Quest'erba profumata al limone, è stata usata nei secoli per le sue doti calmanti sul sistema nervoso, e come lenitivo per l'apparato digerente. I potenziali benefici della melissa sono tanti, dovuti ai composti attivi presenti nella pianta, tra cui tannini, flavonoidi, acidi e altri composti polifenolici, così come diversi minerali e vitamine.

Melissa: proprietà e benefici

Le foglie di melissa in tisana, sono note in erboristeria per la loro capacità di rilassare, migliorare l'umore e alleviare lo stress. L'assunzione di melissa allevia gli effetti negativi che l'ansia e lo stress quotidiani hanno sul nostro umore, calmando il sistema nervoso e riducendo la sensazione di tensione.

Nel caso di eccessivo nervosismo ed eccitazione, infatti, la melissa in tisana può essere utile per agevolare la calma, e riportare la concentrazione. Per favorire il sonno, la melissa in tisana è in grado di fornire un sedativo naturale che aiuta a rilassarsi. La natura sedativa di questa tisana aiuta anche a ridurre la pressione sanguigna. Un certo numero di componenti attivi della foglia secca di melissa, dona effetti antiossidanti, leggermente sedativi e ansiolitici, con un meccanismo ancora non identificato ma storicamente accettato.

Alcuni studi sulle proprietà della melissa, si sono concentrati negli ultimi anni anche sulle possibilità che questa infusione ha di migliorare le funzioni cognitive di memoria e concentrazione.

A livello digestivo, la melissa è una pianta nota per migliorare il processo di digestione e il transito intestinale. Per calmare lo stomaco è noto l'infuso di melissa, adatto a chi soffre regolarmente di indigestione, flatulenza, costipazione, reflusso acido, gonfiore addominale.

In particolare, può essere benefica se si soffre di dolori addominali, ed è utile per ridurre i crampi mestruali. Le proprietà sedative e analgesiche della melissa, combinate con gli effetti antispasmodici, possono lenire il disagio della sindrome premestruale, anche alleviando i cambiamenti di umore che spesso accompagnano le mestruazioni.

Come tisana calmante dello stomaco può aiutare nel trattamento della nausea, mentre le proprietà rilassanti e vaso-dilatatorie della melissa sono utili per il mal di testa e il mal di denti. Si può anche applicare la melissa esternamente per uso topico, per il benessere della pelle dato il suo effetto lenitivo.

Origini e Storia della coltivazione

La melissa (Melissa officinalis) proviene dalla stessa famiglia della menta, ed è originaria dell'Europa, del Nord Africa e dell'Asia occidentale. Oggi viene coltivata in tutto il mondo, e per secoli è stata utilizzata per le sue qualità rilassanti e sedative. Nota da circa 2000 anni, l'infuso delle sue foglie è stato parte delle pratiche tradizionali di guarigione per secoli. Il nome del genere Melissa deriva dalla parola greca “foglie di miele” (melissophyllum), forse perché era una pianta utile per attirare le api.

È stata menzionata in epoca greca da Teofrasto nella sua Historia Plantarum, scritta nel 300 a.C, e il medico Dioscoride usava le foglie di melissa immerse nel vino per trattare le punture di scorpioni e serpenti.

Nel Medioevo fu introdotta in Spagna nel VII secolo, e da lì si diffuse in tutta Europa – anche se già in epoca romana era arrivata fino in Gran Bretagna.

Presto venne adoperata da erboristi e scienziati, e menzionata anche in opere filosofiche e letterarie. Nel XVII secolo la reputazione della melissa si accrebbe, soprattutto con l'acqua che distribuivano le suore carmelitane francesi. Si pensava che questo infuso fosse un ottimo rimedio per dolori reumatici, febbre, memoria e congestione. Inoltre, era consigliata per trattare la malinconia. In seguito, fu distribuita anche come Acqua dei Padri Carmelitani Scalzi, che dagli inizi del Settecento la creavano con l'olio essenziale di Melissa moldavica o turca, alcol, olio di cedro, garofano e cannella.

Oggi la melissa si trova anche in Nord America, portata dai colonialisti e sappiamo che i giardini di Thomas Jefferson erano pieni di melissa.

Un'erba ben nota, importante per l'uso culinario e medicinale. In cucina è spesso usata per fare tisane, marinare pollo o pesce, o per aggiungere sapore a cibi cotti al forno e marmellate.

Pianta e fiori

La Melissa officinalis un'erbacea perenne della famiglia della menta, le Lamiaceae. Nativa dell'Europa meridionale, cresce fino a circa 60 centimetri. Fiorisce da giugno ad agosto, con fiori bianchi o giallo pallido, foglie odorose.

Necessita di esposizione in pieno sole o in parte in ombra, e una irrigazione non troppo abbondante. Si coltiva facilmente in terreni asciutti o medi, ben drenati, e si adatta a diversi terreni.

La potatura frequente, tende ad incoraggiare la crescita di nuove foglie, con un migliore aroma. Le piante non potate possono acquisire un aspetto infestante.

Valori nutrizionali della melissa

L'ampia serie di benefici per la salute della melissa, è causata dai composti biologicamente attivi tra cui flavonoidi e polifenoli, tannini, acido rosmarinico, citronellale, eugenolo. Tra i minerali, sono presenti rame, manganese, zinco, e mostra anche diverse vitamine essenziali.

Come utilizzare le foglie di melissa nella tisana e nel decotto

L'infuso di melissa si ottiene inserendo in una tazza (250 ml), circa 3-5 grammi delle foglie in taglio tisana, con acqua a 100 °C. Lascia in infusione dai 5 agli 8 minuti, prima di bere la tisana. Aggiungi miele o zucchero, se lo desideri.

Melissa: quali sono i possibili effetti collaterali e le controindicazioni?

La melissa in elevate dosi, può potenzialmente causare alcuni effetti collaterali, tra cui mal di testa, nausea, vomito, dolore allo stomaco, vertigini, irritazione della pelle. La melissa dovrebbe essere usata in modo continuativo, solo per un periodo di tempo limitato.

Non si dovrebbe prendere la melissa per più di 4 mesi senza una pausa. Si consiglia spesso di fare una settimana di pausa ogni tre settimane di utilizzo. Dovresti parlare con il tuo medico prima dell'uso dell'infusione di melissa, se stai prendendo farmaci per il glaucoma, per la tiroide, sedativi, e farmaci per la pressione sanguigna.

Non è consigliato l'uso in gravidanza e allattamento.

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Italia

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