La Physalis peruviana è conosciuta con vari nomi comuni, Cape gooseberry (uvaspina del Capo) , goldenberry (bacca dorata, ma ora commercialmente nel mondo si è diffuso il nome Inca berries (bacche degli Inca). Visto da dove proviene la pianta il nome si spiega da sé. 

Inca berries proprietà e benefici

Quando sono freschi consumare questi deliziosi frutti in tranquillità perché hanno un basso apporto calorico, inoltre hanno un discreto contenuto di vitamina C e Niacina (B3) e di fosforo. Nella versione disidratata aumenta l’apporto calorico ma trovate concentrati anche i polifenoli e le altre numerose sostanza benefiche.

Valori nutrizionali delle inca berries

Come al solito quando si parla di frutta disidratata bisogna fare la differenza tra quelli del prodotto fresco e quelli della versione disidratata. Se parliamo del prodotto fresco, contenendo la frutta fresca molta acqua, la classica razione da 100 grammi che si prende a paragone per confrontare le proprietà nutrizionali contiene 11mg di vitamina C, 2,8mg di Niacina, e 36 microgrammi di vitamina A. Se parliamo in termini di fabbisogno giornaliero spicca il 19% della Niacina (vitamina B3). Dunque un contenuto in vitamine discreto, ma non enorme, la buona notizia è che le inca berries sono davvero poco caloriche, 100 grammi apportano solo 53 chilocalorie. Fra gli altri nutrienti da segnalare il contenuto di fosforo (40mg) ma soprattutto i grassi insaturi (acido oleico e linoleico) contenuti nell’olio ricavato dai semi. Parlando invece del prodotto disidratato il contenuto calorico diventa importante, attorno alle 320/330 chilocalorie, ma anche il contenuto in vitamine (ad esempio quello della vitamina A diventa 1020 microgrammi che è più della razione giornaliera raccomandata) e soprattutto quello in polifenoli e altri antiossidanti come il beta-carotene di cui le inca berries sono ricche.

Storia e coltivazione

Il nome scientifico Physalis peruviana esplicita la provenienza di questa bacche dorate, in particolare le si trova sulle pendici delle montagne di Perù e Chile. Mentre nei luoghi d’origine l’inizio della coltivazione si fa risalire agli Inca, nel Vecchio Continente la coltivazione fu introdotta nel Regno Unito dalla fine del XVIII sec. All’inizio del secolo successivo si diffuse in Sudafrica, attorno alla zona del Capo di Buona Speranza da cui l’origine del nome comune più diffuso, uvaspina del Capo. Solo nel XX secolo la coltivazione si è infine diffusa in varie aree temperate e tropicali del mondo. Ora la Physalis è chiamata con un nome diverso praticamente in ogni parte del mondo dove sia conosciuta. Ci piace ricordare l’appellativo francese “amour en cage” (amore in una gabbia), è anche conosciuto come lanterna cinese e non è strano visto che i cinesi della provincia di Heilongjiang lo chiamano deng long guo che vuol dire frutto a lanterna, nome generato dalla forma del calice che contiene il frutto. 

Inca berries nella dieta

Il contenuto in vitamine come detto è discreto ma non è tra i più alti confrontandolo con altri alimenti a parità di peso, ma il basso apporto calorico fa sì che se ne possa mangiare senza preoccuparsi della linea come abbiamo visto, e dunque anche l’apporto di vitamine sale. Diciamo che hanno un ottimo rapporto calorie (poche)/vitamine. Sono inoltre stati pubblicati studi che evidenziano il contenuto di polifenoli che indicano una possibile azione antiossidante delle inca berries.

Pianta e frutto 

Come al solito i nomi comuni basati sull’aspetto possono ingannare la Physalis peruviana malgrado il nome comune gooseberry non è botanicamente imparentata alle piante del genere ribes, ma è una solanacea, dunque strettamente imparentata con pomodori, melanzane e patate. La Physalis è una pianta annuale (tutto il ciclo vitale si conclude in un anno, dopo il rilascio del seme muore) nei climi temperati e perenne nei tropici. In questo secondo caso si sviluppa in ampi cespugli con rami che possono raggiungere l’altezza di 1,6m e allargarsi parecchio. Il frutto è una bacca (frutto senza nocciolo) che ricorda un piccolo pomodoro dorato. La bacca è contenuta in un calice a forma di lanterna come abbiamo visto parlando dei nomi. Nella regione d’origine la Physalis si trova tra i 500 e i 3000 metri, ma nelle isole tropicali del Pacifico dove è stata introdotta la trovate facilmente anche a livello del mare.  Attualmente è coltivata in regioni tropicali, sub-tropicali e temperate in Australia, Cina, India, Malesia e le Filippine.Teme il gelo, non teme invece le abbondanti precipitazioni se il terreno è ben drenato. Cresce vigorosa nei terreni sabbiosi.

Inca berries in cucina

Non abbiamo trovato molte  vere ricette che utilizzino le Inca berries come ingredienti, perlomeno non in italiano,  però oltre al consumo assoluto sono molti gli abbinamenti proposti e in giro per il mondo vengono usate per varie preparazioni a base di frutta come confetture e salse. Avendo un sapore non dolcissimo, pensate a un pomodoro dolce con un retrogusto asprigno tipo agrume, viene utilizzato in abbinamento a cibi dolci per riequilibrare il gusto. C’è consiglia le inca berries nello yogurt e chi in abbinamento con la cioccolata. Vengono consumate fresche in insalate e insalate di frutta. In Sudamerica sono utilizzate sia in cocktail alcolici a base di frutta (batida) che in frullati di frutta. 

Comunque alla fine abbiamo scelto una ricetta americana (se vi meravigliate delle quantità che non sono esattamente cifra tonda è perché abbiamo convertito dalle misure americane)

BARRETTE DI MUESLI E BACCHE DI INCA BERRIES (eventualmente in versione gluten-free e vegana)

Ingredienti per sei porzioni 

64gr di anacardi in pezzi

32gr  di mandorle tritate

32gr di avena  (scegliete la versione gluten-free se volete una ricetta adatta ai celiaci)

64gr di scaglie di cocco senza zucchero

57gr di burro di mandorle. 

85gr di miele (usare sciroppo d'acero per la versione vegana)

32gr di inca berries fredde schiacciate

32gr di mirtilli essiccati 

un pizzico di sale marino (opzionale)

Preparazione

1) Preriscaldare il forno a 200 gradi. 

2) Unire tutti gli ingredienti in una grande ciotola. 

3) Mescolare fino a quando il composto diventa omogeneo.

4) Foderare una teglia 6x6 con carta da forno e versare la miscela di muesli nella teglia.

5) Utilizzare un foglio extra di carta da forno per posizionarlo sopra la miscela ed appiattirla. 

6) Rimuovere il foglio di carta da forno superiore prima della cottura.

7) Cuocere per 12-15 minuti o un po’ più a lungo se preferite la doratura.

8)  Cospargere le barrette al forno con sale marino (opzionale)

9) Attendere che si raffreddi e poi tagliare in barrette.

0222/250

Scheda tecnica

Carboidrati di cui zuccheri
31,4g
Carboidrati:
58,6g
Grassi:
3,7g
Sale
0g
Proteine:
9,9g
Saturi:
0g
Valore energetico (calorie):
338 Kcal
Provenienza
Colombia

Riferimenti Specifici

ean13
8056479081394
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