La medicina popolare da secoli utilizza la centinodia, delle proprietà diuretiche utili per drenare i liquidi in eccesso, e trattare le infiammazioni di vescica, reni e intestino. Inoltre, la tisana di centinodia è considerata un valido infuso per trattare i sintomi del raffreddore, la tosse e per liberare le vie respiratorie.
Centinodia: proprietà e benefici
Considerata un ottimo rimedio di fitoterapia, la centinodia o correggiola, è stata usata nella tradizione erboristica come diuretico, per il benessere dei reni e della vescica.
Agisce sui reni mantenendone il corretto funzionamento, fornendo sollievo agli stati di irritazione e gonfiore associati ai disturbi renali, come l'edema del pedale o il bruciore nella minzione.
Incoraggia la diuresi nei casi di ritenzione urinaria, rilassa la vescica e favorisce l'espulsione dei liquidi dal corpo.
Anticamente, questa pianta era utilizzata nella cura per rimuovere i calcoli renali tramite la tisana depurativa.
La centinodia, però, è nota tradizionalmente anche come rimedio fitoterapico per trattare i sintomi del raffreddore, comprese la congestione nasale, il mal di gola e la tosse. Si suppone che la tisana di centinodia abbia proprietà espettoranti naturali e possa lenire le irritazioni, in modo da liberare dal muco e aiutare le persone a respirare più facilmente.
Le qualità espettoranti ed emollienti della centinodia, infatti, determinano una risorsa in caso di mal di gola ed eccesso di catarro; in particolare, per calmare la tosse e donare sollievo all'apparato respiratorio.
Il contenuto di acido salicilico della centinodia (o corregiola) può essere utile per rafforzare il tessuto connettivo dei polmoni, ed è il principio attivo che le dona le proprietà antinfiammatorie naturali.
Oltre all'acido silicico, questa pianta è ricca di flavonoidi, noti antiossidanti che migliorano i tessuti dei vasi sanguigni, e donano un valore benefico per la bellezza della pelle. L'infuso di centinodia può essere applicato topicamente per migliorare le irritazioni cutanee.
Grazie al suo elevato contenuto di tannini, la Centinodia è anche considerata un rimedio come astringente, in funzione anti diarroica.
Le sue proprietà rallentano i movimenti intestinali, riducono la durata della dissenteria e forniscono sollievo per i sintomi come il dolore addominale e la debolezza.
Una tisana alla centinodia, è considerata un toccasana naturale anche contro l'irritazione delle gengive, e per la salute orale.
Origini e Storia della coltivazione
La pianta, apparentemente originaria dell'Eurasia e del Nord America, si è naturalizzata nelle parti temperate dell'emisfero meridionale.
È ormai diffusa in molti paesi delle regioni temperate del pianeta, e in India troviamo la centinodia sull'Himalaya, ad altitudini di oltre 3.000 metri.
Il suo nome deriva dall'accostamento tra centum cento e nodus nodo. Questo è dovuto al fatto che nella pianta si formano molti nodi, e infatti anche in inglese si chiama knotweed (erba nodosa).
Anche nel nome scientifico polygonum deriva da un accostamento che sembra rimandare alla geometria, ma in realtà deriva da molti (polys) e (gonon) nodi o ginocchia.
L'aggettivo aviculare è dovuto al fatto che piace molto agli uccelli. In Italia questa pianta nel tempo ha preso diversi nomi nelle sue varietà; tra cui bistorta centinodio, poligono degli uccelli o poligono centinodia, oltre a centinodia e correggiola.
Le sue origini sono comunque molto antiche, dato che sono stati ritrovati dei fossili di Centinodia appartenenti al periodo geologico Terziario.
In tempi passati la centinodia è stata usata come rimedio antinfiammatorio per la tubercolosi polmonare e la bronchite cronica. Una tisana per bronchi e polmoni, che in tempi recenti è stata considerata soprattutto per le sue proprietà lenitive. La sua funzione depurativa, è stata utile anticamente per espellere i vermi intestinali.
Pianta e fiori
Questa pianta, dal nome scientifico Polygonum aviculare, è originaria del Nord America e dell'Eurasia, ormai diffusa in tutte le regioni temperate del mondo.
Fa parte delle Polygonaceae, e si sviluppa tra i 10 e i 40 centimetri di altezza, con una radice legnosa e ramificata. Viene considerata un'erba infestante a crescita bassa.
Si sviluppa al meglio nelle zone come sentieri e percorsi per animali, nei prati, lungo i bordi della strada o delle zone sabbiose, e anche nelle crepe delle superfici pavimentate.
La centinodia tollera anche terreni con un alto contenuto di sale, calcio e contaminazione da metalli pesanti.
Fiorisce da giugno ad ottobre, con fiori regolari, verdi con margini bianchi o rosa. Dona poi un frutto (achene) ovale, che diventa marrone scuro o nero.
L'erba della pianta per la tisana viene raccolta in estate e all'inizio dell'autunno; sarà poi essiccata per un uso successivo.
Valori nutrizionali della Centinodia
Di questa pianta si utilizzano diverse parti, che contengono tannini, flavonoidi (avicularina - quercetina), mucillagine, alcaloidi e l'acido salicilico.
Inoltre, sono presenti derivati delle cumarine (umbelliferone e scopoletino).
Come adoperare la Centinodia nella tisana
L'infuso di Centinodia si ottiene dall'erba in taglio tisana, da inserire in una tazza (250 ml): circa 3-5 grammi con acqua a 100 °C.
Lascia in infusione dai 5 ai 7 minuti, prima di bere la tisana diuretica.
Aggiungi miele o zucchero, se lo desideri.
Centinodia: effetti collaterali e controindicazioni
Nonostante sia considerata una pianta senza particolari effetti avversi, la centinodia è sconsigliata ad alti dosaggi.
L'eccesso di infusioni alla centinodia, potrebbe provocare disturbi gastrointestinali, in particolare per chi soffre di reflusso gastroesofageo e ulcera gastrica.
Non è indicata l’assunzione in gravidanza o durante l’allattamento.