Cumino in semi, proprietà, benefici:
Sono davvero numerose le proprietà di questa spezia che contiene molte vitamine e minerali utili per la nostra salute. I semi del cumino sono ricchi di vitamine, la C, la K, la P e soprattutto di vitamine del gruppo B, per quanto riguarda i minerali questa spezia è ricca di ferro, di calcio, di fosforo, di manganese, di magnesio e di potassio. Il cumino si rivela efficace per abbassare e stabilizzare i livelli troppo alti di glicemia nel sangue propri di persone afflitte da diabete. Inoltre tiene sotto controllo i rischi che si hanno dall’avere alti tassi di glicemia, per esempio i diabetici sono più esposti alla formazione di cateratte.
Alcuni studi di ricercatori indiani hanno messo in evidenza questi benefici del cumino in elementi diabetici soprattutto per quanto riguarda l’attenuazione delle complicanze dovute al diabete, e inoltre hanno fatto approfonditi studi per vedere se il cumino era efficace contro l’osteoporosi una malattia che causa la rarefazione del tessuto osseo. Questi semi contengono molto ferro, che è un componente essenziale dell’emoglobina, che trasporta ossigeno non solo ai polmoni ma anche a tutte le cellule del nostro corpo.
Questa sostanza non può mancare per il corretto funzionamento del metabolismo e per la produzione di energia.
Il cumino possiede oli volatili dalle potenti qualità anti-infiammatorie e antiossidanti e queste sostanze sono coadiuvate dalle vitamine possedute da questa spezia, la vitamina C e la A. Queste sue proprietà lo rendono un’utile arma contro la più temibile delle malattie: il cancro. Studi condotti su animali hanno evidenziato che il cumino previene la formazione del tumore del colon, riduce l’incidenza di tumori alla cervice, allo stomaco e al fegato. Una patologia che il cumino è in grado di controllare sono le crisi epilettiche così come hanno evidenziato gli studi sugli animali affetti da questa malattia.
Già da secoli si conosce l’efficacia dei semi di cumino nei casi di avvelenamento da cibo e si è costatato che questa è una delle spezie più efficaci per bloccare questo dannoso fenomeno prodotto da particolari batteri.
Origini e cenni di storia:
I piccoli semini scuri del Cuminum cyminum, sono molto simili a quelli del finocchio dal quale differiscono per la forma, più sottile e allungata, per il colore, che tende al terra bruciata e non al giallo-verdognolo, e per l’aroma piccante. La sua pianta è originaria dell’Asia occidentale, dove viene coltivato sin dall’epoca dei faraoni, che ne adoravano il gusto già nei tempi biblici; di fatto anche oggi i paesi di maggiore produzione sono l’India, l’Iran, Indonesia, la Cina ed il Mediterraneo meridionale.
Nella cucina italiana rappresenta una spezia assai rara e scarsamente utilizzata, al contrario di quanto avveniva all’epoca dell’Antica Roma, mentre nel resto d’Europa lo troviamo nel settore caseario tra le spezie preferite per l’aromatizzazione di formaggi in Olanda e in Francia. Rappresenta invece una spezia indispensabile nelle cucine indiane, arabe e sudamericane, paesi noti per l’uso generoso di legumi: lenticchie, ceci, fave e fagioli, il cui impiego non svolgerebbe una semplice funzione aromatica ma un’importante funzione nella metabolizzazione di questo genere di alimenti.
Il cumino è considerato infatti un potente antifermentativo, contrasterebbe inoltre la sovra-produzione di gas intestinali e ridurrebbe gli effetti sgradevoli dell’areofagia. Utilizzato singolarmente e spesso in miscela con altre spezie, rappresenta uno dei componenti più importanti dei curry indiani: dal garam masala al panch phoron, la mistura bengalese delle cinque spezie, dal sambar podi dell’India meridionale alle miscele arabe di baharat.
Nella cucina araba e latinoamericana viene spesso abbinato all’aglio e alle foglie o semi di coriandolo, anche nella preparazione di marinate come la chermoula marocchina.
Fortemente aromatico, in cucina il gusto del cumino viene accentuato dalla frittura e dalla tostatura dei semini, che spesso vengono usati interi e fritti insieme alla cipolla, olio o burro. Oltre all’abbinamento con i legumi ed i formaggi, il cumino trova largo impiego nei piatti della cucina di mare, per insaporire le grigliate, specie quelle di pesce azzurro.
Schiacciato nel mortaio, insieme ad aglio, coriandolo fresco o prezzemolo, paprica dolce o piccante, succo di limone si trasforma in una prelibata salsa nella quale vengono marinati i filetti di pesce prima della cottura al forno o alla brace.
Mescolato insieme ad altre spezie e all’aglio insaporisce gli spiedini di carni arrostite dalla cucina Uighur, nella provincia cinese dello Xinjiang, fino agli shish kebab medio-orientali e seek kabab dell’India del nord. In Marocco si usa spennellare le carni di montone, insieme al burro per cucinare il mechoui, in Egitto rappresenta insieme al coriandolo, la spezia più importante per le salse di sesamo e le polpettine di falafel.
Uso in cucina: falafel, ingredienti: 200 gr di ceci secchi 1 spicchio di aglio 1/2 cipolla 1 cucchiaino di semi di cumino 1/2 fascetto di coriandolo 1/2 fascetto di prezzemolo sale pepe olio.
PREPARAZIONE: Mettere i ceci secchi in Una ciotola con l'acqua e un pizzico di bicarbonato e tenete in ammollo per 12 oreScolare bene i ceci, disporli in una ciotola insieme alla cipolla tritata, il prezzemolo, l'aglio, i semi di cumino, il coriandolo, sale e pepeMettete tutti gli ingredienti in un mixer e Tritate fino ad ottenere un composto omogeneo. Con l'impasto ottenuto formare delle polpette che andrete a posizionate man mano su un piatto.Mettere i felafel in frigo per 1 ora. Scaldare quindi l'olio in una padella e friggere i felafel fino a che saranno di un bel colore bruno. Sollevate, scolate su carta assorbente e Servire i felafel su un letto di insalata verde.