Questo rimedio erboristico, derivato dalla pianta nota anche Silybum marianum, deve la sua fortuna ai principi attivi contenuti come la silimarina. Grazie a questi composti vegetali, può donare al nostro corpo benefici antiossidanti e antinfiammatori naturali.
Cardo mariano: proprietà e benefici
La silimarina e le altre sostanze contenuti in questa erba officinale, sono state tradizionalmente adoperate per trattare problemi epatici, e in secondo luogo per stimolare la secrezione di latte materno. Considerato per i suoi effetti di protezione del fegato, il cardo mariano era indicato nei casi di insufficienza epatica spuria, epatiti acute, epatiti infettive e tossiche. Inoltre, era una cura naturale antica per condizioni come la cirrosi e la steatosi epatica.
Ancora oggi viene usato come fitoterapia complementare da persone che hanno danni al fegato dovuti a condizioni come danni da alcol, il fegato grasso, l'epatite e altri disturbi epatici. Viene considerato benefico per proteggere il fegato dalle tossine, e che vogliono ridurre l'infiammazione di questo organo. I radicali liberi contenuti nel cardo mariano, possono donare sollievo ai processi epatici, quando il fegato metabolizza le sostanze nocive.
Le sue proprietà antiossidanti, dovute alla silimarina, sono considerate utili anche nella prevenzione dell'invecchiamento, in particolare con funzioni neuro-protettive. Sempre questa sostanza antiossidante, in una tisana al cardo mariano, può donare sollievo per le irritazioni che portano a mal di testa, dolori articolari e disturbi di stomaco.
A tal proposito, per chi soffre di stitichezza, gonfiore, crampi o flatulenza eccessiva, un infuso di cardo mariano può aiutare il sistema digestivo, garantire il corretto assorbimento dei nutrienti e alleggerire l'infiammazione nei tessuti dell'intestino.
La tisana di semi di cardo mariano, inoltre, possiede proprietà diuretiche, è eccellente per disintossicare da grassi, tossine e acqua in eccesso. La diuresi può ridurre lo sforzo sul sistema renale e linfatico - aiuta la salute dei reni e della vescica.
Storicamente, il cardo mariano era famoso per aumentare la produzione di latte materno, durante l'allattamento.
Ancora oggi, l'effetto galattogogo secondo gli studi viene promosso dalla silimarina e altri bioflavonoidi (fitoestrogeni), che stimolano la prolattina, l'ormone preposto alla produzione del latte.Dal cardo mariano, si estrae un fito-complesso che poi per avere i massimi effetti, viene unito ad altri complessi vegetali.
Origini e Storia della coltivazione
Questa pianta è originaria della regione mediterranea, è abbastanza resistente e può sopravvivere in climi temperati e moderati: ecco il motivo per cui oggi si trova in tutto il mondo. Il nome cardo mariano deriva da una leggenda cristiana. I caratteristici fiori viola presentano delle venature bianche, che furono causate da una goccia di latte della Vergine Maria caduta sulle sue foglie durante l'allattamento di Gesù nella fuga in Egitto.
È stata usata nella medicina tradizionale per migliaia di anni, adoperando i potenti principi attivi che si trovano nei fiori e nei semi. Veniva utilizzata soprattutto per trattare i disturbi del fegato e della cistifellea, promuovere la produzione di latte materno, e proteggere il fegato dai morsi tossici dei serpenti, dall'alcol e da altri veleni ambientali. Ancora oggi, continua ad essere una delle scelte preferite dai professionisti della fitoterapia e dei rimedi naturali.
Pianta e fiori
La pianta erbacea del cardo mariano (Silybum marianum (L.) Gaertn.) è biennale o annuale, e appartiene alla famiglia delle Asteracee.Si tratta di una pianta presente in tutto il bacino del Mediterraneo, robusta, che cresce fino a un metro di altezza e mostra uno stelo ramificato. Impiega due anni per completare il ciclo di crescita, ed è conosciuta per il suo fiore dalla forma unica, e le foglie pungenti al tatto se non si fa attenzione.
I capolini sono di colore rosso porpora e fioriscono diversamente: in estate al nord e in inverno nell'emisfero sud. I frutti sono acheni neri con un lungo pappo bianco. Ogni fiore di cardo mariano può produrre quasi 200 semi, quindi in una pianta ogni anno si raccolgono circa 6.000 semi.
Valori nutrizionali del Cardo mariano
Come molti semi, quelli del cardo mariano possiedono poche calorie (kcal 17 / 100 g), buone quantità di fibre, zuccheri, proteine, alcune proteine, pochi grassi. Sono presenti minerali preziosi come potassio, sodio e calcio.
Nei suoi frutti, acheni, contiene la miscela di flavonolignani (struttura di flavoni e lignani) chiamata silimarina, il cui principio attivo è la sibilina. Contiene anche diversi bioflavonoidi (fitoestrogeni) anch'essi parte dei flavonolignani, che supportano la regolare produzione ormonale femminile e del latte materno.
Come adoperare il Cardo mariano come tisana e in cucina
Il tè al cardo mariano si ottiene mettendo in infusione i semi schiacciati della pianta, e i frutti – gli acheni molto ricchi di silimarina e flavonoidi.Per un buon infuso, è consigliabile utilizzare i semi del cardo mariano per una tazza (250 ml), circa 3-5 grammi con acqua a 100 °C. Lascia in infusione dai 10 ai 12 minuti, prima di bere la tisana.
Aggiungi miele o zucchero, se lo desideri.
Cardo mariano: effetti collaterali e controindicazioni
Sebbene sia una tisana sicura a base di semi, assumere il cardo mariano in dosi eccessive potrebbe provocare una serie di effetti collaterali, tra cui mal di testa, nausea, diarrea, gonfiore addominale. Sono possibili anche reazioni allergiche, nelle persone con allergie all'ambrosia, alle margherite, ai carciofi, al kiwi.