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Infuso mango e cocco: proprietà e benefici

I benefici salutari che arrivano al nostro organismo, nel gustare questa bevanda, sono nelle proprietà degli ingredienti di frutta e dell'ibisco. Il mango è un frutto tropicale che ci rende disponibile un alto contenuto di sali minerali, vitamine e altri oligoelementi. È noto come un potente antiossidante, che dona benessere alla circolazione cardiaca e al cuore – la vitamina C aiuta la corretta formazione di collagene e tessuti dei vasi sanguigni. Le sue doti antiossidanti, quindi, aiutano anche il benessere della pelle. Il mango è un'ottima fonte di magnesio e potassio che possono favorire una pressione sanguigna regolare e il benessere del sistema nervoso. Mentre il calcio e il ferro, aiutano contro la spossatezza da caldo o da stanchezza.

Il mango è considerato “tonico” per il suo apporto di vitamine del gruppo B, che stimolano l'attenzione e migliorano la resistenza. Questi frutti sono una buona fonte di composti protettivi con proprietà antiossidanti come gallotannini e mangiferina. Diverse sostanze fitochimiche del mango sono state studiate per i loro effetti gastroprotettivi.Il contrasto alle irritazioni del sistema digerente di questo infuso al mango, è potenziato dalla presenza della papaya, mela e scorza d'arancia.

L'altro elemento essenziale è il cocco. Simbolo dell’estate, fresco, è un frutto ricco di acidi grassi “buoni” per la salute del cuore, vitamine e minerali come calcio e magnesio. Rappresenta il frutto ideale per combattere il caldo specialmente in combinazione con il mango e la buccia d'arancia. A livello tonico, le sue numerose vitamine consentono un'azione efficace per contrastare la debolezza muscolare, mentre svolge anche un'azione utile rilassante senza indebolire. I sali minerali contenuti nell'infuso di cocco permettono di reintegrare quelli persi a causa della sudorazione, e le sostanze presenti nel cocco sono considerate utili per il benessere di ossa e denti. Inoltre, svolge un'azione depurativa vantaggiosa per eliminare le tossine dell'apparato digerente e favorire la digestione, insieme agli altri ingredienti. Entrambi i componenti di questo infuso formano un connubio formidabile da gustare, esaltato anche dalla papaya e dagli altri elementi della miscela. Questa fantasia di sapori e colori che evoca l'estate e e profumi esotici, diventa anche un ottimo energizzante grazie all'apporto di vitamina C tramite ibisco, cinorrodi, scorza di arancia.

Origini e Storia della coltivazione

Il mango è un frutto esotico originario dell'India, che oggi cresce in tutte le zone tropicali e subtropicali del mondo. Per secoli il mango è stato legato alla cultura induista, dove appare in molte leggende come albero sacro degli Indù. Le sue foglie venivano utilizzate per creare ghirlande nei templi, decorare banchetti rituali e nuziali. Dall'India, nel IV a.C. il mango si diffuse nell'est asiatico, poi in Africa nel X secolo tramite i mercanti arabi.

In America del Sud arrivò tramite i Portoghesi nei primi del Seicento. Furono loro a dare il nome attuale del frutto, derivato dalla frase indiana Tamil maangai, che in Portogallo diventò “manga” e poi mango. In Europa è coltivato in Spagna (Andalusia) e Sicilia, quindi si trova sulle nostre tavole stagionalmente. La pianta della noce di cocco è la palma da cocco, una tra le piante più importanti per molte popolazioni. Nata in climi tropicali, si è diffusa in tutto il mondo in aree con questo clima.

Sulla sua origine, non facile da definire, diversi studiosi hanno proposto teorie diverse: America Centrale, Polinesia, Malesia, Isole Fiji. Le noci di cocco sono le principali fonti di grassi e proteine per molti paesi, dove la pianta viene sfruttata in ogni sua parte per commercializzare i derivati. Conosciuta in epoca medievale da Marco Polo, che la chiamò nux indica (noce indiana) nel 1280 quando raggiunse Sumatra, fu poi trovata dagli esploratori europei nel Cinquecento lungo le coste dell'America centro-meridionale. La chiamarono Coco, che significa "faccia di scimmia" - tre tacche sul frutto peloso, somigliano agli occhi e al volto di una scimmia.

