L'uso di questa pianta come rimedio per le vie urinarie è noto da secoli, considerata in passato come antisettico naturale per il tratto urogenitale. Ancora oggi la fitoterapia considera le foglie di uva ursina utili per la loro capacità di prevenire le irritazioni delle vie urinarie e disintossicare la vescica. Aiuta a ridurre le infiammazioni dell'intestino e, conseguentemente, del tratto urinario.
Uva Ursina in foglie: proprietà e benefici
Come menzionato, l'uso più comune di queste foglie è stato storicamente quello di trattare le infezioni del tratto urinario e le condizioni di irritazione relative alla vescica.
Le virtù dell'uva ursina favoriscono il benessere del tratto urinario, specialmente in condizioni come cistite e uretrite. La ricerca moderna, gli scienziati ha fatto luce sui componenti che rendono queste foglie efficaci per questi tipi di trattamenti.
L'uva ursina contiene il composto dell'arbutina, che possiede la capacità di drenare l'acqua in eccesso dalle cellule, promuovendo un effetto di purificazione sui reni (infatti la pianta era usata anticamente anche in caso di nefrite). L'arbutina produce un effetto depurativo sulla mucosa urinaria, un glucoside utile al trattamento dei disturbi del tratto urinario. L'arbutina viene in parte assorbita, in parte subisce l'escrezione dai reni, con un effetto antisettico naturale sulla mucosa urinaria. Calma le irritazioni delle pareti della vescica, rafforzando contemporaneamente il rivestimento del tratto urinario.
Favorisce l'equilibrio del pH dell'urina, che non diventa troppo acido, e aiuta nel mantenere il benessere delle vie genito-urinarie. La tisana di uva ursina è stata considerata favorevole anche per il benessere dei reni e del fegato. Possiede delle proprietà anti-litiche che agevolano lo scioglimento dei cristalli che possono produrre i calcoli renali. Utile come disintossicante per la pulizia del fegato, agisce anche sul tratto gastrointestinale in modo benefico, contrastando batteri nocivi per l'intestino. Un'azione che risulterà benefica anche per la vescica.è
Tra le proprietà dell'uva ursina ci sono le sostanze che aiutano contro la ritenzione idrica, degli elementi diuretici naturali come l'acido ursolico, e dei potenti astringenti. Promuove un maggiore flusso di urina, e per questo facilita anche la riduzione del gonfiore e la ritenzione idrica per favorire la perdita di peso. L'azione diuretica e disintossicante, aiuta ad eliminare i sali in eccesso e le tossine, con un'azione di pulizia ottimale per reni e vescica. I tannini contenuti nell'uva ursina, in più, sono ottimi per il benessere dell'utero, dato che la loro azione di purificazione agevola contro le infezioni urinarie e il proliferare dei batteri nell'urina. Anche l'allantoina contenuta nelle foglie di uva ursina, è un ottimo antiossidante per la protezione delle cellule sane. È stata usata in passato anche per lenire i sintomi dell'artrite e altri problemi articolari, come antinfiammatorio naturale.
Origini e Storia della coltivazione
L'uva ursina ha una storia antica come albero noto agli esseri umani, un arbusto a crescita bassa originario delle regioni settentrionali del pianeta. Oggi è diffuso in Asia, Europa e America centro-settentrionale. È nota coma ursina perché dall'osservazione umana, gli orsi si sono sempre mostrati golosi di questo frutto. A seconda delle culture è stato ribattezzato con diversi nomi, e la pianta è stata usata per usi medicinali. Gli usi delle foglie di uva ursina risalgono a molti secoli fa, e per quasi 2.000 anni è stata un rimedio naturale soprattutto per le infezioni della vescica e del tratto urinario. Le erbe hanno giocato un ruolo importante come rimedi prima della medicina moderna, e in erboristeria l'uva ursina era considerata un trattamento comune per la vescica e le infezioni correlate. Presente in quasi tutte le farmacopee, si fa risalire il suo uso medicinale al II secolo d.C. Il potere astringente delle foglie, utile per trattare problemi del tratto urinario, ha reso l'uva usina molto utilizzata anche in seguito.
