Mandarino a spicchi disidratato
Il mandarino è una delle varietà di arancia, un agrume che contiene numerose sostanze nutritive, vantaggiose per la salute del nostro corpo, oltre ad essere squisito per il suo dolce gusto. Vediamo i nutrienti che contenuti in questo frutto.
Mandarino disidratato: proprietà e benefici
Questa specie di agrumi dispone di diversi ingredienti attivi, e alcune ricerche sono ancora in corso per comprendere al meglio le sue potenzialità. Principalmente, i mandarini sono ricchi di vitamina C, flavonoidi, acidi e oli volatili utili per la salute umana.
Nel mandarino è alto il contenuto di vitamina C, che stimola il rilascio di sostanze benefiche per la pelle, come collagene ed elastina ottimi. Sappiamo anche la vitamina C migliora la salute del sistema immunitario.
Anche nella versione del mandarino disidratato, il frutto è una buona fonte di questi antiossidanti, in grado di prevenire l’invecchiamento dei tessuti.
In particolare i flavonoidi, sono noti per la loro capacità di contenere e abbassare il livello del colesterolo cattivo nel sangue.
Contengono anche dei furanocumarini, come il bergaptene, sostanza che protegge la pelle dalla luce del sole – per questo, è talvolta aggiunto ai preparativi abbronzanti. Il bergaptene, infatti, promuove la pigmentazione nella cute preparandola ai raggi UV.
Alcune delle recenti applicazioni del mandarino per la bellezza del corpo, sono dovute alla presenza di sostanze come la vitamina E e la vitamina B12, che aiutano i capelli donando più forza e lucentezza.
A livello di salute dell'organismo, il frutto è stato storicamente utilizzato nella medicina tradizionale per il benessere del sistema digestivo, come antiemetico, astringente, lassativo. Anche la buccia è stata spesso adoperata per creare preparazioni antinfiammatorie, analgesiche e antisettiche. Storicamente, come molti agrumi era utilizzato come prevenzione dallo scorbuto.
Ancora oggi le proprietà del frutto sono riconosciute per la distensione gastro-intestinale, e per calmare gli effetti della nausea e del singhiozzo. Come molti agrumi, il mandarino è considerato un buon ingrediente espettorante che fluidifica le secrezioni bronchiali, e calma i sintomi della tosse.
Il suo contenuto di ferro, permette al mandarino di essere un frutto tra quelli che favorisce la regolare produzione di emoglobina, responsabile della distribuzione dell’ossigeno ai tessuti.
Inoltre, calcio e potassio presenti nella sua composizione, sono utili per rafforzare le ossa.
Presso alcune culture è stato considerato anche un frutto calmante forse perché favorisce un'azione sedativa sul sistema nervoso: contiene più bromo dell’arancia, e può essere utile consumato a cena per favorire il sonno. Sempre a livello anti-stress, il mandarino è anche una buona fonte naturale di acido folico, una sostanza che aiuta regolarmente a migliorare la funzione del cervello.
I benefici dei mandarini per la perdita di peso, sono dovuti al fatto che le fibre del frutto calmano l'appetito, e la versione mandarini disidratati a spicchi, rappresenta un valido spuntino spezza-fame.
Origini e Storia della coltivazione
Il mandarino ha un'origine non definita, ma si pensa che la pianta botanicamente comparve in Asia, anche prima di arance e limoni.
La sua coltura da parte dell'essere umano probabilmente iniziò nel sud della Cina, uno dei centri di coltivazione del mandarino per millenni.
Fu introdotto in Europa in tempi recenti, ossia nella prima metà dell'Ottocento e come pianta ornamentale.
Il mandarino approdò a Malta come una curiosità botanica, e più tardi fu coltivato in Sicilia dove il clima era decisamente favorevole per la varietà Avana.
È considerato l'agrume più profumato, molto ambito per il sapore dolcissimo e per il suo aroma. È da tener presente anche la differenza con altre varietà come mandaranci o clementine
Oltre alle proprietà organolettiche e al contenuto di oli essenziali, vitamine e flavonoidi, il mandarino possiede come molti frutti, delle proprietà simboliche.
