In generale i caffè della Tanzania si distinguono dagli altri caffè africani per essere un po’ meno corposi con un aroma leggero, fruttato e una bassa acidità.

Storia della produzione di caffè in Tanzania

La coltivazione del caffè in Tanzania non è tradizionale come in Etiopia, terra di origine della Coffea arabica, anzi vi fu introdotta abbastanza tardi (solo nel 1898) dai missionari cattolici. Attualmente l’esportazione di caffè rappresenta il 3,3% delle esportazioni del paese e si pone al secondo posto dopo quella del tabacco nell’agricoltura tanzaniana che a sua volta rappresenta il 24% del PIL del paese. Attualmente si individuano 4 aree principali di produzione ma esattamente come in Kenya non essendo la coltivazione parte della cultura tradizionale per la commercializzazione si è adottato il sistema coloniale ereditato dai britannici, la classificazione in base alla grandezza dei chicchi (chicchi più grandi migliore qualità, in questa classificazione il top è la AA).

A differenza di altri paesi grandi produttori di caffè la Tanzania produce anche molta robusta (che, lo ricordiamo, è ricavata da una diversa specie di pianta la Coffea canephora) ben il 30% della produzione. Sono soprattutto i piccoli coltivatori (che forniscono l’80% della produzione) a coltivare anche la robusta e lavorano i chicchi col metodo naturale, mentre le grandi piantagioni si concentrano sulla più pregiata arabica trattata col metodo lavato.

Per quel che riguarda le regioni, anche se come abbiamo detto difficilmente troverete caffè della Tanzania commercializzato in base alla regione di origine, da Kagera e Bukoba sulle coste del lago Vittoria viene la robusta, mentre dalle regioni Kilimangiaro e Arusha, elevate e con suolo vulcanico (il più alto monte dell’Africa è in effetti un vulcano) naturalmente vengono i caffè migliori. La zona del fiume Ruvuma viene considerata ad alto potenziale per lo sviluppo di caffè di alta qualità si tratta infatti di una regione che prende nome dal fiume che scorre nella parte più bassa ma che ha altopiani che arrivano fino a 2000 metri. Infine la regione di Mbeya nel sudovest del paese caratterizzata da terreno fertile e abbastanza pioggia è la più importante per l’agricoltura in Tanzania e sta cercando di sviluppare anche quella del caffè.

La qualità del caffè tanzaniano

Le varietà di Coffea arabica coltivate in Tanzania sono: Bourbon (una delle due varietà originarie da cui derivano le altre), Kent (una varietà derivata dalla Typica non molto conosciuta e diffusa, coltivata solo in Africa e Indonesia, ha un’acidità contenuta), Nyassa (una sottovarietà di Typica originatasi in Malawi, ha buone qualità organolettiche e il vantaggio di resistere ad alte temperature e clima secco un po’ meglio rispetto ad altre varietà di caffè, notoriamente il caffè non ama né temperature troppo basse né troppo alte e di certo non ama il clima molto secco) e Blue Mountain (sottovarietà di Typica originaria della Giamaica) . Come anticipato, icaffè provenienti dalla Tanzania si caratterizzano per un aroma delicato e minore corpo oltre a una più bassa acidità rispetto ad altri caffè africani. Inoltre si avvertono aromi floreali e fruttati e questo non sorprende anche perché il metodo naturale utilizzato dai piccoli coltivatori permette al chicco di assorbirli dai rimasugli di polpa della

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