Frutta e fiori

Il mango deriva dalla pianta Mangifera indica della famiglia Anacardiacee. Originaria dell'Asia meridionale, oggi viene coltivata in altri paesi tra cui Stati Uniti, Messico e Caraibi. La pianta sempreverde possiede foglie appuntite e lucide, e fiori bianco-rosati o giallastri. Non tutti portano i frutti – sono pochi rispetto ai fiori. Solitamente i frutti richiedono da tre a sei mesi per maturare, a seconda delle varietà.

I frutti sono drupacee tropicali, e la buccia varia di colore dal giallo al verde fino al rosso-verde. Donano la polpa tenera e gialla, e si mostrano con dimensioni variabili, anche notevoli. L'albero di cocco è la palma Cocos nucifera, appartiene alla famiglia delle Arecaceae. È l'unica specie del genere Cocos, e si suddivide in palma alta o nana. Cresce fino a 30 m di altezza, con foglie lunghe 4-6 metri, e frutti (noci di cocco) che a grandezza naturale pesa circa 1,5 kg. Il frutto in realtà è una drupa, non una noce, e si distingue per il suo endosperma che contiene una grande quantità di acqua (latte di cocco). Le noci immature vengono raccolte per il contenuto di acqua di cocco potabile. Le noci mature, invece, possono essere trasformate in olio di cocco, carbone di cocco ottenuto dal guscio, e in fibra di cocco dalla buccia fibrosa.

La Carica papaya è un albero non molto grande della famiglia Caricacee. Mostra poca ramificazione e in alcuni casi arriva fino a 10 metri di altezza, con una temperatura calda o temperata. I fiori crescono di continuo, anche in contemporanea con i frutti. Il colore dei frutti può avere sfumature varie tra verde, giallo, arancio o rosa. I fiori di ibisco derivano dalla pianta Hibiscus sabdariffa L. della famiglia delle Malvaceae. Viene usata come ortaggio e come rimedio di medicina alternativa usando le sue parti utili che includono foglie e teneri germogli, steli, calici e semi. I calici dei fiori essiccati creano il celebre tè di ibisco. La Rosa è una pianta perenne della famiglia delle Rosaceae. Esistono oltre trecento specie e migliaia di cultivar di questa pianta, famosa per i suoi fiori. Cambiano di forma, dimensione e colore dal bianco al giallo e al rosso. La maggior parte delle specie sono originarie dell'Asia e la Rosa Canina porta un frutto detto cinorrodo. La pianta del Malus domestica della famiglia delle Rosacee, ci dona le mele.

È un albero originario dell'Asia, diffuso ormai in tutto il pianeta. I frutti si diversificano nei colori e nelle tante varietà, e sono utilizzati nell'alimentazione umana da millenni. L'albero dell'arancio è il Citrus sinensis, appartenente alla famiglia Rutacee. Molti studiosi pensano che il Citrus sinensis sia un ibrido tra il pomelo e il mandarino, nato in Cina. Nei secoli, le varietà di arancio sviluppate sono tantissime, e le arance dolci si distinguono dalle arance amare. La Calendula officinalis è una pianta erbacea coltivata come annuale, della famiglia delle Asteraceae. Cresce fino a circa 70 centimetri, con fiori di colore giallo-arancio, per cui è detta anche fiorrancio, sono noti per le proprietà benefiche e cosmetiche lenitive.

Valori nutrizionali dell'infuso di mango e cocco

L'infuso contiene diversi micronutrienti tra cui minerali come potassio, magnesio, rame, manganese e selenio. Dispone di un contenuto di vitamine del gruppo B, beta-carotene, vitamine C e K. Come adoperare gli ingredienti nell'infusione

L'infuso si ottiene inserendo in una tazza (250 ml), circa 3-5 grammi della miscela di mango e cocco con acqua a 100 °C. Lascia in infusione dai 10 ai 12 minuti, prima di bere. Aggiungi miele o zucchero, se lo desideri.

Infuso mango e cocco: effetti collaterali e controindicazioni

È necessario rispettare le dosi consigliate e non eccedere per periodi troppo lunghi nel consumo dell'infusione. L'assunzione eccessiva può provocare diarrea, acidità di stomaco, mal di testa e nausea.

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