La combinazione di altitudine a cui sono poste le piantagioni e terreno vulcanico (notoriamente ricco di nutrienti) fa del caffè del Guatemala uno dei più apprezzati al mondo per la qualità, in molti casi caratterizzato da una pronunciata acidità.
Storia della produzione di caffè in Guatemala
Anche in Guatemala la produzione del caffè è stata introdotta dai colonizzatori, del resto la pianta non è originaria delle Americhe. Secondo qualche fonte il caffè in Guatemala fu introdotto dai gesuiti attorno al 1750, ma la caffeicoltura iniziò a svilupparsi molto più tardi, almeno attorno al 1850. Per molto tempo l’industria del caffè in Guatemala fu essenzialmente in mano alle aziende straniere, solo nel 1960 viene fondata la Associación Nacional del Café, l’associazione ha istituito un marchio del caffè guatemalteco e ha istituito 8 zone caffeicole: Valle di Acatenango, Caffè di Antigua, Atitlan tradizionale, Foresta pluviale Coban, Altopiano Fraijanes, Altopiano Huehue, Nuovo Oriente e Vulcano San Marcos. Per quel che riguarda la quantità della produzione, in una statistica del 2018 il Guatemala si piazzava al decimo posto (secondo in Centro America) con 204000 tonnellate. Oltre che in base alle zone di provenienza anche in Guatemala come in altri paesi centroamericani esiste una classificazione basata sull’altitudine a cui il caffè viene coltivato: SHB (Strictly Hard Bean) coltivato tra i 1300 ed i 1700 metri s.l.m., HB (Hard Bean) tra i 1220 e 1300 metri s.l.m, Semi Hard Bean, tra i 1050 e i 1220 metri s.l.m., Extra Prime, tra i 900 e i 1050 metri s.l,m., Prime, tra i 750 e i 900 metri s.l.m. Il caffè viene coltivato anche ad altezze superiori ai 1700 metri ma si tratta di casi rari, facile immaginare il perché, se è vero che il caffè risente di temperature troppo alte e che il caffè di montagna risulta di migliore qualità è anche vero che i venti gelidi possono essere distruttivi, in generale il caffè ama temperature tra i 16 e i 32°C.
La qualità del caffè guatemalteco
Il 95% della produzione di caffè in Guatemala è costituita da Coffea arabica lavorata col metodo lavato. Il metodo lavato è uno dei due metodi principali di lavorazione del caffè, l’altro è il metodo naturale. La differenza è che col metodo naturale le drupe (i frutti della pianta del caffè) vengono messi ad essiccare e poi si liberano i semi, Invece nel metodo lavato prima si liberano i semi, tramite un processo meccanico e successivamente una fermentazione in acqua, e poi si mettono a seccare. Entrambi i metodi ovviamente hanno vantaggi e possono dare origine ad ottimi caffè. I vantaggi del metodo lavato sono individuare più facilmente semi difettosi e una maggiore concentrazione sulle caratteristiche del chicco. Infatti l’essiccazione con metodo naturale fa sì che durante il processo il chicco assorba zuccheri dalla polpa, ovviamente col metodo lavato questo non avviene. Dunque gli aromi verranno assorbiti dal chicco solo durante la maturazione, il che rende ancora più importante la ricchezza del terreno e che il raccolto venga effettuato al giusto momento di maturazione. Altra caratteristica dei caffè ottenuti col metodo lavato è spesso una pronunciata acidità (a cui avevamo già accennato come caratteristica di molti caffè del Guatemala) perché non contrastata dall’assorbimento di zuccheri della polpa durante l’essiccazione. Per quel che riguarda le zone di provenienza i caffè provenienti dalla valle di Acatenango, dall’ Altopiano Fraijanes, dall’altopiano Huehue e dal Vulcano San Marcos sono quelli con una maggiore acidità, il caffè di Antigua è il più dolce. Condividere una spiccata acidità non vuol dire però che siano uguali tra loro, ad esempio i caffè provenienti dalla valle di Acatenango di solito hanno un retrogusto persistente mentre il caffè della zona del Vulcano San Marcos viene descritto come delicato e con note floreali.