Nota come Ashwagandha o ginseng indiano, quest'erba è nota da secoli nella tradizione ayurvedica e della medicina orientale come un tonico naturale. La pianta, e in particolare la polvere della radice, è stata considerata un rimedio erboristico per alleviare lo stress fisico e mentale, aumentare l'energia e favorire il benessere. Può rappresentare una risorsa per affrontare periodi di stanchezza e tensione.
Withania Somnifera Ashwagandha: proprietà e benefici
I benefici dell'Ashwagandha comprendono le sue capacità di tonico-adattogeno per la stanchezza fisica e mentale. Induce una sensazione di rinvigorimento, dona energia e favorisce le prestazioni atletiche, senza provocare agitazione. Per questo è nota anche come "ginseng indiano". La sua capacità di ridurre lo stress, rende questa pianta una risorsa che aiuta l'organismo a far fronte alle tensioni e ai cambiamenti repentini. Agisce sull'attività dei meccanismi che regolano la risposta all'affaticamento, controllando le sostanze attivate dallo stress. La sua azione può alleviare l'agitazione, e spesso Ashwagandha viene usata per contrastare gli stati di apprensione come supporto per gli attacchi di panico. Inoltre, è detta “somnifera” perché concilia il regolare ritmo del sonno, placando l'agitazione e la difficoltà ad addormentarsi. Facilita il rilassamento e il benessere mentale, nei periodi più faticosi, migliorando la concentrazione e l'attenzione. La versione della Withania Somnifera o Ashwagandha in polvere Bio è ottima come tonico anche per chi cerca un integratore sportivo naturale. Si può assumere per contribuire a migliorare le prestazioni sportive durante gli sforzi fisici, favorendo la forza muscolare e un buon assorbimento di ossigeno durante l'attività sportiva intensa (in condizioni aerobiche). L'assunzione di Ashwagandha può favorire la concentrazione e le funzioni cognitive, migliorando l'attenzione e le prestazioni a livello mentale. La capacità tonica agisce anche con effetti antiossidanti, che migliorano le nostre difese immunitarie oltre al benessere cognitivo. Le sue proprietà possono aiutare a proteggere le cellule dai danni cellulari causati dai radicali liberi.
Origini e Storia della coltivazione
La pianta di Ashwagandha è originaria dell'India e del sud-est asiatico. Oggi l'Ashwagandha è un arbusto che oggi cresce in diverse regioni dell'Asia e dell'Africa, in particolare in Cina, India, Sri Lanka, Pakistan e Afghanistan. Il suo nome è composto da due parole sanscrite: ashwa che significa "cavallo" e gandha che significa "odore". Può derivare dall'odore di cavallo che emette l'erba, oppure dal fatto che simboleggia la forza di un cavallo. È conosciuta anche come “ginseng indiano” per queste sue proprietà tonico-adattogene e con il nome di “ciliegia invernale indiana”. Da secoli le popolazioni dei territori indiani e orientali usano estratti o polvere, ricavati dalla radice o dalle foglie della pianta, come rimedi naturali. Nella tradizione delle cure erboristiche del sistema indiano ayurvedico, l'Ashwagandha è considerata un Rasayana (tonico). È stata usata in passato per trattare ansia e problemi di fertilità, come tonico nervino per sostenere la vitalità. Nell'Ayurveda questo Rasayana è un agente adattogeno / antistress, considerato utile alle persone debilitate. La pianta è presente nei testi ayurvedici, che risalgono a circa il 200 a.C. anche se la tradizione ayurvedica ha circa 5.000 anni e probabilmente questo rimedio era già noto. È presente anche nella cultura medica Unani, le cui origini risalgono all'antica Grecia, in cui era chiamata asgandh, coltivata in Grecia e in Medio Oriente Il termine botanico Withania deriva dalla commemorazione dello uno scienziato Henry T. Maire Silvertop Witham (1779-1844), mentre somnifera deriva dalle proprietà sonnifere e tranquillanti della pianta. Solitamente, nella tradizione l'Ashwagandha è disponibile come churna, una polvere finemente setacciata che può essere mescolata con acqua, miele o ghee (il burro chiarificato indiano). Negli ultimi anni, l'Ashwagandha ha guadagnato popolarità nei paesi occidentali, diventando anche una bevanda diffusa come integratore alimentare. Apprezzato in particolare nella versione di Ashwagandha in polvere bio, proveniente da coltivazioni biologiche.
<h2style="text-align: justify;">Pianta
La pianta di ashwagandha è un piccolo arbusto con fiori gialli detto botanicamente Withania somnifera, della famiglia delle Solanaceae. Cresce nelle regioni subtropicali secche, come pianta perenne nel suo habitat fatto di aree aperte. Si adatta bene anche ai vasi, l'importante è che sia coltivata in un'area che riceva pieno sole e abbia un buon drenaggio. Preferisce un terreno sabbioso, fiorisce e fruttifica nel primo anno. Le foglie alterne sono opposte ai germogli fioriti, e mostrano un odore intenso, come le radici.
Valori nutrizionali della Withania Somnifera Ashwagandha
La polvere contiene diverse sostanze nutrizionali come carboidrati, proteine, fibre e pochi grassi. Le sostanze attive della Withania somnifera comprendono come principali costituenti fitochimici i withanolidi: withaferina A, alcaloidi, lattoni steroidei (withanolidi, withaferine), saponine, etc. I withanolidi sono simili ai ginsenosidi del Panax ginseng come struttura, ecco perché l'Ashwagandha si chiama anche ginseng indiano.
Come consumare l'Ashwagandha in polvere
La polvere di Withania Somnifera può essere assunta sciolta in un bicchiere d'acqua oppure si può consumare aggiungendola a succhi di frutta, frullati, centrifugati di frutta o verdura. Per avere delle informazioni sulle dosi dell’Ashwagandha in polvere si consiglia sempre di rivolgersi ad un esperto in naturopatia, fitoterapia o erboristeria. Mediamente, il dosaggio è relativo agli obiettivi da raggiungere, con una dose di 2-5 grammi al giorno per migliorare le prestazioni fisiche e mentali; il dosaggio giornaliero va suddiviso in 2-3 dosi nell'arco della giornata. L'Ashwagandha può essere assunta ad ogni ora del giorno, dal mattino alla sera in base alle preferenze personali.
Withania Somnifera - Ashwagandha: effetti collaterali e controindicazioni
Non sono note particolari controindicazioni, ma è necessario non eccedere nelle dosi, ed evitare di usarla per periodi continuativi troppo lunghi (oltre i 3 mesi). L'assunzione eccessiva può provocare effetti lassativi, nausea, disturbi gastrointestinali, sonnolenza. L'ashwagandha non è consigliata in fase di gravidanza, allattamento, a coloro che stanno assumendo farmaci sedativi.