Tra le varie parti della bardana, sappiamo che nell'estratto di foglie, i composti attivi isolati possono essere benefici per la pelle.
Spesso è stata indicata nel passato come pianta curativa per acne, dermatiti, psoriasi, eczemi. Questa sua proprietà deriva dalla presenza di acidi fenolici, tra cui la arctiopicrina, che contengono delle caratteristiche antisettiche naturali.
Bardana: proprietà e benefici
Tali proprietà purificanti, sono utili anche per fare della bandana un rimedio naturale per i disturbi da cistite, e per irritazioni del cavo orale.
Le foglie di bardana, infatti, possiedono caratteristiche in grado di inibire la crescita di microrganismi nella cavità orale.
La bardana è considerata una pianta che migliora la disintossicazione del corpo grazie all'attività drenante.
Gli acidi contenuti facilitano l’eliminazione di tossine dall’organismo e con miglioramento dell’attività di reni, fegato, intestino. L'assunzione di questi principi benefici può avvenire tramite tisane di foglie di bardana.
Per altri benefici dermatologici, invece, si possono eseguire per uso topico impacchi e lozioni che migliorano l’aspetto di pelli grasse e tendenti all'acne - migliora i sintomi dell'acne vulgaris.
La bardana in foglie può essere applicata come lozione sui punti neri, per trattare la dermatite seborroica, e per lenire le irritazioni cutanee – con proprietà anti-prurito.
Storicamente, la bardana era nota per favorire la prevenzione delle infezioni della pelle, pure in funzione anti-fungina, e per calmare le ustioni.
La bardana contiene anche molti antiossidanti e può svolgere un'azione anti-invecchiamento.
Può migliorare l'elasticità e la sintesi del collagene, e ridurre la formazione delle rughe.
Origini e Storia della coltivazione
La bardana è una pianta la cui famiglia originaria (Asteracea) deriva probabilmente dal Sud America, ma comunque è presente da millenni in Asia ed Europa – dove è stata usata da molte culture diverse, ottenendo nomi diversi.
Il nome latino Arctium Lappa, deriva da due fonti. La prima, greca, sembra derivare dalla parola greca arktos ossia orso - riferendosi ai frutti dal rivestimento peloso. La seconda, deriva dalla parola latina labein, che significa aggrapparsi, oppure dal celtico lappa ossia mano – in ogni caso, ci si riferisce ai fiori che si attaccano ai passanti, uomini o animali.
Per centinaia di anni, in Oriente la bardana (Niu Bang Zi in cinese) è stata usata come ingrediente culinario che viene normalmente bollito nella salsa di soia in Corea e Giappone.
In diverse parti del mondo, non solo in Asia ma anche in Europa e tra i nativi americani, la radice bardana era parte del prontuario dei guaritori popolari.
La bardana è stata usata nella medicina tradizionale cinese (MTC), per tante sue caratteristiche salutari, dalla purificazione del sangue, al trattamento del diabete, fino alla depurazione del fegato (epatoprotettivo).
Grazie alle caratteristiche diuretiche e sudorifere, viene considerata come una pianta depurativa importante, e utile anche per la sudorazione in modo da trattare influenze e raffreddori.
La medicina popolare assegnava alla pianta anche proprietà lassative e antireumatiche – contro i dolori dell'artrite e della gotta.
La radice veniva raccolta prima della fioritura, poi tagliata ed essiccata – per ricavarne l'ottimo contenuto di inulina – una sostanza che allora era considerata di grande azione contro batteri e funghi.
Le foglie di bardana, venivano utilizzate fresche o secche, per il loro contenuto ugualmente valido di inulina, e del principio amaro di arctiopicrina - causa delle proprietà fitoterapiche della pianta.
In particolare, per uso topico, le foglie di bardana venivano considerate rinfrescanti e buone per trattare vecchie ulcere e piaghe, in modo calmante.
Le foglie venivano applicate anche con con vino, contro il morso dei serpenti, oppure con il bianco dell'uovo per le ustioni, ferite e irritazioni della pelle.
Alcune testimonianze, parlano di una guarigione dalla malattia infettiva della pelle del re Enrico III di Castiglia (fine XIV secolo), grazie agli estratti di bardana proposti da un medico italiano.
Anche i nativi americani conoscevano la bardana: usavano la pianta intera come cibo, e bollivano lo stelo nello sciroppo d'acero. Dal punto di vista medico, gli indiani la usavano per curare i reumatismi, per purificare il sangue e aiutare la circolazione, per la pertosse.
Una curiosità, è che gli aculei di bardana sono stati anche l'ispirazione per l'inventore delle chiusure in velcro, dopo averli trovati incastrati nella pelliccia del cane.
Pianta e fiori
La Arctium lappa, comunemente chiamata bardana maggiore, gobō, o con altri nomi locali, è una specie eurasiatica di piante della famiglia Aster.
La bardana è stata coltivata nei giardini, fin dall'antichità, per la sua radice usata in modo commestibile.
Si tratta di una pianta biennale, che cresce con una lunga radice a fittone e un cesto di foglie il primo anno, uno stelo di fiori il secondo anno, produce il seme e muore.
Le piantine di bardana assomigliano a molte altre piantine di erbacce infestanti, fino a quando non assumono una forma definita.
Il colore delle foglie varia da verde grigiastro a intenso nella parte superiore, con una parte inferiore più chiara.
Nella culture dove era considerata commestibile, si raccoglievano le giovani foglie di bardana e i gambi all'inizio della primavera per farne delle insalate, oppure aggiungerli ad un soffritto. I gambi hanno un sapore delicato, simile a quello degli asparagi.
La bardana in Giappone presenta una coltura di radici chiamata Gobo, che vengono raccolte e lavate. Sono considerate croccanti come le carote, e hanno un sapore leggermente dolce.
I fiori di bardana assomigliano ai fiori di cardo, con petali appuntiti rosa-violacei, molto appariscenti per attirare gli insetti impollinatori.
Valori nutrizionali delle foglie di Bardana
Tra le componenti di questa pianta ci sono differenti nutrienti, in parte nella radice e parte nelle foglie.
I principali componenti bioattivi della bardana sono alcuni acidi organici (come acido caffeico, acido clorogenico) e sostanze come inulina e arctiopicrina (lattone sesquiterpenico cristallino – elemento a base di
Inoltre, mette a disposizione alcuni minerali, vitamine, e amminoacidi e oli volatili.
Come consumare la Bardana come tisana e in cucina
Per un buon infuso delle foglie taglio tisana, è consigliabile utilizzare per una tazza (250 ml), circa 3-5 grammi, con acqua a 100 °C.
Lascia in infusione dai 5 agli 8 minuti, prima di bere la tisana.
Bardana: effetti collaterali e controindicazioni
La bardana è generalmente considerata un alimento sicuro, tuttavia si consiglia sempre cautela nell'assunzione per le donne in gravidanza e in fase di allattamento.
È possibile una reazione allergica a chi è sensibile alla famiglia delle Asteraceae/Compositae, che include calendula, ambrosia, crisantemi, e margherite.
Se l'uso di bardana genera sintomi di dermatite, interrompere l'uso fino alla scomparsa dei sintomi, e consultare un medico.
La bandana potrebbe rallentare la coagulazione del sangue e, quindi è sconsigliata in associazione con farmaci anticoagulanti.