Conosciamo il fatto che è diventato il nome di una lingua (cinese mandarino) e l'emblema di un'élite di dignitari imperiali dell'antica Cina - che portavano appunto una veste colo mandarino.
Con la loro sapienza e cultura, i “mandarini” interpretavano i segni del cielo e li comunicavano all'imperatore. Il termine originale cinese era guan, per i dignitari addetto alla riscossione dei mandarini offerti in tributo all'imperatore.
La parola mandarim deriva dal portoghese, che lo prese dal sanscrito mantrim, che significa ministro e deriva da mantra.
Oltre alla casta dei funzionari imperiali, il termine mandarino indicò nel tempo anche la lingua più elitaria della Cina del Nord, per analogia tra frutto prezioso, cariche esclusive e una lingua raffinata.
Pianta e Frutto
Il mandarino è un agrume arancione, che ha il nome botanico Citrus reticulata è ampiamente noto per la sua stretta relazione con altre varietà, che somigliano o derivano dall'originale mandarino.
Si tratta di uno degli agrumi più antichi, originali, ed è l'antenato di molte coltivazioni ibride moderne (arance dolci e amare, pompelmo, molti limoni, etc.).
La pianta del mandarino si danneggia facilmente con il freddo, ed è consigliabile coltivarlo in aree tropicali e subtropicali. È alta circa 7 metri e non presenta spine sui rami; le foglie sono lucenti e piccole, e i fiori si presentano in piccoli gruppi.
Un albero di mandarini produce fino ad 80 kg di frutti, che hanno una dimensione piccola (circa 50-80 mm) e sono di colore giallo-arancio, in alcuni casi tra il rosso e l'arancio. I frutti possono essere senza semi o contenerne una quantità limitata.
Il sapore del frutto del mandarino è gradevole, grazie all'alto contenuto di zucchero, rispetto ad altri agrumi. È più dolce e meno acido di un'arancia. Inoltre, si distacca molto più facilmente ed è più semplice capire quando un mandarino è maturo – più matura più diventa dolce e morbido.
La buccia è sottile, con poco mesocarpo bianco, e per questo di solito sono più facili da sbucciare e da dividere in spicchi – come nella versione disidratata. Sono molto coltivati nel mondo, principalmente da paesi come Cina, Spagna, Turchia, Marocco ed Egitto.
Valori nutrizionali del mandarino disidratato
Il mandarino è un frutto energetico in questa versione disidratata, con 418 Kcal per 100 grammi.
Non contiene grassi (0%), ma fibre (circa 3 g / 100g), ferro (circa 0,9 mg / 100g) e calcio (circa 50 mg / 100 g).
Questo frutto è ricco di vitamina C (circa 22 mg / 100 g), come molti agrumi.
Come consumare il mandarino a spicchi essiccato in cucina o come snack
In pasticceria il mandarino viene usato per creare dei dolci, marmellate e gelatine, ma la versione a spicchi disidratati, è spesso utilizzata per le decorazioni di tali dolci, o per essere consumata come snack.
Il mandarino a spicchi, infatti, diventa facilmente uno spuntino dolce, adoperato in cucina per la preparazione di altre pietanze, oltre che come snack.
Si può aggiungere il mandarino essiccato allo yogurt, come guarnitura per gelati, cupcake, per torte o muffin. Inoltre, si può inserire nelle insalate, nei mix di cereali e frutta secca.
Il mandarino essiccato può essere adoperato come un contorno delizioso in alcune ricette per il contrasto con il salato, come avviene per l'arancia (da tener presente che è più dolce).
Puoi anche aggiungere il mandarino a spicchi essiccati alle tue bevande fredde come frullati o cocktail, per renderle piacevoli e originali. Come molti frutti secchi, anche i mandarini disidratati possono servire per le preparazioni di barrette energetiche, adatte agli sportivi, valutando bene però la loro dolcezza.
Mandarino disidratato: effetti collaterali e controindicazioni
Non ci sono controindicazioni particolari per il consumo di questa frutta secca, ma sappiamo che normalmente i mandarini essiccati contengono più zucchero della frutta fresca. Quindi è meglio non abusare di questo alimento per chi soffre di diabete, e non deve aumentare la propria glicemia.
In dosi abbondanti i mandarini potrebbero provocare un'azione di acidità allo stomaco.