L'erba di San Giovanni, o iperico, è nota fin dall’antichità come un ingrediente benefico per infusi e tisane. Le sue proprietà spaziano per contrastare le irritazioni come antinfiammatorio naturale, fino alle possibilità di azione sul sistema nervoso.

Fiori di iperico: proprietà e benefici

La medicina popolare da secoli ha utilizzato i fiori dell’iperico per alleviare le irritazioni e le infiammazioni, soprattutto nel trattamento delle vie aeree e nel tratto genito-urinario.

Per il benessere dell’apparato respiratorio, sono stati studiati i suoi effetti antibatterici, noti nell’erboristeria storica – in cui l’iperico era usato come cicatrizzante e antisettico. 

Le proprietà dipendono da un complesso di sostanze, tra cui spicca la iperforina, presente soprattutto nei fiori di iperico.

L’infuso di fiori di iperico è noto anche come elemento diuretico, benefico per lenire i sintomi della cistite, o da altre irritazioni dell’apparato urinario.

Le sue doti diuretiche, rendono l’iperico in grado di ridurre la ritenzione dei liquidi, e liberare le tossine dal corpo attraverso l’aumento della diuresi.

L'erba di San Giovanni viene studiata anche come aiuto nel trattamento della depressione e dell’ansia.

Riguardo le azioni che l’iperico potrebbe svolgere sul sistema nervoso, diversi studi hanno indagato le sue proprietà per lenire gli stati di ansia, sbalzi d’umore e bassi livelli energetici.

Anche se non sono del tutto noti i meccanismi, sembra che alcune sostanze chimiche contenute nell’iperico (ipericina, flavonoidi e iperforina), possano interagire con i neurotrasmettitori (serotonina, dopamina e norepinefrina). 

Queste interazioni aiutano a migliorare e regolare l'umore, facilitando la funzionalità corretta del sistema nervoso.

L’attività dell’iperico sul sistema nervoso, lo rendono ottimo anche per lenire i sintomi di irritabilità e stanchezza della sindrome premestruale. Inoltre, le sue proprietà antinfiammatorie aiutano ulteriormente a calmare i crampi addominali e le irritazioni del tratto uro-genitale.

In alcuni casi, i fiori in taglio tisana sono utili per un’infusione che alleggerisce i postumi di un eccesso da alcol, da assumere dopo i pasti per depurare l’organismo.

Origini e Storia della coltivazione

Questa pianta, presente da oltre 2000, è originaria dell’Asia e dell’Europa. Oggi si trova comunemente anche in America del Nord, in Africa, in India e in Australia.

È stata conosciuta per i suoi benefici curativi fin dal V secolo a.C., molto usata nell'antica Grecia e poi nel mondo romano. I medici erboristi antichi come Plinio e Ippocrate, ne hanno registrato il valore medicinale, e sappiamo che veniva usata sotto forma di compresse, decotto e tisana per curare diversi problemi di salute.

Nel medioevo era detta anche erba di San Giovanni, oltre ad essere chiamata Iperico, perché solitamente la fioritura e la raccolta avvengono in coincidenza con la festa di San Giovanni Battista, il 24 giugno. L’altro nome era scacciadiavoli, per le sue proprietà  rasserenanti.

Il nome iperico è derivato dal greco hyper, che significa sopra, e la parola eikon, ossia immagine. Perché venivano appesi dei mazzi di questa pianta sopra le immagini sacre, in modo da allontanare gli spiriti maligni dalle case.

Nel tempo, dotata di elementi e minerali essenziali, l’iperico ha guadagnato popolarità per dare sollievo agli stati infiammatori, come emmenagogo e anti-depressivo.

La pianta cresce bene allo stato selvatico, ma spesso è coltivata per poi essere utilizzata nei rimedi fitoterapici. In particolare, dal Rinascimento in poi veniva usato l’olio di iperico per trattare ferite e contusioni, come antisettico e cicatrizzante.

L’iperico è detto anche erba dell’olio rosso, perché alcuni principi attivi (iperforina e ipericine), sono responsabili di questo colore dell’olio. 

Nel XIX secolo, invece, era adoperato molto per trattare problemi urinari, squilibri nervosi e diarrea.

Sappiamo che alcune specie di iperico sono state usate anche dai nativi americani, che usavano l’iperico anche come febbrifugo, come medicina per la tosse, e la sua radice come rimedio per i morsi di serpente.

Pianta e fiori

La pianta dell'iperico è il Hypericum perforatum, una piccola pianta biennale che appartiene alla famiglia delle Clusiaceae. 

È alta circa 60 centimetri, con fusti eretti e ramificati in alto, e mostre delle foglie dell'iperico piccole e ovali. Sopra mostrano dei piccoli punti visibili in controluce, che costituiscono ghiandole secretorie; da qui deriva l’attributo perforatum. 

I fiori dell'iperico sono raccolti in grappoli, si mostrano piccoli e gialli, composti da cinque petali e numerosi stami. Alcune parti sono di rosso intenso e, se vengono strofinati tra le dita, macchiano la pelle di questo colore. Il frutto dell'iperico è una ovale.

La pianta cresce in zone soleggiate e preferibilmente sui campi incolti, lungo i bordi delle strade.

Le cime fiorite dell'iperico sono utilizzate fresche quando sono raccolte poco dopo la fioritura, oppure vengono essiccate. Altrimenti, si trovano sotto forma di estratto utile per fitoterapia, erboristeria e cosmetica.

Valori nutrizionali dell’iperico

I costituenti di questa pianta, includono alcune sostanze come i derivati antrachinonici (naftodiantroni come l’ipericina), flavonoidi (kaempferolo, quercetina), flavoni (luteolina), glicosidi (iperside, isoquercitrina e rutina), tannini e oli volatili.

Il principio antibatterico isolato più interessante è un tetrachetone, l'iperforina, ritenuto anche responsabile dell'attività antidepressiva dell’iperico.

Come adoperare gli ingredienti nella tisana di iperico

La tisana ideale si raggiunge inserendo in una tazza (250 ml), circa 3-5 grammi l’infusione di foglie e fiori di iperico, con acqua a 100 °C. Lascia in infusione dai 7 agli 8 minuti, prima di bere la tisana.

Tisana iperico: effetti collaterali e controindicazioni

Se assunto in dosi elevate, l’iperico interagisce con i farmaci SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) e gli inibitori delle MAO (monoamino ossidasi). Può portare ad un aumento della pressione sanguigna e potrebbe indurre la sindrome da serotonina. 

I sintomi possono essere confusione, febbre, agitazione, tachicardia, ansia, brividi, sudorazione, diarrea e spasmi muscolari.

Potrebbe anche interagire con contraccettivi orali e anticoagulanti; se si è in cura con questi medicinali, è bene chiedere consiglio ad uno specialista.

Inoltre, questa pianta può avere azione fotosensibilizzante sulla pelle, e può dare reazioni di arrossamento e bruciore quando ci si espone ai raggi UV.

Le donne in gravidanza o che allattano dovrebbero evitare l’assunzione di iperico.

 

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