Ci sono testimonianze del XIII secolo, e fino all'età moderna – nel 1601 fu descritto dal medico e botanico Carolus Clusius nel 1601. L'uva ursina era raccomandata per uso medicinale ancora nel Settecento e fino ad oggi, a volte con il nome di Arbutus. Oltre ai composti organici che donano dei benefici per la salute, nella pianta ci sono anche elementi leggermente narcotici, simili alla cannabis. Le foglie venivano fumate per calmare il mal di testa, ed è per questo che la reputazione dell'uva ursina è stata anche negativa in alcuni casi.
La somministrazione più diffusa è sotto forma di infusione, con un effetto lenitivo e astringente, oltre alla notevole azione diuretica. Nei secoli è stata sempre considerata una pianta di grande valore per il trattamento delle malattie della vescica e dei reni, che rafforza le vie urinarie. A volte, oltre alla semplice infusione di foglie in acqua bollente, si combinava l'uva ursina con altri ingredienti come corteccia di pioppo e radice di altea. Le foglie secche sono l'unica parte della pianta usata in medicina. Di solito sono raccolte in settembre e ottobre, selezionando quelle verdi e facendole essiccare tramite esposizione a calore moderato. Nelle foglie è così abbondante il tannino, che venivano storicamente usate per la concia del cuoio in Svezia e in Russia. Le bacche di uva ursina vengono adoperate come cibo per il pollame, mentre il bestiame evita la pianta.
Pianta e fiori
L'uva ursina è un frutto che appartiene al genere Arctostaphylos uva-ursi, della famiglia Ericaceae. È un piccolo arbusto dai fusti molto ramificati e irregolari, distribuito nella maggior parte dell'emisfero settentrionale, nelle latitudini settentrionali e nelle alte montagne d'Europa, Asia e America. Mostra foglie sempreverdi, una bacca liscia con cinque noccioli e un solo seme, Cresce meglio su terreni acidi, da secchi a medi, e ben drenati, in pieno sole. Tollera poca ombra ma resiste molto bene ai climi invernali. A crescita lenta, arriva fino a circa mezzo metro di altezza, ma si diffonde con ramificazioni flessibili in larghezza. Le foglie sono a stelo corto e coriacee, arrotondate all'estremità, sempreverdi di colore verde scuro; lucide e più chiare sotto. Diventano bronzee in inverno prima di tornare verdi in primavera. I piccoli fiori pendenti, mostrano un colore bianco-rosa e sbocciano in aprile e maggio. I frutti rotondi simili a bacche (drupe), maturano in agosto-settembre.
Valori nutrizionali delle foglie di uva ursina
Queste foglie contengono diversi composti, tra cui il principale costituente è il glucoside arbutina. Alcuni altri elementi sono methyl-arbutina, acido gallico, acido ursolico, acido ellagico e tannico. Il tannino è presente in ottima percentuale. La composizione chimica, inoltre, include vari flavonoidi e oli essenziali, e l'allantoina.
Come adoperare le foglie di uva ursina nella tisana
L'infuso si ottiene inserendo in una tazza (250 ml), circa 3-5 grammi delle foglie di uva ursina, con acqua a 100 °C. Lascia in infusione dai 5 ai 7 minuti, prima di bere la tisana drenante. Aggiungi miele o zucchero, se lo desideri.
Uva ursina in foglie: effetti collaterali e controindicazioni
L'uso troppo frequente di questa tisana va evitato, dato che per periodi prolungati potrebbe dare effetti collaterali, a coloro che si trovano in alcune condizioni di salute. L'uva ursina può dare dei rischi a chi soffre di patologie epatiche o renali, dato che l'idrochinone contenuto può causare tossicità epatica, se consumato in eccesso. Anche per i disturbi renali, si possono aggravare alcuni problemi, ed è utile consultare il proprio specialista prima di assumere regolarmente l'uva ursina. L'Uva-ursi potrebbe interferire con la condizione delle persone che mostrano una retina sottile.
La sua azione diuretica, inoltre, potrebbe interagire con i medicinali a base di litio. Tra gli effetti collaterali possibili ci sono nausea, dolori allo stomaco, urine di tonalità verde-marrone. L'infuso di uva ursina è sconsigliato alle donne incinte o che allattano.