Il pepe lungo dell'Indonesia pur avendo un aspetto molto diverso dai grani del pepe è in realtà imparentato molto strettamente dal punto di vista botanico, ne condivide l’aroma che è molto simile ma in forma meno aggressiva, è meno piccante.
La pianta e il frutto
Molte spezie vengono anche dette falsi pepi perché pur avendo un aspetto simile a quello dei classici grani del pepe nero provengono in realtà da piante che non sono nemmeno lontane parenti. Il pepe lungo è un caso completamente opposto, le bacche allungate hanno un aspetto molto diverso dal classico pepe ma il nome scientifico della pianta: Piper longum radice la stretta parentela botanica, appartiene infatti alla stessa famiglia (Piperacee) e allo stesso genere (Piper) del Piper Nigrum. La pianta è un arbusto rampicante.
Come si ottiene il pepe lungo dell'Indonesia
I frutti del Piper longum sono dei minuscoli pallini che sono raggruppati su un’infiorescenza a spiga, l’intera infiorescenza (lunghezza 2-3 cm) viene raccolta prima della maturazione e messa ad essiccare, scurisce e acquisisce un aspetto simile ad alcune varietà di peperoncino.
Luogo di origine e storia
La pianta è originaria dell’Indonesia come il titolo suggerisce ed è diffusa dal Tibet alla Cina meridionale. Le prime menzioni in occidente si ritrovano nel mondo greco. Nello Ayurveda ne sono descritti sia gli usi come medicamento che quelli dietetici, mentre Ippocrate ne fa menzione solo come medicamento. Ma sappiamo che in realtà il pepe lungo era conosciuto e usato come spezia sia dai greci che dai romani. I romani li consideravano equivalenti e si riferivano ad entrambi come pepe, tanto da trarre in inganno Plinio il vecchio che credeva venissero dalla stessa pianta anche se altri prima di lui li avevano descritti correttamente come provenienti da piante diverse. Il pepe lungo rimarrà in auge nel mondo occidentale fino alla scoperta dell’America, dopo di che verrà abbandonato a favore del peperoncino, di aspetto simile e più facile da coltivare. Nella cucina occidentale moderna è praticamente sconosciuto ed è stato riscoperto solo recentemente con l’interesse per le cucine esotiche, invece è largamente utilizzato nella cucina dei paesi asiatici in cui è diffuso e in quella nordafricana.
Proprietà del pepe lungo dell'Indonesia
Ripetere giova e quindi come in tutte le schede sul pepe ripetiamo che parlare dei valori nutrizionali non avrebbe senso vista la quantità di spezia che si utilizza in cucina. Per quel che riguarda le proprietà il pepe lungo contiene più piperina del comune pepe nero, gli effetti sono dunque quelli della piperina ma in misura maggiore. La piperina è un vaso dilatatore, secondo la medicina tradizionale il pepe lungo avrebbe proprietà antinfiammatorie e antisettiche come quasi tutti i pepi (veri o falsi) ma più pronunciate ed anche proprietà antiallergiche ed antiasmatiche. Che dice la scienza? Diversi studi hanno documentato l’uso nella medicina tradizionale specie per quel che riguarda le affezioni respiratorie e l’azione riguardo l’asma sembrerebbe almeno parzialmente confermata in studi su modelli.
Curiosità sul pepe lungo
Alcune tribù delle foreste della Malesia lo usavano come ingrediente per produrre un veleno per le frecce.
Il pepe lungo fa parte dei rimedi fitoterapici della medicina tradizionale cinese.
Il trikatu è una preparazione Ayurvedica composta da pepe nero, pepe lungo e zenzero che aiuterebbe la digestione e il metabolismo.
Pepe lungo in cucina
Forse avrete notato un’incongruenza, abbiamo definito il gusto del pepe lungo meno aggressivo eppure abbiamo anche scritto che è più ricco di peperina (molto più ricco) del pepe nero. Come è possibile? In realtà il gusto del pepe lungo, definito da molti come delicato, è anche descritto come caldo e deciso, quindi è tutt’altro che una spezia “moscia”. Però la sua piccantezza, malgrado il contenuto di piperina più alto, viene generalmente avvertita come meno pungente rispetto a quella del pepe nero. Viene utilizzato sia su carni che su verdure, viene utilizzato spesso col pollame ma può essere usato anche sulle carni rosse, ottimo in abbinamento coi formaggi, non mancano utilizzi estrosi come quelli col gelato o con la marmellata. E a proposito di marmellata abbiamo scelto la ricetta di una crostata
Crostata semi-integrale con composta di fragole al pepe lungo
Ingredienti per una crostata da 24/26cm di diametro:
- 200gr di farina 00
- 200gr di farina integrale
- 200gr di burro
- 200gr di zucchero
- 2 uova
- qualche goccia di estratto naturale di vaniglia
- 1 pizzico di sale
- 1 kg di fragole
- 3 cucchiai di zucchero di canna
- 1 cucchiaio di succo di limone
- 1 pizzico di cannella
- 2/3 bacche di pepe lungo dell'indonesia
Preparazione:
Preparazione della frolla:
1) Lavorare le due farine con il burro freddo tagliato a cubetti, lo zucchero, il sale e la vaniglia fino ad ottenere un composto sbriciolato.
2) Aggiungere le uova lavorando velocemente fino a che l’impasto non risulterà liscio ed omogeneo.
3) Dividere l’impasto in due parti (una più grande dell’altra).
4) Coprire con la pellicola e riporre in frigorifero per almeno 30 minuti, finché la frolla non risulterà compatta e ben lavorabile.
5) Mentre aspettate che la frolla in frigorifero sia pronta lavate le fragole e tagliatele a tocchetti non troppo piccoli.
6) Mettere le fragole sul fuoco insieme allo zucchero di canna e al succo di limone.
7) Fare cuocere a fiamma dolce finché la composta non si sarà rappresa creando un fondo sciropposo e denso.
8) Quando la composta sarà pronta unire la cannella e il pepe lungo grattugiato (regolare la dose di pepe a seconda dei vostri gusti). Lasciare raffreddare.
9) Stendere la frolla (la parte più grande) e foderarvi una tortiera precedentemente imburrata e infarinata.
10) Bucherellare il fondo con i rebbi di una forchetta e distribuirvi sopra la composta.
11) Con l’altro pezzo di frolla ricavare il bordino (che poi potrete incidere o attorcigliare a vostro gusto) e i cordoncini che andranno a formare la classica griglia della crostata.
12) Infornare a 180° per circa 30-40 minuti, finché la frolla non sarà ben cotta e dorata.
Consiglio: Una volta sfornata e lasciata raffreddare potreste servire la crostata di fragole al pepe lungo ancora tiepida con del gelato alla vaniglia!
Fonte ricetta: Ilgattoghiotto.i