Per la serie così lontani ma così vicini: la liquirizia è originaria del bacino del Mediterraneo e del Vicino Oriente, lo zenzero invece dell’estremo Oriente, le piante non sono imparentate ma sono entrambe piante aromatiche erbacee, ma soprattutto la cosa che le accomuna è che di entrambe utilizziamo la parte che cresce sottoterra a cui erroneamente ci si riferisce come radice. In effetti tanto la “radice” di liquirizia che la “radice” di zenzero non sono davvero radici, si tratta invece del rizoma della pianta.
Il rizoma è una parte del fusto che si modifica, si ingrossa e diventa un serbatoio di sostanze nutritive, la sua funzione è di permettere alla pianta di perennare sottoterra. Scoperto cos’è il rizoma e a cosa serve non sorprenderà nessuno che se una pianta provvista di rizoma ha nutrienti e sostanze utili per noi (come gli oli essenziali) essi si concentrino lì.
Sia la liquirizia, ricavata dal rizoma della Glycyrrhiza glabra una pianta della famiglia delle Fabaceae, che lo zenzero ricavato dal rizoma della Zingiber officinale, una pianta della famiglia Zingiberaceae, hanno una lunga storia di impiego come piante medicinali, la liquirizia soprattutto come rimedio per la tosse, ma anche come digestivo, lo zenzero come carminativo (rimedio contro l’aria nell’intestino), rimedio per le coliche, rimedio contro la nausea e anch’esso come digestivo. Entrambe le piante hanno visto in certa misura confermate dalla scienza le loro proprietà ed entrambe proprio perché sono realmente attive hanno anche qualche controindicazione.
La principale controindicazione della liquirizia è l’aumento della pressione (se se ne fa un uso importante per almeno due settimane consecutive l’effetto è stato confermato da studi scientifici), la controindicazione dello zenzero è per chi soffre di calcoli biliari perché favorisce il rilascio di bile dalla colecisti. In campo alimentare lo zenzero che è leggermente piccante è molto usato nella cucina dei paesi di origine per insaporire zuppe e all’interno di salse, curiosamente invece nei paesi del nord Europa viene utilizzato soprattutto nei dolci, in particolare nei biscotti, ha infatti un odore che ricorda il limone, mentre il sapore è leggermente pungente, quasi piccante, ma fresco.
La liquirizia ha un sapore decisamente forte, è un dolcificante essendo essenzialmente composta da carboidrati, ma ha un retrogusto astringente, quasi amarognolo. In cucina viene usata soprattutto in alcune ricette delle regioni italiane in cui è coltivata (Abruzzo e Calabria), in particolare nella cucina calabrese e poi naturalmente in caramelle da sola o unita ad altri aromi e dolcificanti. Dunque questo prodotto composto da liquirizia pura ricoperta con polvere di zenzero è il matrimonio tra due sapori intensi e diversi tra loro.