Che il gusto del caffè si sposi bene con quello delle noci è testimoniato dalle innumerevoli ricette di dolci che accoppiano questi due ingredienti, dunque aromatizzare una buona arabica con aroma di noci sembrava un passo quasi naturale.


Il noce e la pianta del caffè, origine delle piante e diffusione

La storia del caffè è antica ma relativamente recente, perlomeno in Europa, se confrontata con quella del noce bianco, ma andiamo per ordine. Il caffè si può ricavare da diverse piante del genere Coffea della famiglia della Rubiacee, commercialmente se ne utilizzano in pratica solo due, la più pregiata Coffea arabica e la Coffea canephora che a livello commerciale viene chiamata robusta. L’unica altra specie di Coffea che ha un interesse commerciale per l’industria del caffè è la Coffea liberica che come il nome suggerisce viene utilizzata per fare il caffè in Liberia, ma è stata anche usata in incroci per ottenere varietà di arabica che resistessero meglio alla terribile ruggine delle foglie del caffè.

La Coffea arabica è originaria dell’Etiopia e infatti nel paese africano esiste una cerimonia del caffè che ha un’importante valenza sociale e culturale. In Europa fu introdotta dagli arabi, anzi ad essere più precisi dai Turchi, a inizio 1600 a Vienna, in Italia venne importata per la prima volta a Venezia a fine 1600. Il primo utilizzo della pianta non fu per ricavarne una bevanda simile a quella conosciuta oggi e risale perlomeno al IX secolo, la bevanda arriva qualche tempo dopo. Sappiamo per certo che in Yemen esistevano delle caffetterie già nel XV secolo, quindi ben prima che la pianta fosse conosciuta in Europa. Con le grandi esplorazioni spagnoli e portoghesi introdussero il caffè in Centro e Sud America poco dopo l’introduzione in Europa e qui grazie a clima e terreni favorevoli la coltivazione si diffuse con successo ed ora da questi paesi provengono una grossa parte della produzione mondiale e caffè pregiatissimi.

Le noci, che sono in realtà un seme (come la parte della pianta del caffè da cui otteniamo la amata bevanda del resto) e non un frutto, ma che in alimentazione vengono definite frutta secca, hanno una storia antichissima nel loro utilizzo. Il nome scientifico della pianta è Juglans regia ed appartiene alla famiglia delle Juglandacee, quello comune è noce bianco (ma anche noce comune o noce reale), sappiamo che l’habitat dopo le glaciazioni andava dai Balcani fino all’Asia Minore e sarebbero stati i Greci ad introdurlo in Europa già tra settimo e quinto secolo avanti cristo. Abbiamo evidenze archeologiche che le noci fossero usate come alimento già 9000 anni fa, mentre le testimonianze sull’importazione in Europa da parte dei Greci ci vengono da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia. Il noce come è noto è un imponente albero deciduo (cioè perde le foglie in autunno) che può raggiungere altezze di 25-35 metri e che può diventare plurisecolare. Se ne ricava un legno duro e venato molto apprezzato in falegnameria. La Coffea arabica è un arbusto, cioè una pianta legnosa come un albero ma più piccola e in cui i rami si separano dal tronco molto in basso o addirittura il tronco non è ben definito, spesso crescono in larghezza. La Coffea arabica può arrivare a 10 metri di altezza, qualche testo dice 12, ma comunque nelle coltivazioni non supera gli 8. Potete anche piantarla in un vaso e in quel caso non supererà il metro e mezzo. La cosa in comune che hanno pianta del caffè e noce è che entrambe hanno frutti carnosi, in botanica si chiamano drupe, ma per entrambi la parte di nostro interesse è il seme.

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