essere usata per ottenere la spezia che conosciamo. Viene estratta dalla cosiddetta radice, ossia dal rizoma sotterraneo (cresce come una patata). Lo zenzero può essere usato fresco oppure essiccato e poi macinato, per ottenere la polvere giallastra usata in cucina. Come molte altre spezie, lo zenzero era raro e costoso in passato, e sappiamo che dal Medioevo in poi fu molto richiesto anche in occidente. Fu introdotto dai mercanti arabi, che lo vendevano come spezia pregiata e per la creazione di pietanze speciali. Nei secoli divenne molto popolare tanto da aromatizzare la birra (in Gran Bretagna, da cui deriva il ginger ale), il pan di zenzero, il curry thailandese e il tajine marocchine. Oggi i paesi produttori sono principalmente India, Cina, Fiji, Indonesia e Perù.

Il pesco è un albero che deriva dall'Asia ed è stato coltivato per la prima volta in Cina, dove era nato almeno 7.000 anni fa. Si ritiene che l'albero e i suoi frutti siano arrivati poi in Medio Oriente attraverso le rotte commerciali che si estendevano fino alla Turchia e all'Iran (Persia). Il suo nome deriva, infatti, dalla convinzione europea che questo albero fosse originario della Persia. Infatti, pesca deriva dal greco Persikon malon per "mela persiana" e dal latino malum Persicum. Nei secoli la coltivazione si è estesa in Europa e in tutto il Nord Africa, e infine il pesco fu introdotto in America a metà del 1500. Nel tempo si è sviluppata l'evoluzione dalla pesca selvatica alla pesca moderna, e oggi ne esistono centinaia di varietà nel mondo. Le nettarine a buccia liscia e senza peli, in particolare, derivano da una varietà di pesco che potrebbe essere nata come mutante all'interno dei pescheti.

Frutta e fiori: cosa contiene il nostro infuso

Lo zenzero è una pianta da fiore, lo Zingiber officinale della famiglia Zingiberaceae. ama i climi miti e la sua coltivazione è più efficace nei climi tropicali e subtropicali. Prospera con molte precipitazioni, ama i terreni vulcanici ricchi e ha bisogno di un ottimo drenaggio. La spezia si ricava dal rizoma (radice), mentre mostra in superficie foglie lanceolate e fiori bianchi o gialli.
Le pesche appartengono all'albero Prunus persica (L.) Batsch. appartenente alla sottofamiglia Prunoideae (famiglia delle Rosaceae). I peschi raramente raggiungono i 6 metri di altezza, mostrano foglie di colore verde lucido e fiori rosa - occasionalmente bianchi. Alcune varietà della pianta sono coltivate per la polpa succulenta e dolce dei frutti. Le pesche solitamente si presentano rosse con sfumature gialle e varie tonalità.
La pianta del Malus domestica della famiglia delle Rosaceae, è quella che produce le mele. L'albero è originario dell'Asia ma diffuso ormai in tutto il pianeta. I frutti si diversificano nei colori e nelle tante varietà, che distinguono le mele per colore, dimensione e consistenza della polpa.
La pianta dell'ibisco è la Hibiscus sabdariffa, della famiglia Malvacee. Cresce nelle regioni tropicali e subtropicali di tutto il mondo. Il calice e i fiori sono usati come aromi, come coloranti e in erboristeria per la preparazione del tè all'ibisco.
L'albero dell'arancio dolce è il Citrus x sinensis appartenente alla famiglia Rutaceae. Probabilmente è nato come ibrido tra il pomelo e il mandarino, in Cina. Nei secoli le varietà di arancio sviluppate sono numerose, e le arance dolci si distinguono dalle arance amare.
La Rosa è una pianta perenne della famiglia delle Rosaceae. Esistono oltre trecento specie e migliaia di cultivar di questa pianta, che può presentarsi essere sotto forma di arbusti eretti, rampicanti, spinosa o meno. I fiori cambiano di forma, dimensione e colore dal bianco al giallo fino al rosso scuro. La Rosa canina è una varietà di Rosa molto diffusa in Italia, è detta anche rosa di macchia o rosa selvatica. Dona il cinorrodo, un falso frutto di colore rosso e dalla consistenza carnosa. Contiene all'interno gli acheni, i veri frutti.
Il pepe deriva dalla pianta Piper nigrum, una rampicante della famiglia delle Piperaceae. La spezia è ricavata dai frutti, che nascono sulla pianta come drupe – talvolta chiamati grani di pepe. Sono piccoli e dal forte odore aromatico.

Valori nutrizionali dell'infuso di zenzero e pesca

L'infuso è una fonte di antiossidanti e sali minerali rilasciati dagli ingredienti (tra cui fosforo, potassio, magnesio). Tra i principi attivi sono presenti gli acidi (acido malico, citrico e tartarico), i tannini e i componenti dell'ibisco, le antocianine. Altri gruppi benefici antiossidanti sono quelli dello zenzero, che apporta i composti gingeroli e gli shogaoli.
Come adoperare gli ingredienti nell'infusione

L'infuso si ottiene inserendo in una tazza (250 ml) circa 3-5 grammi della miscela zenzero e pesca, con acqua a 100 °C.

Lascia in infusione dai 10 ai 12 minuti, prima di bere. Aggiungi miele o zucchero, se lo desideri.

Infuso zenzero e pesca: effetti collaterali e controindicazioni

Per evitare effetti indesiderati è necessario rispettare le dosi consigliate e non eccedere nel consumo dell'infuso. L'assunzione eccessiva può provocare diarrea, mal di stomaco, nausea, mal di testa.

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Riferimenti Specifici

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