Pepe nero macinato Tellycherry TGEB: proprietà e benefici:


Il pepe nero Tellicherry macinato è considerata “il re delle spezie” in cucina. Si ricava da una pianta tropicale coltivata soprattutto in alcune regioni del sud-est asiatico. Per la sua crescita, questa pianta predilige un clima temperato. Il pepe nero Tellicherry é da considerarsi tra le migliori selezioni di pepe al mondo.

Ed è il pepe nero più diffuso in Italia nella forma comune. E’ un pepe mediamente piccante, lo si consiglia e lo consigliamo su tutti i piatti. Ha note speziate e aromatiche particolarmente intense, ma con richiami resinosi pungenti. Il Pepe nero Tellicherry è il pepe di referenza nelle cucine Sud-Europee che decidono di offrire grani di qualità. Molto indicato con primi piatti a base di sugo di pomodoro, fresco o in conserva.

Esalta tutte le carni alla brace , il pesce e le verdure. Il pepe nero è una spezia dalle numerose virtù, oltre al largo impiego in cucina lo trova anche nella cura del corpo. Il principio attivo più interessante contenuto nel pepe è la piperina, una sostanza in grado di stimolare il metabolismo, aiutando quindi a bruciare più calorie e a contrastare l’accumulo di grassi.

Le sue proprietà digestive sono ben note, tanto da essere usata dalla medicina ayurvedica insieme ad altre, proprio per favorire il corretto lavoro dello stomaco. Questa spezia ha poi proprietà antisettiche, depurative, espettoranti, aumenta la sudorazione ed è in grado di stimolare la produzione di endorfine, per quest’ultima proprietà è considerato anche una sorta di antidepressivo naturale. Tra le altre proprietà del pepe nero vi è anche una discreta capacità analgesica che lo vede utile nel trattamento di dolori muscolari e articolari. 

Origini e cenni di storia:

Il pepe è la bacca del Piper nigrum, una pianta rampicante della famiglia delle Piperaceae, originaria dell’India occidentale (Malabar), ma viene coltivata in modo estensivo anche in altri Paesi. Il pepe, in uso fin dalla Preistoria in India, era noto anche presso gli Egizi che sembra lo utilizzassero per l’imbalsamazione delle mummie.
Quando Alessandro Magno conquistò l’Asia nel IV secolo a.C. e furono aperte vere e proprie strade carovaniere, il pepe arrivò in Occidente. Dopo la caduta dell’Impero romano, gli Arabi presero il controllo del traffico del pepe ma con la fine dell’Impero Bizantino il commercio della spezia passò in mano alle Repubbliche Marinare di Venezia e di Genova, cui si deve la diffusione del pepe in tutta Europa.

Oggigiorno il Vietnam è il maggior produttore di pepe, seguito da Indonesia, India, Brasile, Malesia, Sri Lanka, Thailandia e Cina. Lo stesso frutto, attraverso procedimenti di lavorazione diversi, è utilizzato per produrre i vari tipi di pepe.

Quello bianco è ideale per la preparazione di salse, il pepe nero è indicato per le carni rosse, quello verde si usa soprattutto per preparare il filetto di manzo. Il pepe rosso, invece, è il meno pungente, ma è rarissimo in Occidente.

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