L'Equisetum arvense è anche detto coda cavallina, cresce negli ambienti umidi ed è una delle erbe medicinali più utilizzate fin dall'antichità. Contiene una quantità significativa di proprietà terapeutiche per il nostro benessere, tra cui la sua potente azione diuretica e depurativa.
Equiseto: proprietà e benefici
Se già anticamente si usava come erba medicinale, l'equiseto lo deve alle sue tante proprietà. È una pianta che dalle foglie può donare al nostro organismo nutrienti utili, e fornire azioni vantaggiose per la salute.
Prima di tutto, è nota come pianta diuretica, che favorisce la diuresi e contrasta gli stati di ritenzione idrica. Depura il corpo, quindi, aiutando il benessere del fegato e del sistema digerente.
La tradizione erboristica orientale che vede questa pianta come epatoprotettiva, è stata studiata attraverso l'azione di alcune sostanze antiossidanti (flavonoidi, fenoli, etc.) che hanno mostrato una capacità di protezione e depurazione del fegato.
Regolare la diuresi, eliminare le tossine o sostanze nocive come l'acido urico, è fondamentale per la salute, e l'assunzione di equiseto aiuta a raggiungere questo obiettivo.
Evitare la ritenzione idrica e favorire la diuresi e l'effetto detox, è un vantaggio che può portare anche alla perdita del gonfiore, contrastando la cellulite.
Inoltre, è nota tradizionalmente l'attività benefica dell'equiseto tramite le sostanze chimiche contenute nelle foglie, dalle proprietà antinfiammatorie naturali e antiossidanti.
A livello di salute delle ossa, l'equiseto è una pianta le cui foglie in taglio tisana consentono di assorbire il silicio contenuto. Sappiamo che il silicio è un minerale necessario per il tessuto osseo e connettivo. Per questo motivo, l'equiseto viene consigliato alle donne in menopausa, che rischiano l'assottigliamento delle ossa.
Il fatto che la coda cavallina o equiseto contenga silice e silicio, aiuta anche a rinforzare i capelli e le unghie.
È pure un'eccellente fonte dell'aminoacido cisteina, che insieme a minerali come il selenio e il silicio, può migliorare la crescita dei capelli. Tramite queste azioni, è possibile fortificare i follicoli piliferi, ridurre la perdita dei capelli, aumentare la lucentezza della chioma.
Tra i benefici per la salute promossi dall'equiseto, c'è quello di dare un supporto nello studio con la capacità di concentrazione e memoria - grazie agli effetti antiossidanti della coda cavallina.
Per chi soffre di problemi respiratori, come tosse, congestione nasale o raffreddori frequenti, bere una tisana di equiseto può essere una soluzione espettorante. Aiuta ad eliminare il muco e il catarro in cui i batteri possono crescere, mentre calma l'infiammazione, e dona sollievo respiratorio.
È nota anche l'azione benefica dell'equiseto per via esterna, come rimedio per la cura della pelle. Il silicio e altri composti antiossidanti aiutano a prevenire l'invecchiamento, mentre le sue caratteristiche lenitive sono utili contro le irritazioni cutanee.
Facilita la ricostruzione dei tessuti e aiuta a rimarginare le ferite, grazie al contenuto nell'equiseto di acidi pectici e gallici. Una qualità di questa pianta, usata anticamente per fermare le ferite sanguinanti.
Origini e Storia della coltivazione
L'equiseto ha un'origine antichissima, preistorica, e la pianta è comparsa inizialmente in Europa.
Si tratta, ad oggi, dell'ultima specie rimasta del genere Equisetum, antiche piante giganti simili alle felci, presenti sul pianeta già oltre 300 milioni di anni fa.
È una pianta nota anche come coda cavallina, dato che il suo nome scientifico deriva dal latino equus (cavallo) e saeta (crine).
La parola arvense (da arvum, campo) è legata al fatto che l'equiseto cresce in zone rurali. Anticamente era anche definita erba del diavolo, perché secondo una leggenda, si pensava fosse stata creata da lui, unendo piante già esistenti.
Nell'antichità già fu adoperata dai Sumeri, circa 5000 anni fa, per curare ferite, irritazioni e gonfiori, avendo un potere antinfiammatorio naturale e lenitivo sulla pelle.
È stata una pianta molto utilizzata dagli antichi greci e romani, come medicinale per trattare diverse patologie, per esempio la tubercolosi o i problemi renali.
È stato anche apprezzato per rinforzare le ossa, e per depurare il fegato.
In seguito fu famosa anche per la capacità delle foglie di equiseto di lucidare legno o metallo, spesso ridotte in polvere come prodotto detergente.
Ancora oggi in Italia si trova l'equiseto sia nella zona mediterranea sia in quella subalpina, lungo le sponde di corsi d’acqua, in terreni umidi e incolti.
Pianta e fiori
La pianta Equisetum arvense è un'erba perenne della famiglia delle Equisetaceae, e fa parte della divisione delle Pteridofite: piante senza fiori, frutti o semi.
A volte considerata un'erbaccia, si diffonde rapidamente, ed è simile alla felce, con steli cavi e appuntiti e foglie squamose.
Cresce fino a circa 30 centimetri di altezza, su terreni umidi, fossati e scarpate. Dal rizoma strisciante, nascono i fusti privi di clorofilla, di colore bianco-giallastro che poi diventa bruno nella parte superiore. Qui si trovano le spore per la riproduzione della pianta.
Solo la parte delle foglie della pianta è usata per scopi medicinali
Valori nutrizionali dell'Equiseto (Coda Cavallina)
L'Equiseto contiene composti antiossidanti come i flavonoidi, saponine (equisetonoside), silice, acido ossalico e altre sostanze fitochimiche che possono avere effetti notevoli sul nostro corpo.
Permette di assumere vitamina C, sali di potassio, fosforo, fitosteroli e tannini.
Come adoperare l'erba di Equiseto Foglie nella tisana
L'infuso di Equiseto (Coda Cavallina), si ottiene inserendo in una tazza (250 ml), circa 3-5 grammi di foglie in taglio tisana, con acqua a 100 °C.
Lascia in infusione dai 5 agli 8 minuti, prima di bere la tisana.
Aggiungi miele o zucchero, se lo desideri.
Equiseto (Coda Cavallina): effetti collaterali e controindicazioni
L'equiseto è considerato un'erba officinale sicura, ma può essere pericoloso se assunto a lungo termine a causa di un enzima contenuto nell'erba, chiamato tiamminasi.
Questo enzima scompone la tiamina (vitamina B1), rendendola inutile; un'abbondanza, potrebbe provocare una carenza di tiamina.
La tisana, quindi, deve essere usata moderatamente, nelle dosi consigliate e con delle pause tra cicli di assunzione.
Ci sono alcuni effetti collaterali all'equiseto, ma generalmente si manifestano solo dopo aver assunto questa tisana per più di due mesi.
È sconsigliato l'uso della coda cavallina per le donne in gravidanza o in allattamento.