I confetti con cuore di liquirizia della ditta Amarelli sono i più famosi confetti alla liquirizia, sono conosciuti anche come assabesi, ma andiamo ad approfondire la loro storia e quella della liquirizia. Iniziamo dalla liquirizia che è un estratto vegetale ottenuto dal rizoma (di solito erroneamente indicato come radice) della pianta di liquirizia, che è una pianta erbacea perenne originaria del bacino del Mediterraneo e del Vicino Oriente. Il nome scientifico della pianta è Glycyrrhiza glabra ed appartiene alla famiglia delle Fabaceae (o leguminose) la stessa di fagioli e piselli. Conosciuta ed utilizzata dai romani e dai greci (ma anche in precedenza da egizi e assiri), inserita nel primo erbario cinese, secondo qualcuno è addirittura la prima pianta aromatica utilizzata dall’umanità, prima che in campo dolciario venne utilizzata come rimedio per vari malanni grazie alle sue proprietà che la scienza moderna ha perlomeno in parte confermato. Pianta del Mediterraneo dicevamo e infatti in Italia è di casa, sono due le ragioni che vantano una lunga tradizione di coltivazione della liquirizia, l’Abruzzo e la Calabria e proprio in Calabria la ditta più famosa e storica è la Amarelli. Secondo alcuni documenti a Rossano, frazione del comune di Corigliano-Rossano (CS), la famiglia Amarelli commercializzava i “rami sotterranei” (come spiegato in precedenza si tratta del rizoma della pianta, cioè una parte del fusto modificata non della radice) della liquirizia.
Storia della famiglia Amarelli e degli Assabesi
La nascita dell’azienda viene però posta dalla stessa al 1731 quando fu costruito un impianto proto-industriale per estrarre il succo delle “radici”. Nel 2001 a Rossano la famiglia Amarelli crea il Museo della liquirizia, tre anni dopo Poste Italiane dedicheranno un francobollo al museo.
Veniamo infine al nome assabesi, vengono chiamati assabesi biscotti al cacao e caramelle di liquirizia, in pratica dolci diversi accomunati dal colore nero (anche se nel caso di questi sassolini in realtà il cuore nero di liquirizia è all’interno). L’origine del nome risale al periodo coloniale italiano, nel 1884 alcuni abitanti della baia di Assab (Assab) vennero deportati in Italia per essere esposti in mostra all'Esposizione Generale Italiana. Qualcosa, mettere degli esseri umani in mostra, che per la nostra sensibilità moderna è intollerabile, ma ricordiamo che allora purtroppo era ancora abbastanza normale, negli USA era stata abolita la schiavitù in tutto il paese solo con la fine della Guerra Civile, meno di vent’anni prima (1865).
A rinforzare la tesi sull'origine del nome c’è la coincidenza dei tempi, i primi biscotti chiamati assabesi escono appena un anno dopo, nel 1885. I sassolini di liquirizia della Amarelli sono anche divertenti e piacevoli da guardare perché il confetto di zucchero e amido che racchiude il cuore di liquirizia aromatizzato (all’anice e alla vaniglia) è decorato per imitare i sassolini che potete trovare sulle spiagge di Calabria.