L’olio essenziale di lavanda è utilizzato principalmente come sedativo, in aromaterapia è diffusissimo l’uso a questo scopo ma quello ad uso alimentare può essere usato anche per la sua attività antispastica sull’intestino.
La pianta e la produzione dell’olio essenziale
La lavanda officinale o lavanda vera è una piccola pianta (mezzo metro al massimo) legnosa sempreverde della famiglia delle Lamiaceae. Il nome scientifico della pianta è Lavandula angustifolia, esistono altre specie di lavanda e anche da esse si ricava l’olio essenziale, ma sono decisamente meno pregiate. Il colore violaceo delle infiorescenze a grappolo è talmente iconico che per una particolare tonalità di viola si usa proprio il nome color lavanda (ovviamente in natura i fiori non sono tutti identici e variano tra sfumature più o meno chiare). L’olio essenziale si ottiene perlopiù col metodo della distillazione in corrente di vapore, è il caso anche di questo prodotto, ma si ricava anche un olio di lavanda mettendo semplicemente a macerare i fiori in un olio. Del resto oli alla lavanda erano utilizzati addirittura già dagli antichi romani, ma ovviamente non raggiungevano il grado di concentrazione che raggiungiamo oggi negli oli essenziali puri al 100%.
Proprietà dell'olio essenziale di lavanda
Tutte le proprietà riconosciute all’olio di lavanda derivano dal fatto che in sostanza ha un effetto depressivo sul sistema nervoso centrale. Per chi si interessa di chimica diremo che come tutti gli oli essenziali l’elenco delle sostanze che lo compongono è molto lungo, ma per percentuale spiccano nettamente l’acetato di linalile e il linalolo, quindi è convinzione che qualsiasi proprietà ascritta all’olio essenziale di lavanda provenga da queste componenti. Ma vediamole queste proprietà: l’effetto sedativo è perfettamente coerente con quanto detto poc’anzi sull'attività sul sistema nervoso centrale, così come quello "antidolorifico"; si attribuiscono anche qualità antiinfiammatorie; l’attività anche spastica svolta sull’intestino sembra anch’essa coerente con l’attività sedativa svolta sul sistema nervoso. All’olio essenziale di lavanda sono attribuite anche attività antimicrobiche ma abbiamo detto che questo è comune a praticamente tutti gli oli essenziali e altri sono sicuramente più efficaci in questo ambito.
Uso interno dell'olio essenziale di lavanda
Non smetteremo mai di ricordare che per l’uso per via orale degli oli essenziali andrebbero sempre seguite indicazioni di persone competenti, inoltre in realtà l’effetto sedativo per cui di solito si utilizza si può ottenere benissimo anche per inalazione, ad esempio imbevendo un fazzoletto e ponendolo sul cuscino. Ovviamente invece per l’attività antispastica in beneficio dell’intestino sarà necessario l’uso interno per le cui dosi andrebbe consultato un medico od altro professionista competente, in linea di massima ricordiamo sempre che per l’uso interno di qualsiasi olio essenziale di norma non si parla mai di più di una o due gocce. Dunque l’uso orale essenzialmente viene impiegato per i problemi intestinali e quando si vuole ottenere un effetto sedativo più deciso.
Uso esterno dell'olio essenziale di lavanda
Le proprietà rilassanti dell’olio essenziale di lavanda possono essere ottenute per inalazione anche attraverso l’aromaterapia, un’altra possibilità è aggiungerlo nell’acqua della vasca da bagno, oppure aggiungerlo ad oli e altre sostanze per massaggi. A proposito di questo uso va ricordata un’altra proprietà attribuita che è quella di lenire alcuni problemi cutanei di tipo infiammatorio, dall’acne alle punture di insetti. Ricordiamo che essendo gli oli essenziali estremamente concentrati anche se l’uso esterno è meno “delicato” di quello interno anche in questo caso (l'applicazione sulla pelle) si tratta di utilizzare piccolissime quantità, pochissime gocce ogni 100 ml di prodotto o anche meno,